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Innesto obbligatorio oppure no?

gadema

Aspirante Giardinauta
buongiorno a tutti ,
Ho provato a piantare dei semi di pera, mela , ciliegia, albicocca , prugna , limone , pesca , percoco e mandarino . In un anno le piantine sono cresciute davvero tanto diventando alte quasi 50 cm . Quello che mi domando è : quando fra qualche anno saranno adulte dovrò innestarle per poter ottenere dei frutti ?
indicativamente fra quanti anni cominceranno ad essere produttive ? Grazie
 

contrada_blu

Maestro Giardinauta
ciao, bella domanda. Non ti vorrei spaventare, ma ho un albero di arance che ha messo circa 8 anni. Invece tipo pere, albicocche e prugna ci vorrebbe qualche anno in meno, sempre di anni si tratta.-
 

manu23

Aspirante Giardinauta
Ciao, non si può dire con certezza se avranno bisogno di innesto o no senza sapere la varietà ma al 90% si
 

NicolaScru

Giardinauta
Nessuno ti saprà dire se bisogna innestarle, bisogna vedere i frutti.
Le Pesche/percoche sono generalmente precoci, al terzo anno si può già avere i primi frutti. Albicocche e susine dai tre ai 5 anni. Quindi con questi 3 alberi puoi anche permetterti di aspettare (un innesto non ti darebbe un vantaggio significativo in termini di tempo).
La cosa invece cambia per ciliegi, meli peri e agrumi. I ciliegi possono impiegare 8-10 anni, gli altri minimo 5 anni. Dipende da te se hai fretta di vedere i frutti.
Su yt c'è il canale di un signore che pianta solo pesche da seme, e a vederle sembrano molto buone, se vuoi dare un'occhiata qualche suo video è qui:
Ciao
 

contrada_blu

Maestro Giardinauta
rispondendo, al post di prima, posso dire che dai semi nasce la pianta, che a sua volta fa dei frutti, ma è pur vero che è sempre una pianta selvaggia, che avrebbe bisogno di innesto per poter produrre. La pianta che viene da seme, viene comunemente chiamata franco, che si pone ad essere il portainnesto delle future piante.-
 

NicolaScru

Giardinauta
Rispondo a contrada_blu.
Le piante che oggi chiamiamo varietà selezionate non erano altro che dei franchi di buona qualità o con forme/colori particolari (pizzo, striature ecc)
Parlando di pesche, molte piante locali venivano riprodotte da seme, e davano tutte un frutto molto simile, tanto che vengono definite cultivar di popolazione (pesca della vigna, sanguigne ecc)
Ora, visto il poco tempo che impiegano le drupacee (tranne il ciliegio) nella messa a frutto, e visto la buona probabilità nell'ottenere frutta quantomeno commestibile (vedere canale del signore qui sopra), non è insensato aspettare.
Se invece più che la curiosità di vedere cosa nasce si vuole una varietà ben precisa, l'innesto è d'obbligo (ad esempio la riproduzione da seme non mi garantisce che una pesca col pizzo o un fico a righe mantengano le caratteristiche).

Ultima osservazione: le attuali pesche NON sono selezionate per il gusto. C'è tutta una psicologia del consumo dietro. Si seleziona la forma (tonda),perché non sbattano nei passaggi industriali, il colore, che è totalmente rosso perché è quello che attira, la non presenza del pelo, polpa non spicca in modo da addentarla come una mela...ecc. Viene trascurato il profumo, e arrivano spesso dalla California o paesi con climi diversi dai nostri, quindi si ammalano più facilmente di Bolla,non essendoci nei loro geni una qualche resistenza atavica.
Quindi una pesca da seme non sarà poi tanto peggio
Ciao
 
Ultima modifica:

Enzio

Aspirante Giardinauta
Rispondo a contrada_blu.
Le piante che oggi chiamiamo varietà selezionate non erano altro che dei franchi di buona qualità o con forme/colori particolari (pizzo, striature ecc)
Parlando di pesche, molte piante locali venivano riprodotte da seme, e davano tutte un frutto molto simile, tanto che vengono definite cultivar di popolazione (pesca della vigna, sanguigne ecc)
Ora, visto il poco tempo che impiegano le drupacee (tranne il ciliegio) nella messa a frutto, e visto la buona probabilità nell'ottenere frutta quantomeno commestibile (vedere canale del signore qui sopra), non è insensato aspettare.
Se invece più che la curiosità di vedere cosa nasce si vuole una varietà ben precisa, l'innesto è d'obbligo (ad esempio la riproduzione da seme non mi garantisce che una pesca col pizzo o un fico a righe mantengano le caratteristiche).

