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Tutti vegetariani?

Siete vegetariani, vegani o onnivori?


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Figliadellaluna

Giardinauta
beh il passaggio ai cereali raffinati (cioè non integrali) ha creato effettivamente uno squilibrio, dato che il cereale raffinato apporta più carboidrati e più calorie, oltre al fatto che contiene meno ferro, e non contiene tutte le proprietà benefiche del germe del grano (eliminato con il processo di raffinatura). Inoltre il cereale raffinato porta a picchi insulinici non indifferenti (che portano a ipoglicemia poche ore dopo il pasto, con conseguente fame acuta e necessità di spuntini, di solito a base degli stessi cereali raffinati), oltre alla fermentazione a livello intestinale e alla conseguente produzione di gas con coliche e malessere.

il cereale integrale invece, abbinato nel pasto a fonti proteiche, animali o vegetali che siano, aiuta a controllare il picco insulinico post prandiale, controllando (oltre alla glicemia nei soggetti diabetici) il senso di fame, quindi riducendo la necessità di spuntini e l'introito di calorie.

Ovviamente l'attività fisica gioca un ruolo fondamentale: oltre agli effetti immediati di bruciare calorie e grassi (quando pratìcata in modo corretto, quindi attività non troppo intensa, che invece brucerebbe solo zuccheri, e prolungata), aumenta il metabolismo basale, quindi le calorie bruciate anche da fermi, e quando si dorme, dando al corpo un segnale positivo, attivando tutte le funzioni corporee, aumentando la massa muscolare...insomma con grande beneficio sotto ogni punto di vista.
 

scardan2

Maestro Giardinauta
E lo sapete che cosa penso dei vegani e sono (anche) carnivoro, però che piacere oggi con la calura andare nell'orto e prendersi un cestone di pomodori, basilico, zucchine per farsi il sugo della pasta e vedere che le susine quasi quasi ormai sono mature. E tornare dentro casa che -coi muri grossi grossi e gli scuri sempre socchiusi di giorno e spalancati di sera- tiene 23-24 gradi di massima sua naturale, senza condizonatori, motori, marchingegni vari.
E una bella polpettina con attorno i fagiolini del mio orto mi garba proprio di secondo.
 

saxcbr

Giardinauta
Arrivo per ultima ... vegetariana, per caso!
Seppure sia convinta che il consumo di carne sia eccessivo per tutti, credo sia giusto consumare un po' di tutto ma in modo estremamente vario. La carne rossa la limiterei anche a 1 volta la settimana e 2 la bianca ... e direi che basta e avanza!
Cmq. vegetariana per caso perchè mi sono messa a dieta e non avendo voglia di cucinare le pietanze in 2 modi diversi ho cominciato ad evitare la carne che preparo solitamente un po' elaborata (o cmq. non da dieta) per i miei bimbi scoprendo che .... sto meglio se non mangio carne!!
La cosa principale per me è che non ho più problemi di digestione ed intestino che prima erano costanti e molto fastidiosi!!
Problemi che si ripresentano puntualmente non appena mangio anche solo del prosciutto.

IO sto bene senza carne, quindi seguo una dieta vegetariana, ma non tutto il resto della famiglia anche se per spirito d'imitazione i bimbi soprattutto hanno aumentato il consumo di frutta e verdura in modo esponenziale e questo non è che positivo.

Già il veganesimo trovo sia eccessivo, però mia sorella ad esempio è vegana crudista e vi assicuro che sta benone, mangia in modo molto vario (ed anche buono onestamente) ma è una sua scelta personale che rispetto, così come lei rispetta il mio essere vegetariana e l'essere onnivori dei miei famigliari (e di suo marito!)

