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Stufe e inquinamento

ironbee

Guru Giardinauta
In questi giorni di alta pressione stabile si parla molto di inquinamento e tra le sue cause principali si cita la combustione delle stufe e dei caminetti.
Secondo voi è plausibile o pensate si tratti di una campagna preparatoria all'introduzione di qualche balzello diretto o indiretto su un prodotto che sfugge ancora alle lobby petrolifere?
 

Stefano De C.

Florello Senior
No ahimè, è purtroppo così, se non c'è ricambio d'aria a causa dell'alta pressione persistente (fino a capodanno non vi saranno eprturbazioni), anche le stufe e i caminetti contribuiscono a intossicare l'aria, con polveri, anidride carbonica e ossido di carbonio
 

MrPaulson79

Giardinauta
Io so solo che rispetto allo scorso inverno l'IVA sul pellet è passata dal 10 al 22% e lo stesso sacco che l'anno scorso pagavo 4,30_in prestagionale quest'anno l'ho pagato 4,08 ...
Sul pellet c'è un margine enorme, non escludo che lo Stato abbia deciso di prendersene una fetta.

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garofano

Maestro Giardinauta
o pensate si tratti di una campagna preparatoria all'introduzione di qualche balzello diretto o indiretto su un prodotto che sfugge ancora alle lobby petrolifere?
temo che sia vera la secondo ipotesi che hai formulato,purtroppo da "questi" non c'è mai da aspettarsi niente di buono per il resto della cittadinanza.
 

maxz64

Giardinauta
Spiace contraddirvi, ma non c'è niente di più inquinante delle stufe a pellet e legna, a parte il carbone. Rispetto il metano che produce CO2 e acqua, il fumo di legna contiene particolato, antraceni, benzopireni (noti cancerogeni certi) oltre ad ossidi di azoto a causa delle alte temperature dei fumi di stufa, rispetto le caldaie a metano (gli NOx sono responsabili di enfisema polmonare e altre forme di asma) e biossido di zolfo, che in presenza di umidità (come nei polmoni) reagisce dando acido solforico.
Anche le ARPA si stanno accorgendo di questo problema, tanto che in inverno in zone di montagna come Belluno c'è molto più inquinamento (in termini di particolato e cancerogeni) che a Porto Marghera. E lo stesso succede nel Delta del Po dove l'aria e più venefica che sull'A4. E questo a dimostrazione che tra Euro 1, 2 etc. etc. per le auto e i controlli industriali rigidi e normati, il problema di questi scarichi è molto più trascurabile del fumo di legna e delle relative canne fumarie che non sono sottoposte al controllo di nessuno.
Siccome l'unico concetto che l'italiano medio percepisce è quello del "vile denaro" ci vorrebbe una tassa decuplicata su pellet e stufe, per costringere la gente a smettere di inquinare: non tutto ciò che è "naturale", necessariamente è sano e non fa male . Mi rendo conto che non sarò molto popolare con queste affermazioni, ma la chimica non è basata su opinioni o vantaggi economici, bensì su dati scientifici.

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maxz64

Giardinauta
Più o meno. In generale, per antraceni e benzopireni è peggio per le resinose come abete e larice, ma anche il faggio e il rovere non ne sono certo indenni. Per gli ossidi di azoto poi, il problema è l'alta temperatura della fiamma e la loro produzione è indipendente da che legna usi.
Per non parlare poi delle sbuffate che ti respiri quando il camino per sbaglio "tira" poco o c'è vento fuori....

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ironbee

Guru Giardinauta
C'è modo di ridurre queste emissioni? Voglio dire, esiste una sorta di "marmitta catalitica " per le stufe?
 

Stefano De C.

