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Mi spiegate perché bisogna innestare ?

giovanniestinto

Aspirante Giardinauta
Salve, la spiegazione è molto chiara, ma mi chiedevo perché invece per altri tipi di piante, come quelle annuali, l'innesto non viene praticato (oltre alla praticabilità dello stesso ovviamente) e nascono lo stesso frutti uguali.
È perché le piante da frutto fanno più semi?
 
Ultima modifica di un moderatore:

Stefano-34666

Guru Master Florello
Salve, la spiegazione è molto chiara, ma mi chiedevo perché invece per altri tipi di piante, come quelle annuali, l'innesto non viene praticato (oltre alla praticabilità dello stesso ovviamente) e nascono lo stesso frutti uguali.
È perché le piante da frutto fanno più semi?
p.s. so che la discussione è di 12 anni fa, ma spero che qualcuno mi sappia rispondere

Ciao e benvenuto.

In che senso le piante da frutto fanno più semi? Ogni frutto ha il suo giusto numero di semi. La mela ha parecchi semi e la ciliegia uno solo.
Cosa intendi per "piante annuali da frutto"? Sinceramente non conosco una pianta, che abbia la vita di un solo anno, che produca frutti.

Ste
 

lore.l

Moderatrice Sezz. Giardinaggio / Composizioni Flor
Membro dello Staff
Ti ho spostato in una tua discussione,però chiarisci di che piante stai parlando,perchè se sono da frutto,ti sposto!!!
 
R

RobertoB

Guest
L'innesto serve a preservare le caratteristiche della pianta madre.

Seminando si ottiene una prole che non necessariamente eredita i caratteri dei genitori, proprio come i figli degli umani non sono identici ai loro genitori.
Ora supponiamo di trovare una pianta di pesco che produce una gran quantità di frutti grandi buoni e zuccherini, ovviamente ne vorremo una anche noi, se seminiamo un suo seme non abbiamo garanzie su come saranno i suoi frutti, alcuni figli assomigliano ai genitori, altri no. L'unico modo per ottenere una pianta identica è la propagazione vegetativa, di cui l'innesto è una variante.

In più molti innesti migliorano la crescita e la salute della pianta, perché si possono sfruttare piante dalle radici particolarmente resistenti a certe malattie o che semplicemente sono più performanti.

Sulle annuali il gioco non vale la candela, anche se ultimamente si stanno diffondendo innesti su alcune orticole ( pomodori peperoni melanzane...). Quindi la selezione avviene cercando di tenere separate linee genetiche dai caratteri abbastanza fissi.

Però c'è una bella differenza, con l'innesto si ottengono veri e propri cloni, nel secondo caso esemplari di una razza
 

Tchaddo

Florello
Però sul motivo per cui dalle piante da frutto si ottengono piante diverse dai genitori, mentre dai semi delle piante annuali si ottengono piante tutto sommato sempre identiche onestamente non saprei cosa rispondere e mi sembra una questione interessante.
 
R

RobertoB

Guest
tutto sommato

Hai già risposto.

Nel senso che se incroci due maremmano otterrai una cucciolata di maremmano e superficialmente tutto sommato si somigliano tutti.
Ma nessuno dei cuccioli e perfettamente uguale ai genitori.

Ora per una pianta annuale ci si può accontentare di una pianta tutto sommato simile. Su un fruttifero il cui investimento è decisamente più importante (almeno in termini di tempo) se si può avere la certezza che il cucciolo di maremmano sia identico al pluripremiato genitore con poco sforzo, perché non farlo.
 

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Però sul motivo per cui dalle piante da frutto si ottengono piante diverse dai genitori, mentre dai semi delle piante annuali si ottengono piante tutto sommato sempre identiche onestamente non saprei cosa rispondere e mi sembra una questione interessante.
Perchè nelle piante da frutto c'è una fortissima eterozigosi cioè rimescolamento di caratteri che è in tono "minore" nelle piante annuali.
Nel caso interessante del pesco questo è autofertile quindi, si può seminare senza poi innestarlo: le famose pesche di Nobile le riproducevano proprio così: da seme.
Chiaro che poi, della progenie, tenevano solo le piante più performanti e con i frutti più saporiti e segavano le più scadenti.
Le pesche di Nobile poi sono state uccise quasi tutte dai fumi tossici della vicina cementeria ma il germoplasma è salvo nel polo del parco tecnologico padano a Lodi.
 

Jc123

Giardinauta
Va anche specificato che, se per selezionare una linea stabile (e quindi con un certo livello di omozigosi, ottenibile teoricamente anche nelle piante che solitamente vengono innestate), ci vogliono, metti caso, 10 generazioni, per una varietà di pomodori significa che in 10 anni si ottiene una linea stabile, per un pesco parliamo di 50 o 100 anni. Inoltre, molte piante che solitamente vengono riprodotte per via clonale sono autosterili, e quindi è molto difficile ottenere un buon livello di omozigosi; per esempio, perché un melo produca semi bisogna che si incroci con una varietà geneticamente diversa, e quindi si otterranno "figli" molto diversi.
Se invece vogliamo parlare del perché, all'interno delle molteplici scelte per clonare una varietà, scegliere proprio l'innesto, ce n'è per ore...
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

il principale motivo della scelta dell'innesto è la facilità e la quasi certezza di riuscita.
Facendo un pochino di pratica fare un innesto a spacco è tecnica alla portata di tutti.
L'innesto ad occhio è solo leggermente più difficile.

