• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Le poesie che mi invento

Sevi

Fiorin Florello
Se non so dove andare...
ci penserai tu
a guidare i miei passi
il mio tempo,
restando lì fra le tue braccia
sembrerà fermarsi giusto un attimo
quell'ansia di vivere che mi porta
a morire
senza che io me ne accorga,
senza privarmi di quella libertà
di essere ciò che non vorrei mai essere
o diventare.
Ma quella libertà mi distingue,
lì nasce il sole e nasce il mio canto...
non farmi tacere mai
che devo dirti così tante cose ancora,
voglio trovarti nei miei costretti risvegli
quando vorrei dormire e scomparire...
ho bisogno di leggerti una parte
di quella storia infinita,
di abbandonare i miei sogni nei tuoi occhi,
perché lì c'è il desiderio vero
che l'anima mia a volte non coglie
ma solo pretende.

Se non so dove andare
ci penserai tu,
ad amarmi come sempre...
e farti amare di più.


(❤ )
 

Waves

Master Florello
Una ricerca inglese ha stimato che, in media, una donna trascorre circa un anno della sua vita piangendo... Un uomo, circa la metà (eh, le convenzioni sociali!). È in entrambi i casi, comunque un' occupazione piuttosto dispendiosa in termini di tempo. Perciò ho pensato che meritasse uno sforzo poetico :whistle::V:)

Si piange
Nella vita.
A volte poco a volte
Tanto
A volte soli a volte
Con qualcuno
Accanto

E quanti tipi ci sono
Di lacrime.
Quelle che rimangono
Negli occhi ma poi
Viene mal di testa

Quelle che corrono e
rotolano e si inseguono
E poi volano via

Quelle che finiscono la corsa
Sulle mani
Alcune bruciano altre no
Sono necessarie

Ce ne sono di lacrime
Per tutti e per tutti i gusti
Consegna espressa per le
Delusioni, le scelte sbagliate

Pagamento a rate per
Quando perdi qualcosa
O qualcuno.

Un carico pieno di lacrime
Per quando sei triste e
Non sai perché, o forse si,
O forse non sai se lo sai.

Si piange nella vita.
Voglio fare la raccolta
Delle lacrime piovane
E usarle

Annaffiarci i fiori o
Forse darle da bere
Alle rondini.
Sarebbe bello spruzzarle
Come rugiada sul prato.

Una cosa la so
Però: voglio farci qualcosa
Di bello
Senza sprecarle.

:V
 

Sevi

Fiorin Florello
Come i binari?


Che sembrano incontrarsi a un certo punto, ma perché la prospettiva inganna il nostro occhio.
Andando avanti, camminando, si vede sempre più che il punto di congiunzione non sussiste, le linee restano parallele come sempre.
Difficoltoso accorgersene restando in piedi, fermi, ad osservarle facendo niente.
Tutte quelle pietre tra i binari dovrebbero dirci tanto al riguardo, eppure spesso le ignoriamo.
Può accadere lo stesso con qualcuno, in un determinato percorso di vita che facciamo.

L'unica cosa che non cambia con la prospettiva è sempre il cielo, perciò forse malamente ci illudiamo.
Vivere sotto lo stesso tetto d'aria ci spinge a credere che stiamo respirando anche allo stesso modo.
Ma c'è chi respira solo con i polmoni, e chi con tutta l'anima. È questo il guaio.

 

Allegati

  • sdm,IMG-20180828-WA0001.jpg
    sdm,IMG-20180828-WA0001.jpg
    250,1 KB · Visite: 1

Sevi

Fiorin Florello
SEDUM, CHE TI RACCONTO UN STORIA

(Anche Le Piante Grasse si accoppiano, ovviamente in giardino).

"C'ereus" una Echinopsis subdenudata, un Thelocactus e... varie ed eventuali che...

:whistle:

Seeeenti, ho visto un bel lapillo stamattina, mi piacerebbe averlo nel mio terriccio :X3:

Ah sì! Facciamo un bel miscuglio con la pomice! :D

Come sei perspicace! Lo sai, vero, che ti spino moltissimo?
Oh, mio Hamatocactus! :love:

Seeeenti, parlando di botanica...

No bottanica però, eh? Sai che son Sansevieria per certe cose io :cautious:

Più che Sansevieria direi Lapidaria!
Ma non ci sei Crestata male, vero?

No, che mi stavi dicendo?

Ecco... chiedevo se sei tutta Solisia solisietta, perché mi viene in mente che si potrebbe fare un bell'innesto ;)

Ma ci sono tutte le Fenestrarie aperte!
Se lo Strombocactus ci guarda? :eek:

Ma se quello è tutta torba!

