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Guru Master Florello
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Ora basta, però, vado a dormire perché questo esercizio mi stanca sempre!!!

Buonanotte!!!
 

Olmo60

Guru Master Florello

Bullismo, prende 2 in educazione fisica ma non riesce a picchiare il professore

ROMA – Ennesimo caso di violenza nelle scuole ai danni di un professore. È avvenuto nell’Istituto TecnicoRomolo Casamonica” al Quadraro. Protagonista in negativo di questo episodio il 16enne S.S. (non sono le iniziali, il padre, fervente neonazista, l’ha chiamato proprio così NdR), che si è scagliato contro il suo professore di Educazione Fisica. Presenti all’aggressione anche alcuni complici del bullo, che hanno ripreso tutto con il cellulare.
A scatenare la rabbia del ragazzo sarebbe stato il 2 assegnatogli dal professore al termine della lezione. “Avevo assegnato a tutti 30 flessioni – spiega l’insegnante – ma S.S., che si era mangiato tutte le merende rubate ai compagni di classe, non è riuscito a sollevarsi da terra neanche di un centimetro. È rimasto adagiato sul linoleum della palestra come un capodoglio. Gli ho messo 2, ma sono stato fin troppo generoso”.

Il ragazzo, però, ha reagito cercando di avventarsi sull’insegnante per picchiarlo, ma è riuscito solo a fare due passi: poi si è fermato in preda all’affanno, appoggiando le mani sulle ginocchia. Il professore ha provato a incitarlo: “Muovi quel culo! Fletti le ginocchia! Prova a colpirmi! Se ci riesci ti metto 7!”, ma il ragazzo è riuscito solamente ad agitare le braccia in maniera goffa e scoordinata. L’insegnante, quindi, ha iniziato a calargli un voto per ogni colpo andato a vuoto, provocando un aumento della rabbia nel ragazzo. Quando è arrivato a -4 il bullo è stramazzato a terra in una chiazza di sudore.

I suoi compagni, nonostante l’esito dell’aggressione, hanno deciso comunque di mettere il video online: “Per noi l’importante è che qualcuno venga umiliato”, spiega uno di loro sputando in faccia a un passante.

Sulla vicenda interviene anche lo psicologo dell’Istituto: “S.S. è il classico bullo dominato da un forte istinto di sopraffazione. Solo che essendo agile come un ornitorinco non riesce a picchiare nessuno. Per la frustrazione la sua rabbia aumenta. Il ragazzo trova soddisfazione solo nel cibo, che però gli provoca un aumento della massa grassa che gli impedisce ulteriormente di picchiare la gente. Insomma , S.S. è entrato in un circolo vizioso che potrà essere spezzato solo da un infarto del miocardio”.
 

Olmo60

Guru Master Florello
Nuove ombre su Conte: “Non è devoto di Padre Pio ma solo fan di Sean Connery”


Roma – Continuano a emergere nuove curiosità sulla vita del Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, l’uomo capace di trasformare un discreto curriculum vitae nel palmarès del Real Madrid. Poche ore fa, infatti, il sito del quotidiano “Il sito del Quotidianoha pubblicato scottanti rivelazioni sugli orientamenti religiosi di Conte, con particolare riguardo verso la sbandierata devozione nei confronti di Padre Pio (ovvero pagina 24 del suo curriculum).

Secondo quanto scoperto, Conte non comparirebbe né tra le liste degli “Arditi di Cristo” – il noto fan club di cui lo stesso Padre Pio fece parte – né in nessun altro fan club, ufficiale e non, della rockstar di Pietrelcina. L’unico indizio che lo lega al santo è l’iscrizione alla pagina social “Sei di San Giovanni Rotondo se…“. Sempre secondo l’autorevole sito, incrociando i dati con quelli forniti dall’Agenzia delle Entrate – di cui ha curato il patrimonio pagando 67 euro di imposta di registro e per questo insignito da Equitalia col prestigioso premio la Cartella d’oro (pagina 13 del suo curriculum) – le offerte fatte negli ultimi 20 anni da Conte alla Chiesa Cattolica durante le funzioni di cartello, tolto l’8×1000, ammonterebbero a sole 11,20 euro. Quindi solo rapporti marginali con la Padre Pio Spa e non uno stage da amministratore delegato, come invece riportato sul suo curriculum a pagina 26.

