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cosa può provocare queste ferite?

Ergoiaia

Aspirante Giardinauta
Buongiorno e grazie all'esperto che mi illuminerà.
Ho fatto arrivare due piantine di melo ornamentali, e sono arrivate con queste ferite: da cosa possono derivare? IMG.799_20200110_103041.jpg IMG.799_20200110_103029.jpg IMG.799_20200110_103017.jpg
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Probabilmente cancri da Nectria galligena: per avere la conferma bisognerebbe vedere se compaiono le fruttificazioni sporigene della forma sessuata del fungo all'interno delle lesioni (tali formazioni si originano in idonee condizioni meteo-ambientali: si tratta di piccoli corpi sferoidali, periteci, visibili ad occhio nudo, di colore rosso vivo, che iniziano a differenziarsi a metà dell’autunno per poi raggiungere la massima densità numerica nel mese di dicembre).
 

Ergoiaia

Aspirante Giardinauta
Queste piante le ricevetti in questo stato il 28 di ottobre E da allora non ci sono stati cambiamenti.
Due domande:
Si può fare qualcosa per contrarrestare questa malattia?
È infettiva per altre piante di melo che sono vicine?
Ho fatto una ricerca:
{Cancro rameale da Nectria galligena - Cylindrocarpon heteroneum
Classificazione: Batteri > Cancri, necrosi e carie del legno

Questa malattia, causata dall’ascomicete Nectria galligena e dalla sua forma asessuata Cylindrocarpom heteroneum, provoca sensibili danni su melo e, in misura minore, su pero portando alla comparsa di vistosi cancri rameali. Questa malattia non si limita a colpire le piante da frutto, ma attacca anche piante arboree come acero, noce, faggio, quercia, pioppo, betulla, ecc.

Biologia

Il patogeno si conserva, da una stagione all’altra, e si diffonde con entrambe le forme. N. galligena forma sui cancri più vecchi, già da ottobre, dei corpiccioli rossi (periteci) visibili ad occhio nudo, questi formano le ascospore che a primavera diffonderanno la malattia. Anche C. heteroneum attraverso la formazione di ammassi miceliari biancastri (sporodochi), presenti sui cancri più giovani durante la primavera e l’autunno, consente la conservazione e la diffusione del patogeno. I conidi e le ascospore (propaguli del patogeno che consentono lo sviluppo di nuove infezioni) vengono trasportati dal vento, dall’acqua e da vettori animali diffondendo la malattia; quando raggiungono la pianta ospite, in presenza di elevata umidità, germinano e, se vi sono delle lesioni, il patogeno penetra nella pianta; a volte anche tramite le lenticelle. Il periodo più critico, dove si sviluppa il maggior numero di infezioni, è l’autunno con la caduta delle foglie, in questa fase le ferite dovute al distacco delle foglie non sono ancora cicatrizzate e costituiscono una buona via di penetrazione. Gli esiti delle infezioni autunnali si hanno a fine inverno, poco prima della ripresa vegetativa. I frutteti maggiormente colpiti sono quelli situati in zone umide, molto piovose, con terreni acidi e argillosi, ricchi di azoto ma poveri di altri elementi nutritivi.

Danni causati
I primi sintomi della malattia consistono nella formazione di tacche depresse distribuite in qualsiasi punto degli organi legnosi, ma con ma una maggiore frequenza vicino a gemme disseccate o all’inserzione di giovani rami. La pianta reagisce con la formazione di una barriera e la parte colpita va incontro a una forte necrosi che può portare a profonde fessurazioni che mettono in vista i tessuti legnosi interni. Si formano così dei “cancri aperti” dai margini sollevati e screpolati e con la zona centrale imbrunita e fessurata. Se la varietà colpita è sensibile il cancro continua il suo sviluppo seguendo quello del ramo, così si formano dei cancri molto allungati e dallo spessore ridotto. Se il cancro interessa l’intera circonferenza del ramo si ha la morte della sua parte a monte, rispetto il cancro. Attacchi su branche principali e fusto portano facilmente alla loro rottura e le conseguenze risultano molto gravi. In zone particolarmente umide il patogeno può colpire anche i frutti, con la comparsa di aree brune che sviluppano “cuscinetti” biancastri, costituiti dai conidi (propagulo di origine asessuale).

Interventi agronomici
Gli interventi agronomici a scopo preventivo risultano molto utili. Tra gli interveti rivolti a ridurre la presenza del patogeno vi è l’asportazione e la bruciatura, durante le normali operazioni di potatura, dei rami che presentano cancri. I tagli più grossi devono essere coperti con appositi mastici cicatriziali e disinfettanti. Se non è possibile l’asportazione dell’organo colpito, come nei casi di fusti o branche, si procede con l’asportazione chirurgica delle zone colpite e successivamente è necessario disinfettare le ferite con fungicidi (es. Sali di rame) e applicare mastici cicatrizzanti.

Altro tipo di approccio è quello rivolto a ridurre le condizioni favorevoli al patogeno, quindi risultano importanti: la scelta del luogo d’impianto, la scelta dei sesti d’impianto, evitare eccessi di azoto (evitare in generale il lussureggiamento della vegetazione) e favorire, in generale, un buon drenaggio e una buona aerazione della chioma, allo scopo di evitare ristagni di umidità.}

Da me invece c'è un clima secco di tipo desertico, magari guariscono da sole e comunque che tipo di medicinale con rame posso usare?
 
Ultima modifica:

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Non c'era necessità di effettuare un copia&incolla della scheda relativa alla malattia: ad ogni modo lì hai tutte le risposte alle tue domande.
Quanto alla diagnosi, dal punto di vista della patologia vegetale una semplice foto può essere indicativa ma quasi mai decisiva.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
In linea di principio le lesioni traumatiche da agenti meteorici si presentano con una distribuzione orientata verso la direzione dell'insulto. Le piantine sono troppo piccole per proporre una congettura dalla foto ma de visu forse tu puoi fartene un'idea migliore.
 

Ergoiaia

Aspirante Giardinauta
lo avevo pensato anch'io ed effettivamente ho osservato se vi erano ferite nella parte sotto dei rami, e mi è sembrato di no. Comunque buona parte delle ferite sono già chiuse da cicatrice, e spero che questa sia una buona prognosi. :ciao:
 
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