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Argilla espansa utile o dannosa?

D

Davide N.

Guest
D'altronde è pure difficile non metter nulla sul fondo. Bisognerebbe avere un mezzo che non trattenga acqua...
Va bene facciamo un po' di pratica, è sempre buon esercizio.

Abbiamo 4 vasi esterni, esposti a quantità indeterminate di pioggia, sole, vento, neve ecc.
Vaso 1: vaso classico di terracotta, altezza 40cm, ci piantiamo un giovane Euonymus japonicus. Foro di scolo uno, sul fondo.
Vaso 2: cubico, 60x60x60cm, ci piantiamo dentro un giovane Rododendro catawbiense. Foro di scolo uno, sul fondo.
Vaso 3: vaso classico di terracotta, altezza 80 cm, ci piantiamo un bell'oleandro. Foro di scolo uno, sul fondo.
Fioriera 4: larghezza 2 m, altezza 100cm, larghezza 50cm. Ci mettiamo una siepe di Prunus lusitanica. La fioriera ha un sistema di troppo pieno, quindi i fori di scolo sono più alti di 10cm rispetto al fondo del vaso.

Come possiamo riempirli?
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

io, nei tre vasi che hanno un solo foro, faccio una specie di cupola con i cocci tritati (a protezione del foro) poi livello tutto con altri cocci tritati o ghiaia spaccata.
Sopra una miscela di terra da giardino con un buon 30% di inerti medie dimensioni (pomice, lapillo, ghiaia, perlite, cocci tritati...il tutto di 1 cm di diametro).
La vasca la giro e faccio altri fori nella parte bassa del vaso (l'acqua stagnate proprio non la voglio). Poi faccio uno strato di inerti "grandi" tale da riempire lo scalino e coprire anche un pochino i fori di scolo originali.
Per la miscela uso la stessa di prima.

La mia terra da giardino non è proprio setacciata. Se usassi solo terriccio universale aumenterei al 40% la percentuale di inerti.

Per le acidofile (tipo il rododendro) io prenderei la terra della pineta dietro casa. Siccome non tutti hanno una pineta a disposizione si può usare un terriccio per acidofile.

Ste
 

michelerossi

Giardinauta Senior
Ciao,

io, nei tre vasi che hanno un solo foro, faccio una specie di cupola con i cocci tritati (a protezione del foro) poi livello tutto con altri cocci tritati o ghiaia spaccata.
Sopra una miscela di terra da giardino con un buon 30% di inerti medie dimensioni (pomice, lapillo, ghiaia, perlite, cocci tritati...il tutto di 1 cm di diametro).
La vasca la giro e faccio altri fori nella parte bassa del vaso (l'acqua stagnate proprio non la voglio). Poi faccio uno strato di inerti "grandi" tale da riempire lo scalino e coprire anche un pochino i fori di scolo originali.
Per la miscela uso la stessa di prima.

La mia terra da giardino non è proprio setacciata. Se usassi solo terriccio universale aumenterei al 40% la percentuale di inerti.

Per le acidofile (tipo il rododendro) io prenderei la terra della pineta dietro casa. Siccome non tutti hanno una pineta a disposizione si può usare un terriccio per acidofile.

Ste
Sapevo già. Quattro domande. 1. Per curiosità, quanti cm è alto lo strato di inerti? 2. Che funzione gli attribuisci e cosa ne pensi del fatto che si alza il livello della "perched water"? 3. Perchè le fioriere (quello credo tu intendi per vasche), come diceva Davide N, hanno i fori non sul fondo? Io manco lo sapevo. 4. Sono le conifere ad abbassare il pH del terreno?
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

di solito il mio spessore di inerti è proporzionato al vaso. Sui vasi grandi metto circa 5 cm.
Io lo uso per evitare che si tappino i fori di scolo del vaso e per evitare che la terra fine, dilavata dalle continue annaffiature, si depositi sul fondo, creando uno strato troppo compatto.
Le fioriere, specie quelle in plastica, adottano il sistema dei fori rialzati per avere una riserva di acqua sul fondo. Siccome le fioriere spesso sono meno accudite rispetto ai vasi, si suppone che vengano annaffiate di meno e, di conseguenza, necessitino di una scorta maggiore.
Sapere però di avere uno strato di terreno sempre umido con acqua, praticamente stagnante, a me non piace proprio.
Aghi e corteccia rendono il terreno acido. Scavando la terra sotto ad una pineta questa è sicuramente più acida rispetto ad un terriccio normale.