Florello Senior
Beh mi sembra un po' troppo drastica come affermazione però, meglio bruciare legna che petrolio o benzina (e meglio il metano come giustamente detto), certo, forse serve qualcosa di catalitico
 

maxz64

Giardinauta
C'è modo di ridurre queste emissioni? Voglio dire, esiste una sorta di "marmitta catalitica " per le stufe?
Sì, esistono, lavorano su principi catalitici ed elettrostatici ma non sono applicabili a livello privato per i costi e le dimensioni. Sono utilizzati a livello di impianto "industriale" come per esempio negli impianti di cogenerazione a cippato di legna a ciclo combinato che producono elettricità (18 MW) e contemporaneamente riscaldano paesi interi con il teleriscaldamento (es. Dobbiaco e San Candido, in Alto Adige). Ma qui stiamo parlando di un approccio sano, ecologico e di un unico impianto per interi paesi (varie migliaia di edifici), controllato in tempo reale in termini di resa, di efficienza e di inquinamento. La cosa è lontana anni luce da migliaia di stufe singole che bruciano pellet o legna di risulta su camini singoli, senza controlli, strumentazione di monitor e senza filtri.
Rif. http://www.fonti-rinnovabili.it/index.php?c=best-practice_dett&id=955

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Marcello

Master Florello
ciao
per l'inquinamento di questo periodo basterebbe diminuire la temperatura della casa di solo un paio di gradi.
Il problema è che tutti vogliono la casa calda anche quando c'è una temperatura anormalmente mite.
 

ironbee

Guru Giardinauta
Quello che non capisco è perché se ne parli solo adesso, dopo che dai tempi di Prometeo l'uomo si scalda con il fuoco di legna.
Sicuramente ci saranno le emissioni descritte da maxz64, ma sono davvero in quantità significativa?
Io continuo ad avere il presentimento che dovrò cambiare la stufa per averne una "a norma" e per usare la legna del mio bosco dovrò farla certificare da professionista iscritto all'albo, pagando una parcella di importo pari a un rifornimento di gasolio :D
 

rocco.co

Guru Giardinauta
Quoto iron e marcello
E chiedo a max 64 di citare fonti e, al fine di non far perdere credibilità ad un tema importante ai miei umili occhi, di evitare di rivolgersi a chi non la pensa come lui con sufficente, fanatico qualunquismo "Siccome l'unico concetto che l'italiano medio percepisce è quello del "vile denaro" ci vorrebbe una tassa decuplicata su pellet e stufe, per costringere la gente a smettere di inquinare


Scaldare meno, soprattutto gli uffici pubblici, abituare sin dalle scuole a vestirsi di più ed a cipolla, utilizzare stufe e caldaie con combustione dei fumi, muoversi a piedi ed in bici quando possibile, e soprattutto adottare lo stile di vita del cittadino consapevole e controllore che quando rileva illeciti ambientali li segnala: combustione immondizia nelle caldaie, smaltimento dei naylon di coltura col fuoco, etcetc
Al fine di sporcare meno l'aria, soprattutto, arriverei ad ipotizzare l'omicidio dei cretini: se po' fa?


 

MaryFlowers

Fiorin Florello
Proprio ieri ho visto non so dove in Cina o in Giappone ,la popolazione per troppo inquinamento in aria e' consigliato sopratutto ai bambini di stare in casa :(
 

Erika

Moderatrice Sezz. Cactacee e Succulente / Parliamo
Membro dello Staff
Subentra anche un discorso economico; le persone usano stufe e camini perchè spesso e volentieri costa meno scaldare con la legna.
Ti porto il mio esempio; abito in un paesotto (qualcosa più di 20.000 abitanti) situato alle porte (10km) di una città di medie dimensioni in Veneto (circa 300.000 abitanti)...eppure dove abito io non arriva la rete del gas metano; quindi sono costretta ad installare un serbatoio esterno.
Sono davanti ad una scelta; o mi scaldo con il metano (che pago a caro prezzo) o utilizzo la legna del mio bosco.
Direi che la risposta arriva da sola.
Purtroppo stiamo pagando le conseguenze di anni ed anni di scelte scriteriate da parte dei vari governi; è inutile che i vari tg applaudano le decisioni prese al vertice di Parigi mentre quasi tutti hanno dimenticato che gli stessi problemi si è tentato di risolverli alla conferenza di Kyoto quasi 20 anni fa. Quella era veramente una bella occasione, protocollo praticamente ineccepibile....peccato che fatta la legge si trovi subito un escamotage per bypassarla.
Sarò polemica ma io non mi sento in colpa perchè uso la stufa per scaldarmi; uso la macchina per andare al lavoro perchè la mia città non incrementa i mezzi pubblici....e ci tengo a precisare che è una comunissima euro 3 perchè il governo mi strozza con così tante tasse che difficilmente riuscirò a sostituirla a breve e prenderne una meno inquinante.
E rispondendo ad ironbee dico si; secondo me c'è una nuova tassa in arrivo.
 