Ultima osservazione: le attuali pesche NON sono selezionate per il gusto. C'è tutta una psicologia del consumo dietro. Si seleziona la forma (tonda),perché non sbattano nei passaggi industriali, il colore, che è totalmente rosso perché è quello che attira, la non presenza del pelo, polpa non spicca in modo da addentarla come una mela...ecc. Viene trascurato il profumo, e arrivano spesso dalla California o paesi con climi diversi dai nostri, quindi si ammalano più facilmente di Bolla,non essendoci nei loro geni una qualche resistenza atavica.
Quindi una pesca da seme non sarà poi tanto peggio
Ciao

Totalmente daccordo , io ho piantato dei semi di albicocco , e ne ho lasciato una pianta , che ora ha quattro anni , già al terzo anno ha fatto quattro albicocche , che con stupore erano grosse colorate e buone , molto simili a quelle acquistate nel supermercato da dove avevo prelevato i semi
 

contrada_blu

Maestro Giardinauta
Rispondo a contrada_blu.
Le piante che oggi chiamiamo varietà selezionate non erano altro che dei franchi di buona qualità o con forme/colori particolari (pizzo, striature ecc)
Parlando di pesche, molte piante locali venivano riprodotte da seme, e davano tutte un frutto molto simile, tanto che vengono definite cultivar di popolazione (pesca della vigna, sanguigne ecc)
Ora, visto il poco tempo che impiegano le drupacee (tranne il ciliegio) nella messa a frutto, e visto la buona probabilità nell'ottenere frutta quantomeno commestibile (vedere canale del signore qui sopra), non è insensato aspettare.
Se invece più che la curiosità di vedere cosa nasce si vuole una varietà ben precisa, l'innesto è d'obbligo (ad esempio la riproduzione da seme non mi garantisce che una pesca col pizzo o un fico a righe mantengano le caratteristiche).

Ultima osservazione: le attuali pesche NON sono selezionate per il gusto. C'è tutta una psicologia del consumo dietro. Si seleziona la forma (tonda),perché non sbattano nei passaggi industriali, il colore, che è totalmente rosso perché è quello che attira, la non presenza del pelo, polpa non spicca in modo da addentarla come una mela...ecc. Viene trascurato il profumo, e arrivano spesso dalla California o paesi con climi diversi dai nostri, quindi si ammalano più facilmente di Bolla,non essendoci nei loro geni una qualche resistenza atavica.
Quindi una pesca da seme non sarà poi tanto peggio
Ciao
sono tutte considerazioni personali, ognuno ha le proprie vedute, poi se mettiamo mano alla psicologia chissà dove andremmo a finire.......poi alla fine cosa ho detto? praticamente hai ripetuto le stesse cose che ho detto io, tu hai la pesca e ti piace così.....mentre per le altre.......:mazza::mazza::ciao::ciao::ciao::ciao::su::su::su::su::su::su::banghead:
 

NicolaScru

Giardinauta
Io Enzio ho tanta voglia di provare con un ciliegio...se ne vedono di bellissimi ed eterni nelle campagne...
E così almeno avrò da dire la mia a chi dice che l'innesto è sempre necessario
 

NicolaScru

Giardinauta
Ah il discorso sulla psicologia non è personale, ma di un tecnico agricolo, che fa corsi di potatura e segue le produzioni di nuove varietà, se vuoi contrada_blu ti posto il link. Non senti il gusto erbaceo di molte pesche e albicocche che compri? Senza profumo, senza sapore, ma bellissime da vedere, e tonde
 
Ultima modifica:

Enzio

Aspirante Giardinauta
Con la Ciliegia è improbabile non so il perchè vengono tutte a frutto piccolo , vicino a dove ho il fruttetto c'è un terreno incolto e nei campi addiacenti vecchi pali della corrente abbandonati , nel terreno e sotto i pali ci son diverse piante di ciliegie nate da seme , quindi probabilmente anche da semi delle mie piante o dei miei vicini , mai visto una sola pianta a frutto grosso , quindi te lo sconsiglio
 
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