Su Veronesi vorrei stendere un velo pietoso lasciando trarre a voi le dovute conclusioni: anni prima che diventasse famoso non trovando modo di far dimagrire mia madre cominciò ad inveire urlando concludendo la sua "sfuriata" con "Tutti gli ebrei di Auschwitz erano ben magri, quindi deve soltanto chiudere la bocca anche lei" ben sapendo che mia madre è ebrea!! Abbiamo poi scoperto che non poteva e non può dimagrire + di tanto per una disfunzione all'ipofisi non curabile.
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
in realtà l'alimentazione mediterranea va rivisitata, visto che è troppo ricca di carboidrati rispetto all'effettivo consumo kalorico. Andava bene quando eravamo contadini, ora che siamo tutti più sedentari sta diventando troppo kalorica. Come ingredienti base va bene, ma le quantità vanno riviste. E comunque è bene cambiare tipologia di lavorazione di pasta e riso, preferendo quelli integrali.
Per la cronaca (non è legata alla dieta mediterranea) l'Italia ha il primato dei bambini obesi in Europa.
Accidenti, non avrei mai creduto possibile una cosa simile, invece è vero. Non è chiaro se i bambini italiani siano i più obesi d'Europa, ma c'è un "testa a testa" con un paio di altri stati, sempre mediterranei. Mentre i paesi scandinavi (la dieta scandinava è notoriamente grassa) sembrano parecchio indietro in questa classifica.
Se posso dire la mia, credo che la colpa non sia affatto della dieta mediterranea ma di altri due fattori molto importanti e molto sottovalutati.
1 - La mancanza di regolare attività fisica. Qui in Danimarca, l'attività fisica è molto regolare: più o meno chiunque fa qualche sport, e se non fa sport, va a correre o va in bicicletta quasi tutti i giorni.
2 - Il cosiddetto "junk food". Purtroppo questa pessima abitudine alimentare si sta diffondendo anche in Italia. Non ne ho mai capito il motivo. Sarà che a me la roba dei fast food non piace, ma non capisco cosa ci sia di gustoso. Invece, le catene di fast food mettono in atto un'ottima strategia di marketing per "copire" i giovanissimi. Si pensi a McDonald e al target delle sue campagne commerciali.
Il problema è che se i rivenditori di "junk food" puntano ai più piccini, lo Stato dovrebbe proteggerli, attraverso una massiva e importante informazione alimentare nelle scuole. Non so a che punto sia tutto ciò in Italia.
Per la cronaca, tra le varie tasse che abbiamo, in Danimarca c'è una sovrattassa sul junk food.
 

Figliadellaluna

Giardinauta
beh io rimango scandalizzata a vedere famiglie con bimbi di 3-4 anni nei mc donalds e affini, a mangiarsi maxi hamburger e patatine fritte...gratuita diseducazione alimentare!
l'alimentazione del bambino nei primi anni di vita è la più importante, perchè influenza lo stato di salute e le abitudini alimentari nel lungo termine (per cui gli effetti dell'alimentazione, sano o non sana, non sono solo immediati, ma hanno ripercussioni sul futuro)
 

MaryFlowers

Fiorin Florello
Si ragazzi mio marito lavora in ospedale arrivano ragazzi da 10 anni in poi col fegato ( oltre la grossezza. .)gonfio come un adulto. . . .ed e' colpa dei genitori che non li seguono anche fuori. . . .e sapete come soffrono assai anche loro quando dovranno dimagrire? Nella vita ci vo' u giusto! Cioe' un equilibrio in tutte le cose. . .ormai anche l America e' entrato in Italia . . .ma siam sempre noi l artefice principale di farci del male o del bene. . .
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Stefano, una volta ogni sei mesi lo posso anche capire (se faccio uno sforzo immane), ma il problema è un altro.
La gente non va al McDonalds perchè è buono quello che si mangia li, la gente ci va perchè "è figo andare al McDonalds".
Questo è preoccupante.
 

Vagabonda

Florello Senior
io sono specializzata in allenamenti metabolici, e sto studiando il caso "bambini" italiani da un po': il problema, secondo le mie ricerche, nasce dalla carenza di strutture adeguate per i bambini, soprattutto al centro-sud. A Bolzano o in altri posti dove sono stata del nord Italia, le strutture ci sono e i bambini sono più sani. Mettiamoci poi anche il caldo delle regioni del sud, che di certo non agevola l'attività fisica, oltre ad una alimentazione più ricca di carboidrati. Spesso poi esiste ancora la credenza che avere kg in più indica salute (e per tanti benessere economico); i vari mcdonald, junk food ecc. ecc. sono solo un anello di questa catena. GLi alimenti ipercalorici vanno dosati, è l'abuso che crea sovrappeso. Fatto sta che fra 10 anni l'Italia avrà adolescenti e giovani adulti obesi, con una pigrizia che ci caratterizza (abbiamo il più alto numero di auto per abitante) e piste ciclabili inadeguate.