E se si turba?

Ah non so, ma la sua vicina Euphorbia sarà euforica!

Guarda che non son mica l'Albuca io, quella si fa arricciare da tutti! :rolleyes:

Già, non vale una cornunghia!

Cmq... dici sul serio per l'innesto?

Eh sì, ho già pronto il Trichocereus! :cool:

Aspetta, il terriccio è ancora asciutto.
Vuoi annaffiare un po' la mia Clitoria?

E se ti tocco un po' la mammillaria?

Ok, però fai piano, eh... perché è Gracilis!

Uh, ma non sei affatto Obesa, sei bella succulenta, Crassula al punto giusto.
Quanto mi fa impazzire la tua Carnegia! :giggle:

Dillo a me! Il tuo Pilosocereus mi manda in brodo di Aloe! :love:
Ci sai fare! Dimmi che non sei una Chimera!



Morale (e forse l'amorale) della favola?
Il Delosperma invade facilmente ogni terriccio ;)
Ma se l'amore c'è ed è amore vero... diventa Sempervivum :tupitupi::tupitupi:
(Opuntia e a capo) :LOL:
 
Ultima modifica:

Sevi

Fiorin Florello
Un istante... sfuggito al nostro orizzonte.


"Abbiamo perso l'attimo, probabilmente saremmo stati benissimo."

Lo so, e mi dispiace moltissimo.
L'istante è un ospite inatteso che arriva senza invito, occorre lasciarlo entrare, accoglierlo senza indugi, farsi abbracciare e sciogliersi al suo sguardo.

L'istante non ha paura di impegnarsi, si prende il rischio di non essere, a volte, ben accetto.
Oppure che non lo sentano suonare il campanello, o che quel campanello sia visto come d'allarme piuttosto che occasione per vivere di nuovo, qualcosa di diverso, di più bello.

Non accontentarti, io non mi accontento.

E io ti bacerò, un giorno o l'altro.
Quando sarà tardi per viverci il nostro tempo.


(28.07.'20) ❤
 

Allegati

  • FB_IMG_1621270518851.jpg
    FB_IMG_1621270518851.jpg
    23 KB · Visite: 3

Sevi

Fiorin Florello
Cògli la prima luna.
E sciogli tutti i raggi
che tieni dentro agli occhi
per nascondermi.
La tua amarezza.

Coglimi pur non essendo
fiore, pianta, foglia,
ma nel tuo fango si coglie
debolezza
del non potermi trasformare
in pioggia.
Perché io sono solo quella
goccia
che sopravvive dove il filo
d'erba
non fa spuntare il seme
della tua anima.


 

Sevi

Fiorin Florello
"Il caffè senza"


- Solo aforismi.
Stupidi triti e ritriti aforismi.
Afo-risma: ecco, un ottimo modo per scaldare e bruciare una enorme pila di carta.

- Come i sorrisi: motivazioni a buon mercato.

- A me sorridere piace, e spesso mi risolve una cattiva giornata.
E non è vero che costa poco. Costa un vissuto, e aver compreso.
"Hai mai fatto caso che di solito sono le persone con più problemi a sorridere di più?" (e non parlo di me).
E lo so, ti riporto parole che sanno di frase fatta; l'ho letta un paio di sere fa, ma non l'ho scoperta, anzi, è stata solo una conferma.

- Sí, sorridere costa aver compreso. E si ride anche per nulla (senza latte, senza panna) ;)
 

Sevi

Fiorin Florello
Le parole più belle (a J.)


Mi stropiccio tra i pensieri
come carta impazzita,
sono incise le parole sul cuscino
di quel tempo
dove ho lasciato eterno smarrimento.
Pieghe, che la tela sofferente
stampa in viso
invecchiandolo in un attimo soltanto.
Invecchiano le mura ed i presentimenti,
l'ordine sovvertito dei rimpianti.
E nulla conta,
tranne lo sguardo rivolto al presente
che non deve mai subire annientamenti.

Affondando le mie guance
dentro il cuore della notte
quella pagina di buio
tra le righe si distende.
È il tuo respiro che mi accoglie...
scrivendomi addosso le parole più belle.



(25.06.'10) ❤
 

Waves

Master Florello
Mentre portavo a spasso una stella

Mentre portavo a spasso una stella
Legata al polso con un filo di brina
Ho inciampato su una falce di luna
Mi sono fermata e seduta
Ho guardato dall'alto i tetti, le luci
Le strade, le case, i rumori e le persone

Un vento mi ha spinta giù, con la stella
legata al polso con un filo di brina
Ho dondolato su un'altalena di nuvole
e ho fatto una capriola su una cometa
Ho nuotato in una galassia
Con gli occhi che bruciavano per la luce

Ho volato in mezzo alle stelle cadenti, con la stella
legata al polso con un filo di brina
Le ho intervistate, ho saputo dove andavano
e a chi avrebbero esaudito i desideri
Gliene ho sussurrato qualcuno
E li hanno messi nelle borse a tracolla.