Ed è sempre più torbida la situazione del premier incaricato, rimestata anche dal prestigioso Times, che ha rivelato una malsana passione di Conte per il grande schermo. Il professore, che di recente ha anche ottenuto la spunta blu, risulta infatti iscritto a diversi fan club e pagine Facebook di attori noti come “Sean Connery è più bello da vecchio“, “Tutti quelli che non si sono addormentati guardando Scoprendo Forrester e “Sergio Castellitto fan club Lampedusa“. Facile quindi che la straordinaria somiglianza del Forgione col Connery e la magistrale interpretazione di Castellitto nella Fiction su Padre Pio (resa ancor più magistrale da Guzzanti e Paolantoni) abbiano confuso i media causando la diffusione di un contenuto fuorviante e facendo passare il premier per un devoto, quando invece è presidente onorario dell’UAAR (pagina 21 del curriculum) per aver bestemmiato 3 volte di fila dopo aver sbattuto contro uno spigolo.

A confermare questa indiscrezione un suo amico di infanzia, cresciuto con lui a San Giovanni Rotondo. “A Peppe gli stava sul piffero Padre Pio – rivela l’uomo che preferisce restare anonimo per via del fatto che Conte è un principe del foro che potrebbe ridurlo in miseria – passava ore nel laboratorio di chimica per dimostrare che il santo in realtà era un cialtrone che si bruciava le mani con l’acido fenico. Deve essere per questo che sul curriculum ha messo anche ‘Master in progettazione e gestione di preparati chimici prodigiosi‘ (pagina 32 del CV)”.

E’ accertato, quindi, che il premier non sia devoto del santo coi buchi ma fan sfegatato del più famoso attore scozzese, Sean Connery e dell’attore meno famoso della Scozia, Sergio Castellitto.
 

Olmo60

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Nell'immagine, la stele di Silvio

Archeologia, rinvenuta antica tavoletta d’argilla babilonese con scritto “Berlusconi presidente”
29/5/ 2018


IRAQ – “Se confermata, potrebbe essere la seconda più antica testimonianza dell’attività politica di Silvio Berlusconi, databile attorno al 2100 A.C. e successiva soltanto ai geroglifici rinvenuti nella piramide di Djoser, risalenti al 2600 A.C.” Con queste parole l’archeologo Victor Von Würstel, direttore degli scavi dell’antica Babilonia a sud di Baghdad, ha presentato i primi risultati delle analisi effettuate su una tavoletta d’argilla rinvenuta circa sei mesi fa sotto un altare cerimoniale.

Già da tempo gli studiosi sospettavano che il leader di Forza Italia avesse giocato un ruolo di primo piano all’interno della classe dirigente mesopotamica fin dai tempi della civiltà sumerica. Proprio grazie a ciò che raccontano i geroglifici rinvenuti nella celebre e già citata piramide di Djoser, i paleostorici hanno ricostruito i primi passi del Berlusconi imprenditore quando, attraverso strani movimenti di monete d’oro mai del tutto chiariti, l’ex premier riceve ingentissimi finanziamenti al suo progetto: costruire Babilonia 2 a soli 10.000 cubiti dalla città originale. Anche il fatto che questi geroglifici egizi parlassero di eventi accaduti in Mesopotamia ha portato alla conclusione che il monopolio dei mass media esercitato da Berlusconi in tutto il Mediterraneo fosse già in piedi circa 5.000 anni fa.

La tavoletta babilonese, però, assume una importanza ancora maggiore, poiché testimonia il passaggio dall’attività imprenditoriale a quella politica,. La traduzione dei caratteri cuneiformi sembra non lasciare dubbi e alcuni passaggi ricordano gli eterni slogan e le classiche proposte dell’ex Cavaliere: “Per un nuovo miracolo assiro”, “Meno decime per tutti”, “Stop agli invasori Ittiti”, “Abolizione dei dazi di successione sugli ziggurat”. L’intestazione alla base della tavoletta reca poi l’inequivocabile frase: “Berlusconi presidente”. Già da allora, infatti, Berlusconi aveva il vizio di spacciarsi per candidato premier alle elezioni, pur non potendo, per legge, essere eletto: la democrazia e le conseguenti elezioni verranno inventate solo in Grecia duemila anni dopo e il fatto che Berlusconi non abbia mai potuto governarla spiega perché Babilonia sia rimasta una città fiorente per centinaia e centinaia di anni.