Riguardo il fitness, mi riferisco a figlia della luna, io invece suggerisco sempre (se possibile) allenamenti brevi ma intensi, anche tutti i giorni; vero che il consumo immediato è dei soli zuccheri, ma il risultato a lungo termine è che il metabolismo ci mette parecchie ore per tornare allo stato "normale", consumando quindi a riposo. Gli allenamenti prolungati invece, scatenano il cortisolo, con le conseguenze negative che sappiamo; per arrivare a consumare i grassi bisogna fare attività entro un certo range di FC per almeno 45'.....non è facile.
Io mi alleno 20 minuti tutti i giorni, alternando squat, affondi, trazioni, piegamenti sulle braccia, con o senza sovrappeso o utilizzando degli elastici molto spessi. Anche le schede di allenamento che preparo o le lezioni che faccio implicano un lavoro intenso che dura al max 30', con riposi attivi (a meno che sia pura ipertrofia, dove cambia tutto). E il mio mangiare fa parte integrante dell'allenamento, quando posso pranzo alle 11 e ceno alle 17, insalatone miste (verdure a foglia di vari colori, formaggi o legumi o sgombro o uova, mais), verdure cotte, frullati di frutta (lontano dai pasti), accompagnato da pane integrale senza lievito o gallette integrali o cracker di soia o multicereali.
p.s. se posso approfittare di questo topic, vi segnalo un'azienda italiana che produce ottimi succhi e frullati di frutta 100%, non fanno pubblicità e si basano sul passa parola, se gli scrivete vi dicono dove trovare un punto vendita della vostra zona, se non c'è potete ordinare a loro direttamente www.premiumfruit.it mi piace tanto come lavorano! Il succo di melograno è un concentrato di antiossidanti!!!!
 

elena_11293

Master Florello
Giusto stamattina mi è arrivato un recente articolo che vi riporto nel caso a qualcuno interessi un punto di vista diverso (in parte, alcuni argomenti portati sono stati già toccati anche qui nel thread). E' un'idea come altre, che ad esempio in me (nella mia esperienza personale intendo) trova conferma parziale.

(nb: devo dividerlo in due post per ragioni di lunghezza)

______________


Mangiare carne, un'abitudine indotta
di Andrea Romeo - 27 luglio 2012

Qualcuno rivendica la naturalezza del mangiar carne tirando in causa l'uomo primitivo e il nostro essere 'onnivori', ma è davvero così? Andrea Romeo ci spiega di come mangiamo innanzitutto con le parole della nostra cultura. Quest'ultima gioca un ruolo fondamentale nell'acquisizione e accettazione di certe pratiche, come quella di mangiare alcuni animali e non altri.

Quo usque tandem abutere, homo, patientia nostra? (Fin quando abuserai, o uomo, della nostra pazienza?)

Alfred Korzybsky era uno scienziato e filosofo polacco, famoso per aver sviluppato la teoria della semantica generale secondo cui l'essere umano è limitato dalla struttura del suo sistema nervoso e da quella del suo linguaggio. Una visione sicuramente strutturalista che, seppur abbia dei limiti in quanto circoscrive fortementeogni fattore 'decisionale' e 'l'autonomia' del 'soggetto' all'interno di un sistema strutturato, in generale porta con sé ineluttabili verità.

La prova che la teoria di Korzybsky sia corretta può essere infatti dipinta attraverso un famoso aneddoto che vede come protagonisti lo stesso filosofo polacco durante una sua lezione ed i suoi studenti. L'aneddoto viene riportato sia sul sito di Wikipedia italiano che su quello inglese alla voce relativa al personaggio in questione, per cui ricopio lo stesso dal sito
italiano:

“Un giorno, mentre teneva una lezione ad un gruppo di studenti, s'interruppe per prendere dalla sua borsa un pacchetto di biscotti avvolto in un foglio bianco. Borbottò che aveva solo bisogno di mandar giù qualcosa, e offrì i biscotti agli studenti seduti nella prima fila. Alcuni ne accettarono uno. – Buoni questi biscotti, non vi pare? – disse Korzybski dopo averne preso un secondo. Gli studenti masticavano vigorosamente. Poi tolse il foglio bianco mostrando il pacchetto originale.

