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Informazioni per allevare micetti orfani o trovatelli

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Compito un poco impegnativo ma incredibilmente gratificante.
Se si trovano dei gattini abbandonati, o la loro madre muore, si ammala, li rifiuta o ne ha partoriti troppi per poterli allevare tutti,
trovare una mamma-gatta sostitutiva che se ne occupi è sicuramente la prima cosa da fare ma se non la trovi non scoraggiarti e segui le indicazioni…
Obiettivo è far sì che i micetti diventino adulti sani e ben socializzati sia con altri gatti che con le persone e se è possibile anche con i cani.
Dovranno sempre essere caldi e sazi.
Caldi perché neonati non trattengono il calore neanche se li avvolgi nella lana e tenerli in mano non li aiuta perchè il sudore prodotto dalle mani li farebbe diventare tutti bagnati e non riusciresti a trasferirgli il calore giusto e poi non potendo manifestare brividi, non è possibile accorgersi di quando sentano freddo
Occorre pertanto un cartone pulito coi bordi sufficientemente alti e privo di pericoli (se hai altri animali procurati una griglia di quelle del frigo o un pezzo di rete da mettere in cima)nel fondo una traversa x anziani e mettere una bottiglia di acqua calda (far scorrere l’acqua del rubinetto alla massima temperatura)da infilare nella manica di una maglia di lana intima e i piccoli decideranno loro quale temperatura preferire; si appoggeranno sopra se infreddoliti e se avranno troppo caldo cercheranno la zona della stoffa meno calda.Il calore servirà anche a farli digerire.Andrà cambiata ogni 2-3 ore, attenzione che sia ben asciutta esternamente.Non metterli a contatto diretto della bottiglia calda si ustionerebbero.
Metti poi per copertina un’ altra maglia di lana con trama liscia perché cosi non corri il rischio che le zampine si afferrino sui fili.Sopra lo scatolo metti la grata protettiva e infine appoggia una busta di plastica come copertura, l’aria per respirare passerà dalle fessure.Non mettere mai lo scatolo esposto a correnti d’aria, in posti umidi o sotto il sole e non sistemateli in diretta prossimità di stufe o termosifoni perché l'atmosfera è troppo asciutta e il calore distribuito non omogeneamente casomai disponete un contenitore con acqua in prossimità della scatola -NON dentro- per garantire una certa umidificazione dell'aria.
La temperatura ambientale ideale è:

- 1° settimana (fino a 7 giorni):
- 2° settimana (da 8 a 14 giorni):
- 3 e 4° settimana (da 15 a 28 giorni):
- 5° settimana (da 29 a 35 giorni):
- oltre i 35 giorni: 33-31° C
30-28° C
27-25° C
24-22° C
20° C
Se le condizioni ambientali sono adeguate, i gattini dovrebbero essere rilassati mentre dormono ed essere piacevolmente caldi al tatto. Quando dormono i gattini periodicamente fanno dei piccoli scatti: si tratta di un comportamento normale e potrebbero anche ciucciarsi tra loro.

Idratati con un'alimentazione adatta, all'ora adatta, nella quantità adatta.
Fondamentale non dargli latte umano a meno che non sia latte intero o latte di capra sono particolarmente grassi e digeribili per loro.Al contrario fornirgli latte scremato, parzialmente scremato o allungato con acqua gli procurerebbero guasti spesso irreparabili…
NON somministrategli cibo finché appare letargico o è ancora intirizzito dal freddo e percio’ freddo al tatto.
Idratatelo , a piccole ma frequenti dosi utilizzando una siringhetta (priva di ago )
Vendono kit completi da allattamento artificiale composti da biberon ad uso animale , tettarelle e scovolino per pulirlo ma i primi giorni iniziate con siringa da 2.5, e poi 5 e 10 cc/ml. Preferibile iniziare con la siringa la prima settimana perchè il flusso è meno forte ,non spingete lo stantuffo ma appoggiatevi leggermente il pollice sarà il micetto a succhiare.
Non è un neonato umano NON metterlo mai a pancia all’aria mentre prende il latte gli andrebbe di traverso, tenetelo in una mano all’impiedi mentre con l’altra avvicinate la siringa per nutrirlo, ovviamente assicuratevi che sia sveglio e reattivo prima di iniziare la poppata.Appena sazio girerà la faccia o si allontanerà non insistete a dargli ancora latte e se pensate gli sia andato di traverso capovolgetelo tenendolo dal bacino e dandogli colpetti nei fianchi con due dita unite e asciugandogli le narici dalle quali espellerà il latte in eccesso.Asciugatelo bene con dello scottex dopo il pasto non lasciatelo mai umido o bagnato.
Dosi:per il latte in polvere puppy (BAYER O ALTRO)per gattini 5 cucchiaini di acqua bollente e uno di polvere da sciogliere bene evitando accuratamente che ci siano grumi.Aspettate che sia tiepido e non più bollente prima di avvicinarglielo dev'essere somministrato quando raggiunge la temperatura corporea felina, ovvero circa 38° C.. Il quantitativo del suo bisogno crescerà nel tempo da poche gocce a mezza siringa poi una intera etc . La poppata va ripetuta ogni 2-3 ore e nei primi 10 giorni anche di notte.
TEMPI DI ALIMENTAZIONE
O-2 settimane: 10 poppate ogni 2 ore • L'intervallo tra i pasti deve essere rigorosamente rispettato.
3-4 settimane: 7 poppate ogni 3-4 ore
4-5 settimane: 5 pasti con patè e poi croccantini per primi mesi


