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Piera
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Arenzano (GE) - Uccide a calci un cane. Accade anche questo, in un’umanità fatta di persone sempre più cattive d’animo. Spesso anche gratuitamente. Senza alcun motivo. Se non le frustrazioni che i malvagi si portano dentro e sfogano con la cattiveria verso gli altri, appunto. Come nel caso di un operaio di 28 anni, di Arenzano, che nel primo pomeriggio di martedì ha ucciso a calci un povero pastore maremmano. Il motivo? Difendere il suo cane - di taglia più piccola - dall’assalto dell’altro animale. Così ha spiegato l’uomo ai carabinieri della compagnia di Arenzano, che lo hanno denunciato alla magistratura per maltrattamento di animali.«In vent’anni di lavoro, pensavo di aver visto di tutto. Ma francamente, un cane ucciso a calci ancora mi mancava - commenta il capitano Massimo Pittaluga, comandante della compagnia di Arenzano - Tra l’altro, da quanto mi è stato riferito, non c’è stato neppure un accenno di scuse per l’accaduto. Semplicemente, l’uomo ha detto che ha tirato non più di un paio di calci, soltanto per difendere il suo cagnetto dall’altro, più grosso». Una pausa sofferta e l’ufficiale dei carabinieri aggiunge: «A parte le versioni discordanti sullla quantità di calci data al povero animale, ammesso che ne abbia dati “soltanto” due, quell’uomo ha mirato davvero bene perché gli ha spaccato la giugulare».