Sono atterrata sul ramo con la stella
legata al polso con un filo di brina
Prima che la brina svanisse
Sono tornata a casa con gli occhi socchiusi
E ho rimesso la stella nel cassetto
per la prossima passeggiata. :love:
 
Ultima modifica:

Sevi

Fiorin Florello
Due parole (filastrocchina, sempre quella)


Che cosa avevo da sorridere?
E da succhiare quel lecca lecca.
Cantavo pure...
qualcosa mi tocca
quando per raggiunti limiti
di sopportazione
il cielo diventa una prigione
per chi non sa volare.

Che due parole quelle mie
che non devono mai uscire,
come due palpebre che non
devono mai aprirsi al sole
per non restare cieche,
come se non aprendosi
potessero vedere poi chissà
quale mistero
occasione, respiro
sorpresa e orizzonte lontano.

Come se l'orizzonte potesse mai
essere vicino...
eppure ci spingiamo oltre
a volte
quasi l'avessimo lì a portata
di mano,
di bocca, d'istinto e coraggio.

Che avevo da sorridere a quel punto?
Il punto ferma un periodo
invece che sospenderlo...
separa o unisce quel che non
va perso. La virgola?
Lei quieta si concede qualche
pausa,
certo tra sole due parole
non è facile,
esiste solo un posto dove metterla.

Senza importanza.
Non cambia il significato
per così poco,
non è che un ricciolo richiuso
su se stesso,
la virgola distingue il modo
in cui quell'emozione prende
il volo
per ritornare al punto più vicino.

Che due parole quelle mie...
come un inizio che non sa mai
da dove cominciare,
che non finisce mai tutta la frase.
Come giurare di mantenere fede
solo a se stesse
per non tradire un sogno che
non muore.
Croce sul cuore.
 

GIULY83

Giardinauta
Permesso...?

FINALMENTE LA NOTTE
Cosa si può dire della notte che non sia già stato detto?
Madre pietosa ti accoglie nelle braccia, posa le labbra sui tuoi occhi bevendone le lacrime, ti culla piano finché ti prende il sonno e lascia accesa la sola luce fioca delle stelle. Premurosa via di transito per una nuova alba, sorridendo ti bacia sulla fronte, e si congeda fino al prossimo ritorno.

FINALMENTE IL GIORNO
Quando il Sole illumina i pensieri è perché il Giorno si è svegliato ed
esitante lascia il letto tiepido di sogni. Insonnolito ciabatta fino al bagno, poi apre la finestra, beve una tazzina di profumo di limoni ed esce dalla porta per andare a colorare il mondo.
 

Jc123

Giardinauta
A mio avviso uno dei componimenti più belli mai scritti, che riesce a cogliere lo scorrere impetuoso del tempo (Ode XI, Orazio)

(testo originale indicato con accenti metrici per coglierne la "musicalità")

Tù ne quaèsierìs, scìre nefàs, quèm mihi, quèm tibi
fìnem dì dederìnt, Lèuconoè, nèc Babylònios
tèmptarìs numeròs. Ùt meliùs, quìdquid erìt, pati,
sèu plùris hiemès sèu tribuìt Iùppiter ùltimam,
quaè nunc òppositìs dèbilitàt pùmicibùs mare
Tyrrhenùm: sapiàs, vìna liquès èt spatiò brevi
spèm longàm resecès. Dùm loquimùr, fùgerit ìnvida
aètas: càrpe dièm, quàm minimùm crèdula pòstero

(traduzione di Luca Canali)

Non chiedere, o Leuconoe, (non è lecito saperlo) qual fine
abbiano a te e a me assegnato gli dèi,
e non tentare calcoli babilonesi. Quant’è meglio accettare
quel che sarà! Ti abbia assegnato Giove molti inverni,
oppure ultimo quello che ora affatica il mare Tirreno
contro gli scogli, sii saggio, filtra vini, tronca
lunghe speranze per la vita breve. Parliamo, e intanto fugge l’astioso
tempo. Afferra l’attimo, credi al domani quanto meno puoi.


Trovo particolarmente bello questo passo: Dum loquimur fugerit invida aetas (mentre parliamo fugge invido il tempo). Secondo me Orazio riesce davvero a cogliere la velocità con cui passa il tempo
 
Alto