Ciao,
per prima cosa, nel nord Italia, non si lasciano piante in posizione dove possano prendere pioggia, neve o nebbia in modo diretto, a meno che non siano poche specie particolari (tipo i sedum, le agavi americane e qualche opuntia) e coltivate comunque in terreni molto molto drenanti. Per la maggior parte delle altre la temperatura sarebbe troppo bassa per asciugare il terreno zuppo e le piante morirebbero a causa del marciume. Di conseguenza se si vuole lasciare le piante all'aperto vanno comunque messe in modo tale da avere la testa ed i piedi all'asciutto.
Detto questo il TNT aumenta la temperatura intorno alla pianta di alcuni gradi ma non la protegge ne' dal vento ne' dall'umidità.
Ha il vantaggio di lasciar respirare la pianta, cosa questa che la plastica non fa'.
Diciamo che con una serretta chiusa (tipo quelle che si trovano nei fai da te) si ha maggiore protezione dall'umidità e del vento. Ma bisogna assolutamente ricordarsi, ogni giorno, di aprirla per far circolare l'aria ed asciugare la condensa interna.
Senza questa operazione il rischio marciume, dovuto alla traspirazione ed alla condensa, è elevatissimo.
Il TNT non ha questo problema ma, come lascia uscire l'umido, lo fa' anche entrare.
Io uso il TNT per coprire, durante le sere fredde, le poche piante che lascio fuori sotto ad un balcone. In quella posizione non prendono pioggia e, nelle sere fredde, il tessuto fa', diciamo, "da copertina".
Oppure lo uso per foderare i tronchi delle piante che soffrono quando fa' proprio freddo (tipo l'ulivo).
In ogni caso non c'è da fidarsi troppo del TNT, soprattutto con le grasse.
Meglio, per stare sicuri, trovare un posto in un locale non riscaldato, oppure un vano scale, e ricoverare li le piante. Sospendere completamente le annaffiature ed aspettare la primavera per rimettere tutto all'aperto.
Certo che lasciare le piante fuori, potendo sfruttare le giornate di sole autunnali o anche invernali, non fa' certo male alle grasse. Ma il rischio di un repentino calo delle temperature al nord è sempre in agguato e, una notte improvvisa sotto zero, può rovinare tutto.
Io ad ottobre ritiro tutte le piante a rischio. Tengo le delicatissime in casa (e le bagno ogni mese o mese e mezzo) e le altre in una veranda chiusa (senza più dar loro acqua).
Poi, anche se dovesse continuare a far bello, pazienza. L'aria aperta la vedranno da aprile in poi quando ricomincerò a bagnarle, le abituerò gradualmente al sole e, nel giro di qualche giorno, continueranno la loro vita all'aperto.
Ed ogni anno questo spostamento di piante è sempre più faticoso. Le piante crescono (le mie sono tutte grandi e molto pesanti) e lo spazio in casa non cambia. Ogni anno è sempre più un lavoraccio.
Ste