Marcello

Master Florello
Alla cassa di un supermercato una signora anziana sceglie un sacchetto di plastica per metterci i suoi acquisti.
La cassiera le rimprovera di non adeguarsi all'ecologia e le dice:
"La tua generazione non comprende semplicemente il movimento ecologico. Noi giovani stiamo pagando per la vecchia generazione che ha sprecato tutte le risorse! "

La vecchietta si scusa con la cassiera e spiega:

“Mi dispiace, non c'era nessun movimento ecologista al mio tempo."

Mentre lei lascia la cassa, affranta, la cassiera aggiunge:

"Sono persone come voi che hanno rovinato tutte le risorse a nostre spese. E ' vero, non si faceva assolutamente caso alla protezione dell'ambiente nel tuo tempo.”

Allora, un pò arrabbiata, la vecchia signora fa osservare che all'epoca restituivamo le bottiglie di vetro registrate al negozio.
Il negozio le rimandava in fabbrica per essere lavate, sterilizzate e utilizzate nuovamente: le bottiglie erano riciclate
La carta e i sacchetti di carta si usavano più volte e quando erano ormai inutilizzabili si usavano per accendere il fuoco. Non c’era il “residuo” e l’umido si dava da mangiare agli animali.
Ma noi non conoscevamo il movimento ecologista.

E poi aggiunge:

“Ai miei tempi salivamo le scale a piedi: non avevamo le scale mobili e pochi ascensori.
Non si usava l’auto ogni volta che bisognava muoversi di due strade: camminavamo fino al negozio all'angolo.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Non si conoscevano i pannolini usa e getta: si lavavano i pannolini dei neonati.
Facevamo asciugare i vestiti fuori su una corda.
Avevamo una sveglia che caricavamo la sera.
In cucina, ci si attivava per preparare i pasti; non si disponeva di tutti questi aggeggi elettrici specializzati per preparare tutto senza sforzi e che mangiano tutti i watt che Enel produce.
Quando si imballavano degli elementi fragili da inviare per posta, si usava come imbottitura della carta da giornale o dalla ovatta, in scatole già usate, non bolle di polistirolo o di plastica.
Non avevamo i tosaerba a benzina o trattori: si usava l'olio di gomito per falciare il prato.
Lavoravamo fisicamente; non avevamo bisogno di andare in una palestra per correre sul tapis roulant che funzionano con l'elettricità.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Bevevamo l'acqua alla fontana quando avevamo sete.
Non avevamo tazze o bottiglie di plastica da gettare.
Si riempivano le penne in una bottiglia d'inchiostro invece di comprare una nuova penna ogni volta.
Rimpiazzavamo le lame di rasoio invece di gettare il rasoio intero dopo alcuni usi.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Le persone prendevano il bus, la metro, il treno e i bambini si recavano a scuola in bicicletta o a piedi invece di usare la macchina di famiglia con la mamma come un servizio di taxi 24 h su 24. Bambini tenevano lo stesso astuccio per diversi anni, i quaderni continuavano da un anno all'altro, le matite, gomme temperamatite e altri accessori duravano fintanto che potevano, non un astuccio tutti gli anni e dei quaderni gettati a fine giugno, nuovi: matite e gomme con un nuovo slogan ad ogni occasione.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista!
C’era solo una presa di corrente per stanza, e non una serie multipresa per alimentare tutta la panoplia degli accessori elettrici indispensabili ai giovani di oggi.
Allora non farmi incazzare col tuo movimento ecologista!
Tutto quello che si lamenta, è di non aver avuto abbastanza presto la pillola, per evitare di generare la generazione di giovani idioti come voi, che si immagina di aver inventato tutto, a cominciare dal lavoro, che non sanno scrivere 10 linee senza fare 20 errori di ortografia, che non hanno mai aperto un libro oltre che dei fumetti, che non sanno chi ha scritto il bolero di Ravel...( che pensano sia un grande sarto), che non sanno dove passa il Danubio quando proponi loro la scelta tra Vienna o Atene, ecc.
Ma che credono comunque poter dare lezioni agli altri, dall'alto della loro ignoranza!
 