Sul quale c'era l'immagine di una testa di cane e le parole 'biscotti per cani'. Gli studenti videro il pacchetto e rimasero scioccati. Due di loro si precipitarono fuori dall'aula verso i bagni tenendo le mani davanti alle bocche. – Vedete signori e signore? – commentò Korzybski – ho appena dimostrato che la gente non mangia solo il cibo, ma anche le parole, e che il sapore del primo è spesso influenzato dal sapore delle seconde”.

Con questo esperimento Korzybsky dimostrò che il pregiudizio, costruito attraverso i discorsi, assume un ruolo essenziale nel nostro rapportarci con la realtà, ovvero la nostra interazione con la realtà stessa è filtrata dal linguaggio e quindi dalla cultura (dato che, come affermano importanti studiosi di semiotica, 'non vi può essere cultura senza linguaggio').

Questo illuminante aneddoto ci dice molto sul rapporto tra uomo e realtà e ci aiuta anche a far luce su alcuni meccanismi che riguardano il consumo di carne. È difatti un dato oggettivo e indiscutibile il fatto che nelle diverse culture del pianeta ci si alimenti di animali diversi pur avendo queste, almeno virtualmente, a disposizione le stesse (o quasi) specie animali. Ad esempio, il cane vive sia in Italia che in Cina, eppure mentre nel primo paese questo essere vivente viene definito come 'il miglior amico dell'uomo' nel secondo è considerato 'una prelibata
delicatessen'.

In Italia ci si nutre di cavalli, maiali, vacche, pollame, pecore, tonni e conigli come se fossero acqua minerale, animali che in altri paesi invece sono visti come sacri o comunque non come cibo: mangiar carne di cavallo è ad esempio un atto barbarico per uno statunitense, mangiar coniglio una follia per un britannico mentre mangiar vacca un reato per un indiano. I giapponesi sono grandi consumatori di delfini, cosa che agli occhi di un occidentale sembra quasi un atto di cannibalismo. In Tailandia il ratto e le cavallette sono tra i piatti tipici, esseri orripilanti nel 'civile' occidente. L'India, a sua volta, vanta una millenaria tradizione vegetariana che coinvolge oggi trecento milioni di persone tali dalla nascita, dato che rinforza maggiormente l'idea che il mangiare (o il non mangiare) animali in generale sia una pratica del tutto culturale.

Qualcuno affermerà che in condizioni estreme anche un italiano mangerebbe il cane e probabilmente un indiano una vacca. Questo fatto è indiscutibile. Infatti il caso del disastro aereo sulle Ande, dove i superstiti si nutrirono per mesi dei cadaveri degli altri passeggeri, dimostra come l'uomo in condizioni estreme possa nutrirsi perfino dei suoi stessi simili. Inoltre sappiamo di culture (come gli aztechi ad esempio) in cui il cannibalismo era una cosa naturalissima, ma non è questo il punto.

Il punto è che se ad un italiano, in condizioni non estreme, viene servito al ristorante un cane, un piatto di cavallette o un topo, probabilmente (tranne che per alcuni casi sporadici o patologici e a meno che la cosa non gli venga nascosta come nell'esperimento di Korzybsky) questo reagirà disgustato, mentre per la stessa persona è cosa normale nutrirsi di conigli, cavalli, escargot e altri animali certamente disgustosi per gli appartenenti ad altre culture.

La spiegazione a questa strana 'discriminazione' a prima vista del tutto arbitraria, seguendo la teoria di Korzybsky, avrebbe dunque natura endogena ovvero risiederebbe per l'appunto nell'abitudine indotta dalla cultura attraverso il linguaggio e, ovviamente, la pratica che col tempo diventa abitudine: l'uomo mangia innanzitutto con le parole della propria cultura. Ne consegue che l'uomo occidentale medio trovi ripugnante trovare un pelo di sopracciglio nel suo McBurger (dicono per motivi igienici), ma non il nutrirsi delle interiora (cotte ovviamente) di un altro animale proveniente da chissà dove e nutrito con chissà cosa (magari con immondizia).