Ste
 
D

Davide N.

Guest
Ciao,

io, nei tre vasi che hanno un solo foro, faccio una specie di cupola con i cocci tritati (a protezione del foro) poi livello tutto con altri cocci tritati o ghiaia spaccata.
Sempre questi cocci :laugh: Non so te ma di vasi rotti non ne ho, dovrei andare a comprarmene uno per romperlo e fare scorta? :laugh:
Scherzi a parte, non capisco perché sul fondo metti ghiaia "spaccata" (e perché non spaccata?) piuttosto che argilla espansa. Il secondo è molto più leggero e quindi facilita il trasporto sia del materiale che del vaso riempito, la forma rotonda e la sua impermeabilità favoriscono un rapido deflusso dell'acqua in eccesso verso il foro, che deve essere coperto con un geotessile per evitare la fuoriscita di materiale solido. Prova a fare un test: riempi un vaso di sola argilla espansa e un altro vaso identico di solo ghiaietto. Pesali e poi versa sopra acqua in abbondanza. Poi rimettili su una bilancia e vedrai che la differenza di peso dovuta all'acqua residua è maggiore per la ghiaia che per l'argilla espansa, o perlomeno sarà molto simile.
Per il ghiaietto sono favorevole se mescolato al substrato sovrastante, ma in fondo come strato drenante non vedo alcun vantaggio rispetto all'argilla espansa.
Sopra una miscela di terra da giardino con un buon 30% di inerti medie dimensioni (pomice, lapillo, ghiaia, perlite, cocci tritati...il tutto di 1 cm di diametro).
Il geotessile tra il fondo e il substrato non lo metti o lo davi per sottinteso?
La vasca la giro e faccio altri fori nella parte bassa del vaso (l'acqua stagnate proprio non la voglio). Poi faccio uno strato di inerti "grandi" tale da riempire lo scalino e coprire anche un pochino i fori di scolo originali.
Scusami ma questo mi fa un po' sorridere. Se hanno inventato questo sistema con i fori rialzati c'è un motivo ben preciso che bisogna comprendere, non è che sono degli idioti quelli che l'hanno progettato: sono previsti per essere riempiti di argilla espansa sul fondo e fino a 10-20cm sopra il livello dei fori di scolo, a dipendenza poi di cosa viene piantato sopra. Quindi quando piove tanto cosa succede: l'acqua scorre verso il fondo e riempie la vasca fino a quando raggiunge il livello dei fori. Se continua a piovere, l'acqua in eccesso non salirà mai oltre quel livello ma verrà evacuata dalla vasca. Poi smette di piovere, il substrato continua a restituire acqua in eccesso al geotessile sovrastante l'argilla espansa, la quale la fa defluire ulteriormente. Poi arrivano 3 mesi di siccità: le piante pompano acqua dal substrato, questo secca piano piano... ed entra in gioco la riserva d'acqua. Bisogna sapere che l'acqua non solo scende, ma può anche salire per evaporazione. Quando l'umidità relativa al di sopra dell'argilla scende, l'acqua di riserva avrà tendenza ad evaporare, soprattutto con il caldo estivo, ed umidificare in questo modo il geotessile e il substrato sovrastante, con gioia delle piante.
Senza questo sistema si rende necessario usare un substrato molto drenante finanche in fondo al vaso, con lo svantaggio di necessitare abbondanti irrigazioni in periodi di siccità.
Su questa immagine si possono comparare le varie tipologie di vasi e capire dove l'argilla espansa si rende necessaria, o perlomeno utile.
 