MaryFlowers

Fiorin Florello
In una conferenza mondiale sul natura il presidente Obama ha confermato che il maggior inquinamento da fabbriche e industrie ecc e' proprio l' America ! ( e' vero anche che cercar in ognuno di noi ritornar alla natura e rinunciare alle comodità e lusso e superfluo che tra l' altro finquando ci sarà gente che non ha il necessario e troppo poveri per vivere non drovrebbe esistere . . .si drovrebbe cominciar vivamente rieducarci ed educare con cultura i nostri figli nuova generazione ) cosa voi che sia la legna che brucia nelle nostre case contro questi ricchi e potenti e assassini della terra? A loro vanno spezzate le gambe :D
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Ps dunque
rd7jrng.jpg
 
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MaryFlowers

Fiorin Florello
Più o meno. In generale, per antraceni e benzopireni è peggio per le resinose come abete e larice, ma anche il faggio e il rovere non ne sono certo indenni. Per gli ossidi di azoto poi, il problema è l'alta temperatura della fiamma e la loro produzione è indipendente da che legna usi.
Per non parlare poi delle sbuffate che ti respiri quando il camino per sbaglio "tira" poco o c'è vento fuori....

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Ma dobbiamo anche dir ,che si accendono la legna sopratutto per chi puo l' inverno e tra vento,pioggia e freddo manda tutto via in tempi di primavera e non porta tanto danno o no? Anche se con l' alta pressione che ancora presiste il nord sopratutto nelle città comincia essere dei stati di allerta di smog,polvere fina nell ' aria
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Spiace contraddirvi, ma non c'è niente di più inquinante delle stufe a pellet e legna, a parte il carbone. (***)
(***)
Siccome l'unico concetto che l'italiano medio percepisce è quello del "vile denaro" ci vorrebbe una tassa decuplicata su pellet e stufe, per costringere la gente a smettere di inquinare: non tutto ciò che è "naturale", necessariamente è sano e non fa male . Mi rendo conto che non sarò molto popolare con queste affermazioni, ma la chimica non è basata su opinioni o vantaggi economici, bensì su dati scientifici.

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Secondo te quale sarebbe il sistema migliore per riscaldare a temperatura di legge una casa singola di 70 mq in campagna in assenza di conduttura di gas?
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Io penso anche che l’uso della stufa come sistema di riscaldamento gestito da privati risenta anche un poco di mancanza di informazione e, nel contempo, di un po’ di atavico menefreghismo.



Io vengo bonariamente presa in giro perché nella mia stufa a legna non brucio i cartoni delle confezioni dei prodotti acquistati e delle scatole da imballo, fazzoletti e tovaglioli di carta e non uso per accendere pezzi di legna di provenienza non meglio individuata.

Dai mie vicini vedo bruciare in stufe e camini di tutto: oltre a quanto sopra, scarti di legno trattato o con residui di colla da falegnamerie, carpenterie e fabbriche di mobili, legno usato ricavato da demolizioni (mobili, finestre, porte, pavimenti, rivestimenti e travi), pacchetti vuoti e mozziconi di sigarette, pezzi di bancali vari (***) ……….

E se chiedo: ma sei certo che non sia inquinante, la risposta è: s’è sempre fatto così e non è mai morto nessuno (per questo i Cimiteri sono vuoti e fanno pubblicità per attirare clienti!!!).

Molti anziani passano ancora il tempo in estate a preparare delle sfere di carta messa a bagno, pressata da asciugare al sole e utilizzare in inverno non tanto in minima quantità per avviare l’accensione della legna ma come vero e proprio “combustibile”.

Ho letto che vengono commercializzate delle presse per realizzare dei mattoncini di carta e che questi ultimi sono addirittura in vendita già pronti.

Ma, mi chiedo, in una realtà che non mostra segni di grande attenzione all’ecologia in favore del guadagno, si è certi che quei mattoncini siano realizzati senza l’uso di riviste patinate la cui combustione è tossica? Anche i quotidiani sono ormai stampati con inchiostri chimici……… E ancora, è vero che la combustione della carta comporta una produzione di CO2 superiore a quella del legno?

Ci si informa a sufficienza?


(***) Per quanto riguarda la mancanza di informazione, un esempio: sono venuta a conoscenza per caso che una direttiva Europea del 2000 ha reso obbligatorio il trattamento dei bancali (per evitare il passaggio di organismi nocivi da nazione a nazione) con prodotti chimici a base di bromuro di metile.
 
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