Andare invece a giocare con la genetica è molto più settoriale.

Da noi tutti quelli che hanno piante da frutto o roseti sanno anche innestare.

Si prende una rosa canina e la si utilizza come portainnesto per altre varietà di rose. Oppure si prende un melo selvatico e lo si innesta per portare avanti la produzione "di quella mela buonissima che avevano i nonni, ma ormai la pianta originale è vecchia e produce più poco".

Chi coltiva alberi da frutto per la produzione e vendita, non solo per il semplice consumo personale, cambia le piante dopo un massimo di 10 anni. Quando le piante di mele diventano vecchie, producono meno e diventano difficili da gestire (sono più grandi e questo implica più potature, più difficoltà di raccolta etc.) Quindi le piante si cambiano. Ma non si può partire dal seme. Ci vorrebbero decine di anni per arrivare ad una pianta "da produzione". Con l'innesto in 2/3 anni la pianta produce frutti identici a quelli della pianta originale.

Eppoi l'innesto è anche un gioco. Vicino a casa mia c'è una prugna che fa' mezza chioma di frutti gialli e mezza chioma di frutti scuri. E' stata innestata con rami di due qualità diverse ed adesso produce due frutti diversi.

Ste
 

Jc123

Giardinauta
L'innesto inoltre permette di unire in un unico esemplare le caratteristiche di due individui, le radici e la produzione. In questo modo si prende una varietà (o, in alcuni casi, specie) adatta al terreno in cui la pianta andrà piantata e che conferisce la vigoria desiderata, e la si innesta con la varietà desiderata, per la produzione di determinati fiori o frutti.
Nelle piante che, se autoradicate, spesso producono piante deboli, o con scarsa capacità rizogena, si effettua l'innesto obbligatoriamente per la riproduzione. In altre piante, tuttavia, l'autoradicazione è facile ed efficace; in alcuni casi, per esempio il fico, si preferisce comunque la talea, mentre in altri si effettua l'innesto per motivi dovuti a patologie (vite) o per contenere i costi (per esempio le rose).
Per la vite in Italia è addirittura obbligatorio per legge l'innesto, in quanto le piante vengono innestate su specie di Vitis americane, resistenti alla fillossera, a differenza dell'europea Vitis vinifera.
Per le rose il discorso è un po' complicato, nel senso che quasi tutte le varietà sono facilmente radicabili, ma per far radicare la talea hanno bisogno di un minimo di controllo per quanto riguarda il terreno e l'umidità, mentre per l'innesto pianti a pieno campo milioni di plantule di R. laxa (solitamente, ma anche R. indica major, R. canina e varietà come Dr. huey) e poi in 10 secondi per pianta li innesti. L'innesto, poi, ti permette di avere campi più contenuti di piante madri, in quanto basta una sola gemma, mentre per la talea servono parti di ramo molto più grandi.
l'innesto si può utilizzare anche per conferire alla pianta un portamento non naturale per la specie (come le rose ad alberello); per esempio, per le rose si può far radicare un ramo dritto e lungo (tra i 20 cm e 1m, solitamente) di una varietà non pollonante e privata dele gemme, e poi innestare in alto, in modo che la pianta perda il portamento cespuglioso e ne assuma uno ad albero
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Aggiungo ancora una cosa. Tra le piante grasse alcune devono essere innestate per poter sopravvivere. Alcune (tipo i Gymnocalycium mihanovichii giovani e dai colori vivaci) essendo senza clorofilla ed avendo un apparato radicale ridicolo non potrebbero sopravvivere senza essere innestate su altre piante (tipicamente Hylocereus).

Quindi gli innesti si fanno per molti motivi ma, su tutti, vincono quelli legati al tempo ed al denaro. Sia la produzione di frutta bella, grande e robusta, sia la ricerca di specie scarsamente attaccate dalle malattie, sia la realizzazione di nuove specie o portamenti di pianta, sia la velocità di rendere produttiva una coltura hanno come comun denominatore il denaro.

La frutta brutta nei supermercati non viene venduta. Le piante malaticce non producono. Le varianti nuove di piante, di rose o di cactus attirano nei vivai e nei garden.

Ste
 

Jc123

Giardinauta
specifico anche che, solitamente, più una specie è vicina alla forma naturale ella specie, meno importante sarà l'innesto (o la clonazione). Questo perché più una pianta è selezionata, più difficile sarà ottenere piante figlie di un certo livello. Se seminiamo, per esempio, un nespolo del giappone, ci sono alte probabilità che otterremo un frutto di buona qualità. Se seminiamo una rosa, le probabilità di ottenere una pianta "commerciabile" sono nell'ordine degli 0,0...; per fare un esempio, la David Austin roses, il vivaio dell'ormai defunto David Austin, uno dei più grandi ibridatoi di rose del XX e del XXI secolo, semina ogni anno 350 000 piantine. Da queste, a seconda degli anni, ne ricava un numero variabile tra le 2 e le 10 varietà (parliamo dello 0,0000057% delle piante)!
 
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