Nonostante queste e altre evidenze, Von Würstel preferisce comunque mantenere la cautela: “Attendiamo ancora i risultati sulla datazione attraverso il decadimento del Carbonio 14. Certo, tutto fa pensare che si tratti di un originale, ma non dobbiamo dimenticarci della cantonata presa 3 anni fa, quando una tavoletta con la lista di proposte politiche venne attribuita a Berlusconi per la natura profondamente conservatrice delle idee alla base, per poi scoprire che si trattava delle proposte di Matteo Renzi”.
 

Olmo60

Guru Master Florello
Storico rivela: " gli Incas furono sterminati perchè rompevano gli zebedei con i flauti"
29/5/2018
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[MILWAUKEE] La notizia ci arriva grazie all’opera dell’illustre professore universitario Arsenio K. Lattanzi, di evidenti origini italiane, come si può notare dalla sua usanza di far assumere parenti senza particolari competenze. Specializzato in storiografia, gioco dell’oca e farmacie di turno, il luminare ha portato a conclusione uno studio storico da cui emerge che il popolo Inca, coltivando sin dalle sue origini l’arte di suonare flauti e venderne le registrazioni su cd in piazza, sia stato sterminato proprio per la sovrabbondanza di questa attività ludico-economica.

Conclusioni dalla quale verrebbe spontaneo prendere le distanze, dato che rovescerebbe la storia della conquista dell’impero Inca e l’importanza riposta in agricoltura e lavorazione dei metalli da parte dell’antico popolo. Il mondo accademico ha infatti osservato un minuto di silenzio per la scomparsa di tale radicata convinzione, dopodiché ha ripreso la partita Scapoli contro Libri antichi.

Il professore spiega “Gli Incas erano inclini a suonare pifferi e flauti di Pan tutto il giorno perché era la loro unica forma di sostentamento. Con il ricavato, infatti, potevano acquistare carne di lama, alpaca, vigogna e guanaco dai pochi uomini le cui mani non erano adatte a padroneggiare il piccolo strumento ma ad abbattere un grosso camelide”.
Sfortunatamente non tutti i forestieri apprezzarono la loro raffinata arte musicale e, aizzati dalle bucoliche sonorità, stabilirono che meritavano di essere saccheggiati e sterminati in massa. Lo storico ritiene, inoltre, che i mestieri più praticati dall’antica civiltà fossero rispettivamente: il suonatore di flauto (coadiuvato da un venditore di cd-rom), l’inventore di linguaggio scritto misterioso e il creatore di leggende sulla propria civiltà.

Abbiamo chiesto al professore come spiega i famigerati sacrifici umani e le barbarie propri di questo antico popolo: “I sacrifici umani? Erano un evidente atto sanzionatorio rivolto a chi suonava brani non concordati con le forze spirituali o comunque eseguiti in una sfera troppo privata, brani come Despacito, Bailando e Asereje“.

Per fortuna le orme della grande cultura Inca sono state comunque tramandate di piffero in piffero sino ai nostri giorni e le gloriose vestigia sono ormai visibili e soprattutto udibili a tutti: possiamo renderci conto, infatti, della loro maestria e della sapienza che fu, fermandoci estasiati ad ascoltare le composizioni leggiadre tipiche della cordigliera andina, tipo la colonna sonora di Titanic, che gli eredi di tale tradizione immancabilmente diffondono armoniosamente nelle piazze più famose o vicino ai monumenti più importanti di ogni città, abbandonandoci alla loro delicata melodia e alle note aggraziate, cercando, però, di allontanarci per tempo, prima che lo spirito di Francisco Pizarro si impossessi di noi.
 
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