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Vorrei costruire un forno x pizza

julweb

Aspirante Giardinauta
A questo punto il forno è terminato, mancano soltanto piccole rifiniture
ho gia accesso una piccola quantità di legna e sembra tutto ok
io complessivamente sono soddisfatto e a voi piace?
27.jpg IM000040.jpg 33.jpg
 

Marcello

Master Florello
ciao

nel post 8 scrivevi che dovevi comprarlo prefabbricato,ma non mi sembra.
Sull'opera sopra il cupolone interno(nel forno di destra non hai postato immagini ) ho qualche dubbio sull'intonaco del blocchetto realizzato e il legno portante.

col tempo,il calore potrebbe filare il rivestimento e degradare piu' in fretta le traverse che sostengono il tetto sopratutto perchè queste ultime lavorano in un ambiente senza ricambio di aria(umidita',muffe)

Potresti risolvere questo rischio,facendo due fori al massimo da 10 cm.
il primo in basso a livello della base delle cupole con una retina per evitare che entrino animali,il secondo in alto dalla parte opposta con una curva tipo scarico caldaia,col funghetto antipioggia,un tetto ventilato insomma,senza grandi pretese ma facile ed economico per realizzarlo.

Non dovrebbe raffreddare significativamente la cupola ma permetterebbe ai legni e al rivestimento esterno,di non raggiungere temperature ottimali per creare crepature visibili o degrado veloce.
 

julweb

Aspirante Giardinauta
ciao

nel post 8 scrivevi che dovevi comprarlo prefabbricato,ma non mi sembra.
Sull'opera sopra il cupolone interno(nel forno di destra non hai postato immagini ) ho qualche dubbio sull'intonaco del blocchetto realizzato e il legno portante.

col tempo,il calore potrebbe filare il rivestimento e degradare piu' in fretta le traverse che sostengono il tetto sopratutto perchè queste ultime lavorano in un ambiente senza ricambio di aria(umidita',muffe)

Potresti risolvere questo rischio,facendo due fori al massimo da 10 cm.
il primo in basso a livello della base delle cupole con una retina per evitare che entrino animali,il secondo in alto dalla parte opposta con una curva tipo scarico caldaia,col funghetto antipioggia,un tetto ventilato insomma,senza grandi pretese ma facile ed economico per realizzarlo.

Non dovrebbe raffreddare significativamente la cupola ma permetterebbe ai legni e al rivestimento esterno,di non raggiungere temperature ottimali per creare crepature visibili o degrado veloce.
ciao marcello, grazie dei consigli
per quanto riguarda il prefabbricato intendevo proprio il forno in refrattario come postato in pag. 2 n-19
i travetti in legno sono solo all'esterno e murati a filo muro all'interno, servono solo per sostenere il tavellone esterno e x decorazione, per quanto l'intonaco non subirà nemmeno un grado in + della temperatura ambiente in quanto è isolato come il forno, addirittura in alcuni punti, a degradare dal basso verso l'alto, c'è uno spessore di isolamento di oltre 50 cm
purtroppo le foto del montaggio del forno prefabbricato sono perse perchè sfuocate, e non me ne ero accorto, comunque se leggi tutto vedrai il copolone del forno al momento del rivestimento con gesso e argilla espansa
dopo il rivestimento in gesso ho messo ancora circa 20 cm di argilla espansa (sulla sommità della cupola, ai fianchi ovviamente molto di più) dopodichè un telo di lana di roccia e ancora riempimento con tufo
dubito che in quei 5-10 cm di vuoto lasciato ci sia una temperatura superiore ai 40 gradi
comunque se osservi bene le foto vedrai in alto a dx due fori, uno è una forassite x cavi elettrici e l'altro è un semplice tubo di sfiato che mi permetterà di rilevare la temperatura e favorirà l'uscita di umidità specialmente nelle prime accensioni, poi potrà essere anche chiuso
domani faccio le foto dei particolari
ciao
 

julweb

Aspirante Giardinauta
Finalmente il lavoro è terminato, IM000047.jpg
a parte qualche difettuccio sono abbastanza soddifatto
aggiungo qualche foto dei particolari
IM000048.jpg
IM000053.jpg
IM000056.jpg
IM000052.jpg
buonanotte a tutti
 

Marcello

Master Florello
bene,
sul gesso ho qualche dubbio.Sull'argilla espansa nessuno cosi come la lana di roccia.Il tufo potevi evitarlo,ma comunque dovrebbe tenere.
L'importante che il solaio sia piu' sul fresco che sul caldo.
Quei fori che ti consigliai al post precedente,te li riconsiglio riducendo il diametro a 5 cm,uno sopra e uno sotto.

tu ne hai messo uno solo per uscire l'umidita' ma ricordati che se non ce n'è un altro per l'ingresso dell'aria,l'umidita' se c'è,resta dentro l'intercapedine.