Preparate la soluzione in una tazzina che metterete in una ciotola con acqua calda a bagnomaria conserverà costante la temperatura è un accorgimento che facilitera’ le operazioni sennò il primo prenderà il latte tiepido e gli altri via via piu’ freddo o vi dovrete alzare per riscaldarlo di nuovo per tutti i piccini da allattare.Ad ognuno fate fare l’eruttino tenendolo per un paio di minuti in piedi e dandogli leggeri buffetti sul dorso
Il pericolo dell’ipoglicemia (calo dello zucchero nel sangue)
Un’alimentazione insufficiente o poco frequente può causare un’ipoglicemia, che si manifesta con grave depressione, tremori muscolari e, occasionalmente, convulsioni. Perciò se un gattino rifiuta il cibo si deve intervenire senza indugio perché è necessario un tempestivo intervento del veterinario. I gattini molto giovani non hanno riserve di glucosio che in caso di digiuno scende rapidamente. Un intervento rapido può salvare la vita del gattino.

I micetti non controllano i propri movimenti intestinali e necessitano pertanto della stimolazione materna : in mancanza di una mamma-gatta che li lecca per pulirli, dovrete provvedere voi... Dopo ciascun pasto, mettete il micetto sul pannolone e massaggiate delicatamente la zona perianale e genitale con una pallina di scottex spiegazzata e leggermente umidificata con un poco di acqua tiepida così potranno urinare e defecare poi ripulite la zona con scottex imbevuto di poca acqua tiepida per evitare escoriazioni e arrossamenti e asciugateli con cura. E’ misura prudenziale lavarsi scrupolosamente le mani prima e dopo averli maneggiati.
L’aspetto delle feci è più o meno come la mostarda…
Feci troppo lente e/o giallastre e/o verdastre.
possono essere indicative di una leggera sovralimentazione.
Se l'addome appare gonfio e non vi sono stato movimenti intestinali per 24 ore rivolgetevi al veterinario per l'opportunità di intervenire con un clisterino.
Il livello di idratazione è importantissimo nei micetti: il modo più facile per controllarlo è afferrare saldamente ma delicatamente la pelle del dorso, leggermente più in basso delle scapole, e sollevarla con una leggera rotazione prima di rilasciarla. La pelle d'un micetto ben idratato ritorna immediatamente ed elasticamente al suo posto. Più tempo impiega, più il micetto necessita di liquidi
Pettinateli con leggerezza e carezzateli nel pancino saranno felici soddisfatti e ronferanno.
l processo di svezzamento può differire ampiamente anche fra micetti della stessa cucciolata, sebbene all'età di circa 4 settimane, la maggior parte dei micetti esprima interesse verso gli alimenti solidi ed inizi a lappare l'acqua dalla ciotola per conto proprio. NON forzate un micetto riluttante, le prime esperienze alimentari dovrebbero essere il più possibile piacevoli con una puntina di omogeneizzato o un patè per svezzamento ne poppatoio e poi via via piccole dosi in bocca finchè non mangera’ di gusto autonomamente.