Qualcuno rivendica la naturalezza del mangiar carne tirando in causa l'uomo primitivo e il nostro essere 'onnivori' (quindi saremmo biologicamente ed istintivamente mangiatori di muscoli alla brace e scatolette di tonno), rinnegando dunque l'evidente dato di fatto che la cultura in cui è immerso ha giocato (e gioca) un ruolo fondamentale nell'acquisizione e accettazione di certe pratiche (mangiare certi animali e non altri, selezionarne i pezzi commestibili attraverso l'uso di tecnologie per la lavorazione, la cottura ecc.).

In realtà ogni riferimento all'uomo primitivo per la difesa di queste pratiche appare soprattutto retorica e l'unica vera certezza che abbiamo è che - almeno stando alla decodificazione dei più antichi testi filosofici e religiosi - l'uomo predichi la compassione nei confronti degli altri animali e denunci l'uccisione inutile di questi almeno da quando esiste la scrittura e, viceversa, gli anatemi erano connessi a rituali ecatombici di tipo religioso di alcune culture.

Infine, dato di fatto inconfutabile, è che prima dell'avvento dell'industrializzazione non era minimamente possibile consumare le quantità industriali di carne e derivati proprie dell'era industriale, anzi sappiamo che, senza andare tanto lontano nel tempo, i nostri parenti appena 50-60 anni fa avessero un consumo di carne molto irrisorio.

La situazione attuale deriva dal mito antropocentrico occidentale che giustifica la reificazione della vita in nome di una presunta 'emancipazione' (da cosa? Dalla Natura? Ma questa è una amputazione!) dell'uomo, e raggiunge i suoi effetti massimi con le raffinate pratiche capitalistiche legate al processo industriale (un Sisifo che trasporta capitali) e attraverso i potentissimi media tecnologici che hanno stabilito l'accettazione e l'acquisizione da parte delle masse di questi devastanti modelli negli ultimi 40 anni: del resto extra Ecclesiam…

Uno studio recente condotto da due sociologi (Cole e Morgan) che hanno analizzato la stampa britannica per un anno nel 2007, studio pubblicato nel 2011 sul The British Journal of Sociology ("Vegaphobia: derogatory discourses of veganism and the reproduction of speciesism in UK national newspapers"), ha mostrato come ben il 74,3 % degli articoli di giornale presi in esame (su un totale di 397) in cui viene discusso o soltanto citato il veganismo, affronti la questione in modo superficiale e derisorio concentrandosi soprattutto sugli 'stravaganti' stili di vita dei vegani (specie se famosi), sulla impossibilità di essere coerenti (e quindi sulla inutilità della causa – tanto vale continuare a mangiar costolette di maiale), su un ascetismo rivolto alla rinuncia (invece di parlare di scelta!), su una presunta aggressività, ma senza mai affrontare le vere ragioni sul perché essere vegani (violenza nei confronti degli animali, una economia aggressiva non sostenibile, l'inutilità della carne nella dieta, etc.).

Soltanto il 5,5 % degli articoli analizzati effettivamente tratta la tematica in modo approfondito, concentrandosi sugli argomenti portati dai vegani invece che sui pettegolezzi. La ricerca evidenzia altresì che il continuo aumento di vegetariani in Europa e negli USA desta preoccupazione alle industrie della carne, e da qui ne deriva questo tentativo di emarginare il 'problema', ridicolizzando il movimento (si parla di vera e propria vegafobia).


(continua nel post seguente)
 

elena_11293

Master Florello
.
Quindi si osserva come i media in modo diretto lancino messaggi finalizzati alla persuasione della massa per il consumo di animali (le pubblicità con le vacche felici per intenderci, o i consigli di attori mascherati da medici) legati soprattutto ad interessi economici, e indirettamente ghettizzino il 'diverso', mantenendo (o cercando di mantenere) di fatto coesa la massa verso un certo tipo di consumo mascherato da 'tradizione', e questo a prescindere da ciò che i vegani abbiano da dire realmente sulla questione animale legata anche alla salute dell'uomo e del pianeta. Anche in Italia assistiamo agli stessi teatrini. Il lavoro del linguaggio (e quindi dei media) in questo contesto è essenziale.

