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In Un Libro Consigli Per Affrontare Ultima Ora

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Piera1

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ANIMALI: IN UN LIBRO CONSIGLI PER AFFRONTARE ULTIMA ORA

(ANSA) - ROMA - Servono veterinari che facciano un po' di piu' gli
psicologi, non solo di cani e gatti, ma anche dei loro 'padroni'. Il
pericolo e' quello di compiere scelte affrettate in momenti
particolarmente delicati, come quello degli ultimi giorni di vita
degli amici a quattro zampe. E' questo il difficile argomento
affrontato da Stefano Cattinelli, veterinario, nel volume 'Amici
fino in fondo' (Editrice Aam Terra Nuova, pp 124, euro 9), che
tramite il racconto di alcune esperienze cerca di dare consigli
utili a medici e pazienti. La vita degli animali infatti e' piu'
breve di quella dell'uomo e quando il momento di separarsi si
avvicina spesso una decisione molto diffusa e' anche quella piu'
rapida: praticare la 'puntura'.
''Quella della morte dell'amico a quattro zampe e' un' esperienza
devastante nel rapporto fra uomo e animale - spiega Cattinelli - ma
il veterinario in questo caso puo' svolgere il ruolo di anello di
congiunzione fra i due, accompagnando la persona nello stare al
fianco del suo amico''. La puntura insomma, secondo Cattinelli, non
e' la soluzione obbligata, anzi, lo e' in un numero ridotto di casi.
Il problema non sarebbero tanto le sofferenze dell'animale, quanto
le resistenze della persona che non riesce ad affrontare questo
naturale passaggio della vita, facilitando cosi' la decisione del
veterinario che vede il 'padrone' in crisi. Il periodo che precede
il distacco, secondo l'autore, e' utile per elaborare la perdita,
che avverrebbe con maggiore serenita'. Il medico potrebbe quindi
contribuire maggiormente nel compiere una scelta lucida: ''In
realta' e' solo chi ha vissuto tanto a lungo con l'animale che puo'
sapere veramente quando viene raggiunto il limite consentito,
perche' la soglia tra il lasciar andare l'animale e l'accanimento
terapeutico e' molto sottile - spiega Cattinelli. E sostenere la
persona, ragionare insieme su cosa fare, significa dedicare molto
tempo a un singolo paziente'' spiega il veterinario.
La questione allora e' capire quando non bisogna accanirsi con le
medicine, per lasciar morire l'animale in modo naturale. Il rapporto
con l'amico a quattro zampe infatti e' sempre puramente
emozionale: ''Con un animale non puo' esserci contrasto come con gli
esseri umani, spiega Cattinelli. Cane o gatto restano semplicemente
al nostro fianco, non giudicano. Il contrasto arriva quando stanno
male, e' allora che non si e' piu' in grado di gestire il
rapporto''. E' in quel momento che la figura del veterinario diventa
importante, nell'assistere il 'padrone' che analizza il suo rapporto
con l'animale. ''In questi casi bisogna mettersi in gioco, ciascuno
con il proprio vissuto - racconta il medico. Il veterinario puo'
sostenere nel percorso fino alla morte dell'animale, ma sta alla
persona cercare di dare un senso a questo dolore. Si pensa che
rimanere al fianco dell'animale sia piu' doloroso, mentre bisogna
essere lucidi in questo passaggio e lasciarlo andare.
Piu' e' lunga un'agonia, piu' viene richiesta l'analisi di questo
rapporto. Se l'animale - spiega il veterinario - ad esempio riempie
altri vuoti emozionali, come quello di un partner o di una famiglia
che non c'e', oltre al vuoto dell'animale alla sua morte si
aggiungera' il vuoto che gli abbiamo chiesto di riempire''. Per
questo e' necessario analizzare il valore della perdita per poi
superarla. Secondo le esperienze raccolte da Cattinelli, riuscire
a 'salutare' l'animale restando al suo fianco nel momento piu'
doloroso renderebbe il distacco meno drammatico. E metodi
alternativi come i fiori di Bach possono aiutare nel periodo piu'
difficile. (ANSA).
http://www.centopercentoanimalisti.biz/phpBB2/viewtopic.php?t=10515
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Purtroppo Ottavio ha 17 anni e prima o poi dovrò affrontare la cosa. Tutte le volte che ci penso per un pò inevitabilmente piango.
 
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