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Angoletto roccioso

R

RobertoB

Guest
Si, quella mattina anche da me tirava un vento gelido che portava in giro qualche fiocco.
Qualcuna l'ho dovuta già bagnare anche io.... Ma ormai eccetto le più prudenti sono tutte in vegetazione. Speriamo faccia presto caldo
 

Picantina

Fiorin Florello
Anche tra i miei, trattati allo stesso modo ci sono molte differenze di crescita. Il più grande è di 32 cm comprese le spine, poi da 20/18 cm e da una decina di cm. Tutti nati nel 2008. 13 anni, anche quello di Picantina. Fioriscono quasi tutti da 3 o 4 anni
Il mio è piccolo e non ha mai fiorito.
 

cri1401

Florello Senior
Io le mie ormai è più di un mese che le bagno (cactus intendo, le succulente le bagno meno ma le bagno comunque durante tutto l'inverno se no alla primavera non ci arrivano).
I notocactus, dopo il primo giro di acqua, si sono gonfiati letteralmente come quegli omini gonfiabili delle fiere :LOL:
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Io le mie ormai è più di un mese che le bagno (cactus intendo, le succulente le bagno meno ma le bagno comunque durante tutto l'inverno se no alla primavera non ci arrivano).
I notocactus, dopo il primo giro di acqua, si sono gonfiati letteralmente come quegli omini gonfiabili delle fiere :LOL:
Ciao,

ma le tue sono ancora al coperto. Mi sembra che hai detto che le metti fuori a maggio.
Le mie sono fuori da quasi un mese e, come detto, qualche giorno fa' nevicava.

Ste
 

cri1401

Florello Senior
Ciao,

ma le tue sono ancora al coperto. Mi sembra che hai detto che le metti fuori a maggio.
Le mie sono fuori da quasi un mese e, come detto, qualche giorno fa' nevicava.

Ste
Si la maggior parte sono in veranda, per questo motivo le bagno: li dentro anche se di giorno apro pure a dicembre e gennaio fa sempre caldissimo se batte il sole. Ma ho bagnato anche un paio di volte agavi, aloe e opuntie che invece sono coperte in terrazza. Ho bagnato invece un po' più spesso gli aeonium se no pativano troppo anche se erano al freddo.
 

Picantina

Fiorin Florello
Chiedo venia ma la mia professoressa di italiano ce lo faceva mettere per distinguerlo dalla nota musicale.

Si trova molto molto molto molto più spesso di quello che credi.

Ste
Mi spiace tu abbia avuto questa prof perché è proprio un errore ortografico. La mamma fa il pane: verbo fare tempo presente modo ind. 3 pers. sing.
Fa' i compiti!: verbo fare tempo presente modo imperativo 2 pers. sing. Con apostrofo perché è troncamento di fai.
Questo è un fa diesis (in musica non so nulla potrei aver scritto una cavolata).
L'ho incontrato tanto tempo fa.
Dal contesto della frase è impossibile confondere un verbo con gli altri "fa".

Chiudo O.T.
 
R

RobertoB

Guest
Io non mi formalizzo affatto, la grammatica è solo uno strumento per veicolare un messaggio, uno strumento contingente nello spazio e nel tempo. La norma di oggi ieri era errore e domani tornerà ad esserlo.
In ogni caso la grammatica è un tema troppo spinoso, meglio parlare di opuntie
IMG_20210420_184900_1.jpg
:LOL::LOL::LOL:.

Tornando al punto, le mie hanno beneficiato della neve fino aI primi di gennaio, poi qui non ha più piovuto fino a pochi giorni fa orsono. Contando che per alcune delle mie il periodo febbraio-aprile è praticamente l'unico di crescita vegetativa, è meglio non fargli mancare acqua.
 
R

RobertoB

Guest
Comunque per quanto riguarda le specie resistenti al gelo (molta attenzione a non generalizzare) molte hanno evoluto un meccanismo fisiologico per disidratarsi in inverno e prevenire il congelamento tramite una concentrazione di soluti nei liquidi dei loro tessuti.
Queste piante non si reidratano finché le temperature non risalgono, indipendentemente da quanta acqua hanno a disposizione.