In tutto ciò le uniche inconsapevoli e innocenti a rimetterci le penne rimangono le ignare vacche (et similia) che, se fossero capaci di esprimersi con il nostro linguaggio, tra un ciuffo d'erba e l'altro, probabilmente ci chiederebbero: “per quanto tempo ancora abuserete, umani, della nostra pazienza?”.

Autore: Andrea Romeo / Fonte: ilcambiamento.it

dello stesso autore:
"Storie di ordinaria follia culinaria: dibattiti tra vegani e 'ordinari' a tavola"
"I filosofi e gli animali, la riflessione di Gino Ditadi"
"Consumo di carne? 'Non è un successo evolutivo'"
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Bell'articolo, anche preciso, fino quasi alla fine.
Io sono sicuro che la maggior parte delle persone che critica la dieta vegana o vegetariana non lo faccia perchè "lo comanda il mercato".
Il tentativo di tirare in ballo "il complottismo delle multinazionali della carne" è un po' come il prendersela con "gli speculatori" per i problemi economici.
Sotto un'altra ottica, l'uomo è uno degli anelli della catena alimentare. Il tentativo eventuale di cambiare questo ruolo sarebbe, usando le parole dell'autore, un'amputazione dell'uomo dalla natura. Inoltre, ciò avrebbe comunque un impatto sugli altri animali, poichè si eliminerebbe un predatore (il più importante) dalla catena. Il risultato non sarebbe solo "animali più felici". Anzi, probabilmente cambierebbe solo il predatore: l'aumento di risorse per altri predatori significa lo sviluppo e l'aumento di questi ultimi.
Una preda resta preda, che ci piaccia o no. E se la vacca o il cavallo o il cane o il serpente deve finire tra le zanne di qualche animale, tanto vale che quell'animale sia io.
 

Vagabonda

Florello Senior
a me quell'articolo non ha portato molte prove scientifiche. Un conto è analizzare l'apparato digerente umano, sezionandolo, studiandolo, facendo prove, un conto è idealizzare il concetto di "cibo". C'è una teoria scientifica che in realtà dimostra come la maggior parte dei problemi degli esseri umani (celiachia, diabete, sovrappeso) sia correlato al consumo di cereali; gli uomini preistorici quando diventarono stazionari e cominciarono a coltivare i cereali, cominciarono anche ad avere problemi legati alla salute, fra cui le carie. In realtà penso che si possa dire tutto e il contrario di tutto sull'alimentazione, dato che è difficile, se non impossibile, stabilire esattamente cosa faccia male, a chi e in quale percentuale. La carne non fa male, se non se ne abusa, anzi.
Penso che il vegetarianismo e veganismo debbano essere scelte principalmente etiche, senza cercare pseudo ragioni scientifiche.
p.s. io assaggio tutto quello che dò ai miei cani, mi stupisce quell'aneddoto perchè in realtà i biscotti per cani sono duri come sassi, dubito fortemente che i suoi allievi abbiano potuto assaggiarli senza spezzarsi un dente....
 

lore.l

Moderatrice Sezz. Giardinaggio / Composizioni Flor
Membro dello Staff
mi stupisce quell'aneddoto perchè in realtà i biscotti per cani sono duri come sassi, dubito fortemente che i suoi allievi abbiano potuto assaggiarli senza spezzarsi un dente....
Non tutti....io avevo provato a prendere questi x Charlie,hanno un forte profumo di latte e ne ho assaggiato un pezzettino,ma sono morbidi tipo i nostri biscotti secchi!!!ciaooo
images
 