Se hanno pulci due gocce di front-line tra le scapole.
a 3 settimane antivermi e 4 settimane momento dello svezzamento esame coprologico coccidi PERCHè questi schifosi vivono tranquillamente nei soggetti adulti ma nei piccoli con IL PASSAGGIO AI SOLIDI POSSONO PROVOCARE UN TILT NEUROLOGICO(fanno con le zampine movimenti tipo ciclista o sembrano stracci senza forze o mordono senza lasciare la presa o hanno diarrea fino a morire)
per gli occhi batuffolo di cotone con acqua tiepida e se infetti per virus o congiuntivite mettere pomata di aureomicina dentro l'occhio 2 volte al dì x 2-3 giorni.
FINITO!

ps tanti bacetti sul pancino e chiamarli per nome ogni volta che li prendi in mano

Micini miei
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Gattile di Pianoro. Oasi Felina A.R.C.A
 

Melly87

Aspirante Giardinauta
Salve, ho bisogno di un aiuto. Io e mio marito abbiamo "adottato" una gatta che però è una randagia quindi sosta solo sul nostro balcone e poi va in giro tornando per mangiare o dormire quando le va. Sin da piccola era diffidente e ci ha sempre soffiato anche se ci avviciniamo solo per darle da mangiare. Solo quando è tornata incinta h cominciato ad essere più mansueta lasciandosi accarezzare ogni tanto, cercando di entrare in casa quando aprivamo l porta e strisciandosi vicino alle porte. Dopo il parto, che ha fatto altrove, è tornata con un gattino e da lì è stata la fine. Tutti i progressi azzerati, è scontrosa, soffia e non si fa toccare, non mostrando però ostilità se ci avviciniamo al gattino, il quale tuttavia sta imitando i comportamenti della madre e soffia se gli andiamo incontro anche solo per dargli le crocchette. Mio marito è stato quasi graffiato e non ne vuole più sapere di questi gatti irriconoscenti e anche io sono al limite. Ho pietà quando miagolano ed hanno fame ma davvero non capisco perché ci mostrino ostilità pur sapendo che gli diamo da mangiare ( non avanzi ma crocchette e cibo per gatti). Non so cosa fare
 

sabryina

Giardinauta Senior
Salve, ho bisogno di un aiuto. Io e mio marito abbiamo "adottato" una gatta che però è una randagia quindi sosta solo sul nostro balcone e poi va in giro tornando per mangiare o dormire quando le va. Sin da piccola era diffidente e ci ha sempre soffiato anche se ci avviciniamo solo per darle da mangiare. Solo quando è tornata incinta h cominciato ad essere più mansueta lasciandosi accarezzare ogni tanto, cercando di entrare in casa quando aprivamo l porta e strisciandosi vicino alle porte. Dopo il parto, che ha fatto altrove, è tornata con un gattino e da lì è stata la fine. Tutti i progressi azzerati, è scontrosa, soffia e non si fa toccare, non mostrando però ostilità se ci avviciniamo al gattino, il quale tuttavia sta imitando i comportamenti della madre e soffia se gli andiamo incontro anche solo per dargli le crocchette. Mio marito è stato quasi graffiato e non ne vuole più sapere di questi gatti irriconoscenti e anche io sono al limite. Ho pietà quando miagolano ed hanno fame ma davvero non capisco perché ci mostrino ostilità pur sapendo che gli diamo da mangiare ( non avanzi ma crocchette e cibo per gatti). Non so cosa fare
Il concetto di "riconoscenza" è un concetto esclusivo umano. Gli animali non hanno riconoscenza, bensì opportunismo non con accezione negativa bensì più strettamente limitata alla sopravvivenza della specie: lì c'è cibo? La specie va avanti perché c'è abbondanza di cibo. Farsi accarezzare era solo la conseguenza del momento in cui gli ormoni circolavano nel suo corpo.
I gatti selvatici hanno più probabilità di insegnare ai figli di essere diffidenti (è la natura del gatto, non quella di farsi coccolare che è un comportamento di anni e anni di "selezione" più o meno naturale), perché la madre insegna al piccolo come comportarsi in futuro... del resto è ciò che fanno tutte le madri animali, ivi comprese quelle umani.
Dovreste riconsiderare il vostro approccio umanizzando meno gli animali, purtroppo la visione Disneyana è molto distorta... ;)
 