Le traversine della cappa fumaria che sostengono il comignolo,non saranno mica di legno??
ciaociao
 

julweb

Aspirante Giardinauta
Ciao Marcello
Per quanto riguarda il gesso ti consiglio di andare a questo link, pag.62 e seguenti

Il gesso - Antonio Turco - Google Libri
“Modifica della conduttività termica e acustica del gesso”

Il tufo, ; se hai opportunità di vedere qualche forno costruito nelle case di campagna molto vecchie noterai che il rivestimento della cupola è solo di tufo
All’epoca non avevano i materiali isolanti disponibili di oggi, e il miglior isolante disponibile all’epoca era solo tufo, … magari avevano un buon motivo x usarlo.
Foro di uscita umidità; normalmente si usano, come dici tu, due fori, ma nel mio caso ci sono due problemi,
il primo foro in basso farebbe uscire i granelli di argilla nel caso che la griglia avesse fori abbastanza grandi da far entrare una quantità di aria sufficiente, se invece avesse fori piccoli non servirebbe a niente essendo l’involucro pieno di argilla e la superficie libera irrisoria
Secondo problema, se isolo il forno nel suo contenuto al meglio x non aver dispersione di calore e poi metto due aperture di ventilazione, non mi parrebbe di fare una cosa molto intelligente-

Un solo foro non funziona per asciugare l’umidità interna?, secondo me funziona, ci mette un po’ di tempo ma funziona
Come?
La differenza di temperatura, a forno caldo benché minima, crea un aumento di volume dell’aria all’interno dell’intercapedine facendone uscire una certa quantità, e essendo il foro nella parte + alta esce proprio l’aria + vaporizzata
quando il forno si raffredda anche l’aria dell’intercapedine si raffredda e diminuendo di volume aspira aria dall’esterno ritornando al volume iniziale
la vogliamo chiamare una pompa ecologica?

Come ti ho già scritto nei post precedenti le traversine di legno sono solo all’esterno e hanno solo una funzione estetica o poco più.

La canna fumaria del forno appoggia sia sul forno stesso che sull’arco di mattoni
Mentre la canna fumaria del barbecue l’ho appoggiata su un telaio di ferro che poi ho rivestito con gesso, ………..farò una foto del particolare.
I blocchi canna fumaria che ho usato sono del tipo coassiale

<<L'importante che il solaio sia piu' sul fresco che sul caldo.<<
qui non ho capito cosa intendi dire
ciao
 

Marcello

Master Florello
L'importante che il solaio sia piu' sul fresco che sul caldo

ciao,
intendevo che il caldo ti serve in basso.

quanto al gesso e al tufo il problema è che sono fragili dal punto di vista meccanico se sottoposti alla fiamma,ma nel tuo caso non vanno in contatto,pero' a me è successo con la calce(strettissima parente del gesso),chi aveva fatto l'intonaco dietro il caminetto non aveva usato invece malta refrattaria,come credo di avere gia' scritto,e si è realizzata una crepa di alcuni metri,un centimetro al centro e 0,25 mm in capo e in coda.

Quanto ai fori,sono utili quando il forno è spento perchè l'umidita' ha diverse dinamiche a temperatura ambiente.
La pompa ecologica ha un senso ma mal funziona se il forno è spento anzi,l'umidita' tende a indirizzarsi nella parte interna piu' fredda(a nord) creando condensa e rischi di colonie di animaletti e/o muffe,mentre se circolasse l'aria con due fori di 10 cm,non meno di 5,il problema (semmai ci fosse alle tue latitudini e alle tue temperature,non si porrebbe

comunque...è tutto all'interno...credo che duri svariati decenni,anche se adesso devi vedere dopo le piogge se tutto funziona.
 