Questa foto è stata scattata il 16 febbraio e ritrae la stessa pianta un paio di giorni dopo che la neve che la copriva si era sciolta.
IMG_20210216_170051_1.jpg
Come si vede nonostante il lapillo sia ancora umido, la pianta è disidratata, sgonfia e molle al tatto.
Alcune si riducono anche più consistentemente, facendo temere il peggio, ma puntualmente tornano gonfie e verdi dopo le prime piogge che seguono il primo periodo caldo della primavera.
 

Angil

Guru Master Florello
Chissà se è una caratteristica anche del mio echinocereus pulchellus. Quest'inverno, anche se qui non c'è gelo era molle e disidratato, adesso invece sta bene è ha dei piccoli boccioli :su:

Anche questi tuoi sono echinocereus? Sembrano viridiflorus.
 
R

RobertoB

Guest
Si, è la stessa pianta di echinocereus viridiflorus di cui ho messo la foto con i boccioli più su. Ho visto che la tua è già fiorita!


Echinocereus pulchellus, premesso che non lo coltivo, leggo che vive anche in zone come il deserto di Chihuahua con inverni relativamente freddi, per cui potrebbe avere questo adattamento.
Comunque non tutti gli echinocereus ce l'hanno: dei miei ad esempio si disidratano coccineus, viridiflorus e reichenbachii, mentre pectinatus delaettii e nivosus non lo fanno
 

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Comunque per quanto riguarda le specie resistenti al gelo (molta attenzione a non generalizzare) molte hanno evoluto un meccanismo fisiologico per disidratarsi in inverno e prevenire il congelamento tramite una concentrazione di soluti nei liquidi dei loro tessuti.
Queste piante non si reidratano finché le temperature non risalgono, indipendentemente da quanta acqua hanno a disposizione.

Questa foto è stata scattata il 16 febbraio e ritrae la stessa pianta un paio di giorni dopo che la neve che la copriva si era sciolta.
Vedi l'allegato 625170
Come si vede nonostante il lapillo sia ancora umido, la pianta è disidratata, sgonfia e molle al tatto.
Alcune si riducono anche più consistentemente, facendo temere il peggio, ma puntualmente tornano gonfie e verdi dopo le prime piogge che seguono il primo periodo caldo della primavera.
una che fa così è l'Opuntia humifusa: si lessa alla griglia e poi si rigonfia e torna verde.
 

monikk64

Fiorin Florello
Comunque per quanto riguarda le specie resistenti al gelo (molta attenzione a non generalizzare) molte hanno evoluto un meccanismo fisiologico per disidratarsi in inverno e prevenire il congelamento tramite una concentrazione di soluti nei liquidi dei loro tessuti.
Queste piante non si reidratano finché le temperature non risalgono, indipendentemente da quanta acqua hanno a disposizione.

Questa foto è stata scattata il 16 febbraio e ritrae la stessa pianta un paio di giorni dopo che la neve che la copriva si era sciolta.
Vedi l'allegato 625170
Come si vede nonostante il lapillo sia ancora umido, la pianta è disidratata, sgonfia e molle al tatto.
Alcune si riducono anche più consistentemente, facendo temere il peggio, ma puntualmente tornano gonfie e verdi dopo le prime piogge che seguono il primo periodo caldo della primavera.
Ma è un meccanismo fantastico!
Grazie, RobertoB!
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

sono i "trucchi" che le piante grasse si sono inventate per superare i lunghi periodi di siccità (molto spesso anche a temperature notturne basse).
E' l'evoluzione che ha fatto si che perdessero le foglie a vantaggio delle spine per disperdere meno acqua e difendersi dagli animali.

Pensa che i famosi Saguari dell'Arizona arrivano ad accumulare, nei pochi giorni in cui piove tra luglio ed agosto (e spesso sono veri e propri diluvi) fino a 500 litri di acqua. Poi, non piovendo più, li usano per crescere e mantenersi sani fino alla successiva alluvione che, spesso, capita un anno dopo. Quindi le piante grandi hanno un ingrassamento e dimagrimento di 500 Kg.

Nei cosiddetti flash flood (inondazioni improvvise) oltre all'acqua arrivano dalle montagne anche ingenti quantità di terra e, con questa, tutti i nutrimenti che il terreno povero dell'Arizona non ha. Un po' quello che succede in Egitto quando il Nilo esonda.

Questa è la salvezza dei Saguari per difendersi dal clima dell'Arizona.

48068549647_21447f344c_b.jpg

Ste
 
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