Melly87

Aspirante Giardinauta
Il concetto di "riconoscenza" è un concetto esclusivo umano. Gli animali non hanno riconoscenza, bensì opportunismo non con accezione negativa bensì più strettamente limitata alla sopravvivenza della specie: lì c'è cibo? La specie va avanti perché c'è abbondanza di cibo. Farsi accarezzare era solo la conseguenza del momento in cui gli ormoni circolavano nel suo corpo.
I gatti selvatici hanno più probabilità di insegnare ai figli di essere diffidenti (è la natura del gatto, non quella di farsi coccolare che è un comportamento di anni e anni di "selezione" più o meno naturale), perché la madre insegna al piccolo come comportarsi in futuro... del resto è ciò che fanno tutte le madri animali, ivi comprese quelle umani.
Dovreste riconsiderare il vostro approccio umanizzando meno gli animali, purtroppo la visione Disneyana è molto distorta... ;)
Grazie mille per la risposta... prima di questa gatta in realtà abbiamo "adottato" ,sempre sul balcone, un altro randagio, suo fratello, che dopo appena una settimana era affettuoso, si strusciava sulle nostre gambe, ci dava amorevoli testate e ci cercava anche senza volere del cibo.. purtroppo delle bestie ce l'hanno avvelenato (con altri 12 gatti) con dei bocconi, probabilmente perché alcuni di loro entrando in calore facevano lunghe serenate notturne. Siamo rimasti scioccati da questa cosa e ricordando di quanto era affettuoso forse speravamo un comportamento simile dalla sorella.. invece addirittura ci soffia ed è aggressiva, per questo non capisco cosa sbagliamo.
 

worchi

Giardinauta
non sbagli niente, devi avere solo pazienza. Ti racconto quello che è successo a me. Mi sono trasferita in una casa nuova in campagna girava una gatta randagia non faceva che soffiare, sia che gli dessi del cibo sia che la guardassi semplicemente. Era decisamente aggressiva (è arrivato l'idraulico e poveraccio è stato quasi aggredito tanto che ha tenuto a precisare: non l'ho mai vista non le ho fatto niente giuro!), ma portava le cucciolate perchè anche se aveva paura sapeva che non avrei fatto male ai cuccioli. Tre anni ci ha messo per imparare a fidarsi, qualche passo avanti e tanti indietro perchè ogni volta che arrivava con i cuccioli era tornata un po' selvatica. E con i cuccioli ogni volta era un lavoro la fiducia conquistata uno alla volta. Ore seduti a guardarsi con le crocchette in mezzo, ogni giorno sempre più vicine aspettando che si fidassero abbastanza da continuare a mangiare anche se io mi muovevo. Oggi lei e i cuccioli rimasti, ormai cresciuti, formano una colonia censita nel mio giardino e arrivano quando sentono la mia macchina, o la porta che si apre, fanno fusa e si strusciano, mi aspettano la sera; però son passati 4 anni da quel primo giorno.
 

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elena_11293

Master Florello
Salve, ho bisogno di un aiuto. Io e mio marito abbiamo "adottato" una gatta che però è una randagia (...)

ciao,

arrivo in ritardo ma mi collego davvero poco al forum ormai, cmq provo a lasciarti lo stesso qualche idea. in realtà nelle risposte che ti sono state date c'è già molto di quello che volevo scriverti io, comunque ecco qui qualche ulteriore spunto che potrebbe esserti utile. (divido in due parti perché il sistema altrimenti non lo pubblica, troppo lungo)

quello che ti/vi inviterei a considerare nell'esperienza che stai/state avendo con questa gatta sono diversi fattori.

prima di tutto, anche loro come noi hanno caratteri diversi (tratti ben specifici che li contraddistinguono che sono presenti fin da piccoli) e con il tempo assumono inoltre ulteriori caratteristiche date dalle esperienze che vivono. questo significa che si possono trovare randagi super-affettuosi o al contrario completamente selvatici e ogni via di mezzo possibile. e questo non vale solo per i randagi, per esempio i miei, nati in casa e che quindi mi conoscono fin dal loro primo giorno di vita, per di più con una madre molto coccolona anche con estranei, tuttora che hanno 5 anni non amano essere presi in braccio né mi vengono a dormire sulle gambe quando sono seduta, pur se magari si mettono su una sedia vicina. e perfino questa 'vicinanza' è arrivata dopo più di due anni.. mi dispiace, certo, ho avuto gatti per 45 anni e non mi era mai successo prima di averne che fossero così restii alle affettuosità, però lo accetto. questo per dirti: il fatto che il precedente gatto fosse affettuoso e lei no non vuol dire né che lei sia sbagliata né che voi stiate facendo qualcosa di sbagliato altrimenti sarebbe più socievole, si tratta solo di un individuo diverso che ha un carattere diverso.