julweb

Aspirante Giardinauta
se ho capito bene stiamo parlando dell’interno del forno e più specificatamente della base
Accendendo una certa quantità di legna in una struttura circolare di 100cm di diametro e una altezza di 40 cm non credo che si possono avere zone con grosse differenze di temperatura,
in quanto alla base, ovvero dove poggia la legna ardente non immagino quale temperatura possa raggiungere

il gesso, oltre a altri usi, viene anche impiegato all’interno delle porte tagliafuìoco (REI 120) e per quanto a resistenza meccanica avrai letto il link che ti ho postato, comunque nel mio caso non ha nessuna sollecitazione meccanica,

mi spiace ripetermi, ma la calce refrattaria o mattoni refrattari non hanno caratteristiche particolari di isolamento termico, pertanto a contatto della fiamma trasmette buona parte del calore al muro a cui è appoggiata, e da qui le crepe che hai visto
chi ha fatto quel lavoro avrebbe dovuto mettere un isolante termico tra i mattoni/calce refrattaria e il muro

non so se gesso e calce siano parenti stretti, ma so per certo che usandoli sono molto diversi e reagiscono in modo completamente diverso

La calce aerea o calce comune viene ottenuta per cottura a temperatura elevata del calcare, una roccia diffusissima in natura costituita quasi esclusivamente da carbonato di calcio.

Il Gesso è una roccia sedimentaria di origine chimica, appartenente alla classe delle evaporiti, formata prevalentemente dall'omonimo minerale, sotto forma di solfato di calcio biidrato (CaSO4 • 2H2O), con piccole quantità di argilla.

Il foro di areazione ha un interno di circa 2,5 cm pertanto a forno spento non vi è nessuna circolazione apprezzabile di aria, e comunque la temperatura interna sarà sempre anche se di poco maggiore di quella esterna in ogni condizione

Se piove funzionerà? :azz: Non sono un muratore provetto ma ho avuto la brillante intuizione che dovevo mettere delle tegole sul tetto in modo che quando piove l’acqua non entri dentro la struttura pertanto presumo che funzioni anche in caso di pioggia :boh:
Comunque sia per far si che nei giorni invernali di elevata umidità nell’aria non penetri all’interno tramite foro di aereazione ho già pronto uno zipolo di cipresso in modo che, qualsiasi essere umano, animale o vegetale avesse avuto la malaugurata sorte di penetrare all’interno, troverebbe morte certa per ; asfissia, mancato sostentamento e/o disidratazione :mazza: ...stò scherzando ciao
 
Ultima modifica:

Marcello

Master Florello
mi sono spiegato male,

il gesso che intendo io è il minerale della roccia che hai citato ed è insito chimicamente nella formula della calce.
Una volta essicata pero',con l'azione delle piogge acide e della anidride carbonica,torna allo stato chimico di idrossido calcio cioe' gesso,infatti (la calce) si usa negli intonaci interni per evitare contatti con l'umidita',all'esterno si usa quella idraulica che contiene argille.

Cause di degrado
Le cause di degrado di un intonaco sono molteplici e possono essere suddivise in naturali e antropiche. Fra quelle naturali, oltre ai terremoti, alle alluvioni e gli assestamenti strutturali il fattore di degrado principale è l'umidità e quindi l'acqua nelle sue diverse forme. La pioggia picchiando sulla superficie provoca un'abrasione meccanica che, inizialmente superficiale, penetra sempre più velocemente nella porosità della malta comportandone la distruzione. Inoltre, combinandosi con l'inquinamento atmosferico si trasforma in acqua acida provocando la corrosione del carbonato di calcio di cui è costituito l'intonaco e scatenando delle reazioni chimiche che trasformano il carbonato in solfato di calcio (gesso) con disgregazione del manufatto


Manuale del recupero - L'intonaco


Quei "muratori" che fecero il caminetto avrebbero dovuto usare mattoni e malta refrattaria a contatto con la fiamma(non calce refrattaria) senza usare intermedi.Il mattone refrattario di per se isola dalla parte esterna intonacata con malte non refrattarie,specie quelle solo di cemento che crepano facilmente per tante ragioni.

comunque hai fatto un bel lavoro...complimenti.
 