Vagabonda

Florello Senior
strano siano morbidi, non si rischia che rimangano fra i denti? Io i biscotti che prendo sono tutti durissimi...almeno per noi umani...bò
 

lore.l

Moderatrice Sezz. Giardinaggio / Composizioni Flor
Membro dello Staff
Non sono morbidi tipo frollini,ma come i classici biscotti secchi.....comunque con Charlie non ho il problema che rimangano fra i denti,lui li annusa,li prende in bocca e li deposita x terra e si accuccia vicino!!!Ne ho provato a decine,non ne trovo nemmeno uno che gli piaccia!!!ciaooo
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Non ho voglia di imbattermi in un'altra discussione uguale alle altre e sempre con lo stesso tema. Io so solo che negli ultimi esami il colesterolo era altino e la prima cosa che il medico mi ha tolto sono stati gli alimenti di origine animale, latte che non mangio, carne rossa che non mangio, affettati che non mangio, mi rimanevano solo le uova ed il formaggio che mi piace tanto, via anche quelli.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
.
Quindi si osserva come i media in modo diretto lancino messaggi finalizzati alla persuasione della massa per il consumo ....

Autore: Andrea Romeo / Fonte: ilcambiamento.it

io ho l'impressione che che il sig Romeo stia utilizzando i media per dire la sua, senza prove scientifiche,

perchè non mi sembra abbia spiegato come i media siano riusciti a convincere l'evoluzione a farci crescere i canini

esistono popolazioni intere che vivono senza quasi nessun consumo di verdure
per necessità, perchè dove si sono sviluppati loro(non negli ultimi 20 anni, e nemmeno negli ultimi 200, ma un po' prima) le verdure quasi non esistono
vedi le popolazioni che abitano le zone, diciamo ghiacciate, quasi tutto l'anno

quindi, per quanto la mia sia una dimostrazione da parrucchiere, nel senso che può farla e capirla chiunque, è molto + scientifica della sua


l'uomo nasce onnivoro per poter sopravvivere ovunque sul pianeta, secondo me.

Piera58
Non ho voglia di imbattermi in un'altra discussione uguale alle altre e sempre con lo stesso tema.

andrebbe affrontata come una discussione e non come una crociata

Io so solo che negli ultimi esami il colesterolo era altino e la prima cosa che il medico mi ha tolto sono stati gli alimenti di origine animale, latte che non mangio, carne rossa che non mangio, affettati che non mangio, mi rimanevano solo le uova ed il formaggio che mi piace tanto, via anche quelli.

io invece sono onnivora ma nonostante tutto il mio colesterolo va bene
non molti hanno il colesterolo alto eppure sono molti a mangiare carne latte formaggi ecc

il punto è sempre trovare il giusto equilibrio, il troppo stroppia, qualsiasi cosa sia

se poi uno per scelta vuol essere vegetariano vegano o altro, basta che non venga a titolarmi come assassino mangiatore di carogne putrescenti.. e peggio
cose che sai benissimo sono state la causa della presunta esplosione antivegan dello scorso anno, che invece era solo un attacco a chi consumava carne, che magari un po' rumorosamente, si sono difesi

senza quelle trovate, ripetute, sarebbe rimasta una discussione normale

p.s. il tuo medico che ti dice di non mangiar carne, quando tu non la mangi.. spero sia nuovo altrimenti non merita il titolo di medico di base, quello che dovrebbe conoscere i propri pazienti per avere un quadro generale della loro situazione di salute,
se invece ti ha solo detto, "questa è la lista dei cibi che contengono colesterolo, prova a vedere in cosa esageri" allora è un altro discorso

:Saluto:
 

elena_11293

Master Florello
spulky, ti rispondo brevemente (scusa), che oggi per me non è giornata di pensieri troppo complessi, per cui riesco solo a dirti che per me il sig. romeo può pensare quel che vuole, come chiunque altro. ma se guardo alla questione del condizionamento (lì son citati solo i media, ma la cultura esiste da molto prima e ha lo stesso effetto, tant'è che nell'articolo si parla anche di linguaggio in generale), personalmente trovo reale che le nostre scelte, perfino alimentari, possano essere influenzate. eccome.
come avevo scritto quando l'avevo postato, quello era un pensiero arrivato giusto in quei giorni di discussione e siccome era diverso da quanto già messo in campo non mi era parso male aggiungerlo.
 
Stato
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