poi, considerate anche il fatto che probabilmente questo tipo di comportamento l'ha appreso, vuoi dalla madre o altri gatti con cui è stata in contatto, vuoi dalle esperienze avute. e se è sopravvissuta finora evidentemente l'ha anche aiutata a farlo, quindi evidentemente è stata una buona cosa che non fosse socievole con gli umani. giusto quindi anche che lo stia insegnando al piccolo.

infine, potrebbe non accadere o potrebbeto volerci anni, cmq non è mai detto che non possa convincersi che di voi può fidarsi e iniziare pian piano ad avere meno paura. da ragazza c'era una micia nata nei giardini attorno a casa dei miei che ha vissuto da selvatica gran parte della sua lunga vita, ha vissuto infatti più di 27 anni!, solo verso i 15 anni aveva cominciato a lasciarsi accarezzare un po', ma poco, e solo negli ultimi 4 anni cr ha deciso di spostarsi da una casetta che le avevamo preparato fuori al dormire in casa e godere e ricambiare l'affetto che le si dava.
inutile, con gli animali ci vuole pazienza e non si possono avere pretese. quello che potete fare, se volete avere un rapporto di amore e rispetto nei suoi confronti, è darle il suo tempo e occuparvi di lei per quanto lei può avere bisogno e chiede. significa che se al momento è solo il mangiare e il bere (non dimenticate di lasciare fuori sempre anche una ciotola con acqua pulita, possono infatti stare qualche giorno senza cibo ma non senza acqua) ciò che le serve, allora dateglielo senza aspettarvi coccole in cambio. succede anche a chi segue le colonie feline, non pensiate, nonostante i volontari si occupino di loro con cura e attenzioni quotidiane spesso hanno a che fare con gatti che per anni e anni nemmeno gli si avvicinano.
per cui, tornando a voi, quando la vedete (parlo della micia ma vale tutto anche per il piccolo) o a un orario che deciderete voi perché vi è comodo, così si può abituare, le mettete il cibo in un piatto pulito dove si senta al sicuro per mangiare con calma e voi vi tenete alla larga, dopo di che lo riportate dentro una volta che ha finito. non tentate di prenderla o accarezzarla, fatela sentire al sicuro. se vorrà, se sentirà appunto che è il suo tempo di fidarsi, vedrete che capirete se e quando potrete allungare una mano per farle una carezza o meno. datevi quindi tempo anche voi per imparare a conoscerla, a capirne il carattere e le abitudini. la socialità gli animali selvatici la sviluppano, se credono, quando i loro bisogni di base sono soddisfatti, fintanto che hanno fame e necessità di rifugio sicuro come potrebbero? quindi, capisci, già a darle l'opportunità di sicurezza e pasti costanti le fornisci una qualità di vita che altrimenti non avrebbe, è tanto e se lo fate d'abitudine se ne renderà conto e inizierà forse ad abbassare un po' la guardia.
così come voi comincerete a conoscerla, anche lei inizierà a conoscervi, se quando le portate da mangiare sarete tranquilli e poi la lascerete in pace. all'inizio lasciatela proprio sola a mangiare così che possa farlo con calma senza dover stare attenta a cosa potreste fare voi, state cioè il più a distanza possibile e fermi, non so, se le date da mangiare in giardino allora mettetevi seduti sulle scale di casa a distanza a guardarla, per dire, dipende da com'è il posto, troverete voi come mettervi, basta che stiate tranquilli, ogni tanto la guardiate e basta, senza muovervi verso di lei fintanto che non ha finito e va via. capirete nel tempo quando potrete stare più vicini; di nuovo, ci potrebbero volere mesi e anni, non abbiate fretta, se ci tenete. più sereni sarete rispetto al tutto, più lo sarà anche lei. potete ovviamente parlarle, chiamarla, non so se le avete già dato un nome ma iniziate a pensarci nel caso non l'abbiate ancora fatto, così poi la potete chiamare quando uscite a portare da mangiare. e quando mangia ditele, sempre da una certa distanza, cose tranquillizzanti, tipo "brava, dai mangia con calma, ci siamo noi qui a controllare che nessuno ti disturbi" e cose così.