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julweb

Aspirante Giardinauta
mi sono spiegato male,

il gesso che intendo io è il minerale della roccia che hai citato ed è insito chimicamente nella formula della calce.
Una volta essicata pero',con l'azione delle piogge acide e della anidride carbonica,torna allo stato chimico di idrossido calcio cioe' gesso,infatti (la calce) si usa negli intonaci interni per evitare contatti con l'umidita',all'esterno si usa quella idraulica che contiene argille.

Cause di degrado
Le cause di degrado di un intonaco sono molteplici e possono essere suddivise in naturali e antropiche. Fra quelle naturali, oltre ai terremoti, alle alluvioni e gli assestamenti strutturali il fattore di degrado principale è l'umidità e quindi l'acqua nelle sue diverse forme. La pioggia picchiando sulla superficie provoca un'abrasione meccanica che, inizialmente superficiale, penetra sempre più velocemente nella porosità della malta comportandone la distruzione. Inoltre, combinandosi con l'inquinamento atmosferico si trasforma in acqua acida provocando la corrosione del carbonato di calcio di cui è costituito l'intonaco e scatenando delle reazioni chimiche che trasformano il carbonato in solfato di calcio (gesso) con disgregazione del manufatto


Manuale del recupero - L'intonaco


Quei "muratori" che fecero il caminetto avrebbero dovuto usare mattoni e malta refrattaria a contatto con la fiamma(non calce refrattaria) senza usare intermedi.Il mattone refrattario di per se isola dalla parte esterna intonacata con malte non refrattarie,specie quelle solo di cemento che crepano facilmente per tante ragioni.

comunque hai fatto un bel lavoro...complimenti.
Ciao marcello,
interessante quello che hai scritto, c'è sempre da imparare
sono contento che ti piaccia,
mi pare che tu abbia detto che un forno è nei tuoi progetti futuri,
dai fatti coraggio e incomincialo, è un'esperienza interessante
ciao
 

Marcello

Master Florello
Ho il caminetto in casa.
Lo trovai che era un disastro e tutt'ora,ancorche' simpatico,non tira bene a causa di alcuni errori che ho valutato e per i quali ci sono da fare due modifiche,una alla canna fumaria e uno al tiraggio interno.Problemi di aria,pressioni e depressioni.
 

julweb

Aspirante Giardinauta
Ho il caminetto in casa.
Lo trovai che era un disastro e tutt'ora,ancorche' simpatico,non tira bene a causa di alcuni errori che ho valutato e per i quali ci sono da fare due modifiche,una alla canna fumaria e uno al tiraggio interno.Problemi di aria,pressioni e depressioni.

ciao marcello, in rete trovi dei buoni consigli x farlo tirare bene, comunque non potendo o volendo intervenire sulla canna fumaria (potrebbe essere piccola o corta) puoi provare a ridurre l'apertura del caminetto davanti, abbassando l'architrave, anche in modo provvisorio, tanto per provare
se così funziona meglio allora potresti alzare un pò la canna sul tetto
ma esiste un'apertura d'aria di dimensione sufficiente sotto il camino comunicante con l'esterno?
spesso l'aria esterna non è sufficiente perchè l'apertura, di solito un tubo di plastica, viene parzialmente occlusa con una griglia (per impedire l'entrata di insetti vari) il risultato è che l'aria non entra + a sufficienza soprattutto dopo un pò di tempo per il depositarsi di polvere ecc.
comunque sono sicuro che in un modo o nell'altro sei capace di farlo funzionare
ciao
 
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Marcello

Master Florello
si si
ho studiato i sistemi e li ho confrontati con quello che sapevo.

Adesso non c'è un foro e devo aprire un po' una finestra con tutto il freddo conseguente.
Devo fare due fori ai lati del caminetto a filo del suo pavimento(uno a est e uno a ovest) mettendoci
una griglia antitopo(aumento la sezione del foro perchè la griglia frena l'aria,come hai scritto) e un sistema di chiusura parzializzabile,poi devo mettere una canna fumaria tonda da 20 cm e il comignolo in metallo che si orienta da se(non quello girevole fisso).La canna devo anche coibentarla con lana di roccia e intonacarla con calce idraulica.

Ho gia' abbassato l'architrave e ristretto la bocca del camino.
Sempre meglio di come è adesso e se non funziona bene cosi'...buonanotte al secchio,mica posso cambiare casa o maledire chi l'ha costruito.....:)
 
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