(segue)
 

elena_11293

Master Florello
(vedi sopra)

questo rispetto al diventare possibilmente 'amici'.

rispetto alla sua situazione e a quella locale, ho cercato in rete dove fosse il tuo comune perché non lo sapevo e volevo capire se ci fossero associazioni animaliste e ho visto che si trova nel comune di Aversa. non so se la pratica di creare colonie feline in modo che i gatti randagi abbiano un minimo di tutela c'è già o no, cmq senz'altro questa micia (e verso gli 8 mesi anche il suo gattino) andrebbero sterilizzati. siccome sono selvatici e in questi casi è difficile anche per chi è pratico, per catturali dovranno venire a farlo persone che già se ne occupano. ti invito allora a contattare e a chiedere a questa associazione (=> https://it-it.facebook.com/pages/ca...rsa-Associazione-Dian-Fossey-221123397922531/ - è l'unica che ho trovato in provincia, ma ovviamente se ne conosci già tu di altre meglio ancora) di metterti in contatto con dei volontari che possano occuparsi di posizionare una gabbia trappola e stare lì fintanto che la madre non viene catturata (può essere fatto direi quando il micetto ha sui due mesi e quindi può stare uno-due giorni senza di lei. non ho idea di quanto abbia ora, se fosse già sugli 8 mesi allora potrebbero essere presi entrambi, ma è difficile farlo in contemporanea. l'aiuto che puoi dare tu è quello di stabilire orari fissi per i pasti, cioè capire a che ora in genere viene e iniziare a mantenerla fissa, se viene due volte al giorno meglio ancora, perché per attirarli in gabbia vanno in genere tenuti per una volta a digiuno in modo che poi la fame li spinga dentro. così i volontari possono anche già mettersi d'accordo con il veterinario che fa le sterilizzazioni in modo che sappia che appena viene presa può essere portata in ambulatorio e operata, così che non passi troppo tempo in gabbia che per lei sarebbe fonte di stress. una volta sterilizzata è consigliabile resti tranquilla per un giorno almeno (a seconda di come sta, certo va valutato caso per caso) e poi la si può tornare a liberare (idem per il micio ovviamente, quando sarà tempo).

i motivi per cui si invita caldamente a sterilizzare i gatti sono molti ma nel loro/vostro caso è principalmente per la loro tutela. cercando, come ti dicevo, dove fosse il tuo comune ho trovato la notizia di cui accennavi, sulla strage di gatti che è avvenuta perché c'è chi ha lasciato bocconi avvelenati in giro (=> https://casertace.net/e-strage-di-gatti-randagi-in-paese-allarme-esche-avvelenate/ ). ovviamente questa o queste persone dovrebbero rispondere di una simile azione, ma lasciando un attimo stare i commenti e mantenendoci lucidi dobbiamo anche considerare che proprio perché esistono persone così allora bisognerebbe agire tutelando gli animali in modo che la loro presenza non esasperi chi evidentemente non sa rispettarli. e il modo migliore per farlo rispetto ai gatti (che, se lasciati a se stessi, aumentano di numero in modo esponenziale, infastidiscono queste persone quando cercano cibo o marcano il territorio, ecc ecc), è quello di occuparsene anche sterilizzandoli.

la micia e il suo gattino così dovrebbero anche diventare poi più stanziali, mancando le spinte ormonali al girovagare in stagione, il che vi aiuterebbe a costruire un rapporto più stretto, oltre che mantenere loro più al sicuro se non vanno in giro a cercare cibo e riparo perché già li trovano da voi.

se quelli dell'associazione di cui sopra non se ne possono occupare direttamente, come ti dicevo chiedi comunque se possono darti il contatto con altri volontari e continua a cercare in questo modo fintanto che non trovi chi viene e lo fa. le spese per la sterilizzazione di gatti cosiddetti 'liberi', per legge, sono a carico del comune, motivo in più per appoggiarti a volontari e associazioni, perché già sapranno come muoversi con la burocrazia.

potresti anche provare a contattare anche l'Enpa che si occupa del casertano, dato che nell'articolo sulla strage c'è scritto che sono intervenuti per le indagini. ho trovato solo l'email => caserta@enpa.org , se non dovessero risponderti prova allora a sentire la sede centrale (06/3242873) e chiedere a loro chi si occupa del territorio, facendo sempre cmq riferimento all'evento accaduto e dicendo che vorresti aiuto per tutelare almeno questi due gatti in modo che si salvino.

auguro a voi di godere l'incredibile avventura di come si diventa amici dei gatti selvatici e a loro lunga e felice vita :)
 
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