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D

Davide N.

Guest
Che funzione gli attribuisci e cosa ne pensi del fatto che si alza il livello della "perched water"?
Mi permette di esprimere il mio pensiero su questo fantomatico "problema" dell'acqua sospesa, che sarebbe bello tra l'altro quantificare e qualificare più precisamente e non con disegnini assolutamente insignificanti: effettivamente è un problema se si pianta in un substrato sovradimensionato o inadeguato rispetto alla pianta, oppure se si annaffia troppo in periodi in cui la pianta è in riposo vegetativo e non gradisce acqua. Se c'è una cosa che non tutti sanno fare correttamente è piantare ed annaffiare. Non si può biasimare l'argilla espansa per gli errori commessi dal giardiniere.

PS: che poi, per i vasi piccoli, basta inclinare il vaso verso un buco e tutta questa in più scorre via.
 
Ultima modifica di un moderatore:

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

io uso la ghiaia spaccata proprio per la sua forma irregolare.
Quella tonda crea "effetto tappo" come l'argilla espansa.

Negli esempi fatti prima il peso è relativo. Sono vasi talmente capienti che non credo vengano movimentati spesso, di conseguenza pochi centimetri di ghiaia o di argilla non incidono un granché sul peso finale.

Da figlio di edili ho visto molto spesso il comportamento dell'argilla espansa (Leca) a contatto con l'acqua stagnate. Dapprima perde il suo color marrone diventando scura poi si ricopre di un leggero strato di muschio che tende ad ammuffire (questo si vede spesso svasando alcuni vasi con uno spesso strato di argilla sul fondo. L'argilla si presenta viscida).
Avere 10 cm di palline ammuffite sul fondo di un vaso non mi pare una grande idea.
Preferisco quindi avere un'uscita di acqua diretta e bagnare quando serve.

Discorso simile per il geotessile. Il TNT, che noi oggi usiamo per coprire le piante dal freddo o come telo pacciamante, nasce, tra le altre cose, come copertura filtrante per proteggere i cosiddetti microforati. In pratica, per far defluire l'acqua, vengono stesi a terra una serie di tubi con molti fori che, ricoperti dal TNT, permettono all'acqua di scolare via senza riempirsi di terra (è la stessa funzione che dovrebbe avere il tessuto nei vasi).
Andando però a scavare dopo alcuni anni si nota come anche il TNT perde la sua efficacia. La terra fine, spinta verso i fori del tubo, finisce per impregnare il tessuto che diventa idrorepellente. Questo TNT deve quindi essere sostituito con una certa regolarità cosa che diventa impossibile in ambiente edile e molto difficile in vasi di grandi dimensioni (che spesso vengono svasati molto poco per non dire mai).
Si potrebbe optare per tessuti a maglia più grande ma si perde l'effetto filtrante. Una "via di mezzo" è difficile.

Con queste considerazioni il in geotessile non lo metto mai.

Sul discorso progettuale dei vasi lasciamo perdere. Ci sono in commercio dei veri e propri abomini. Esteticamente bellissimi meritano di essere presi e buttati quando ci si accorge che, se non gestiti bene, creano molti più danni che vantaggi.

Ste
 

danielep

Florello Senior
@Stefano-34666, affettuosamente, ha il carattere di mio padre: vuole sempre avere l'ultima parola. Adesso vediamo se @Davide N. ribatte ancora o si arrende. Bel dibattito comunque! In pratica avete entrambi ragione.
Giardinieri e edili possono andare d'accordo, al massimo vola qualche coccio o qualche frammento di Ghiaia spaccata.
E tu??? Hai preso dalla mamma???:banghead::banghead::banghead::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

purtroppo faccio tra pochi giorni 49 anni ed è da quando ne ho 13 che "lavoro con le mani".
Negli anni ho costruito, insieme a mio padre, due case (una dalle fondamenta ed una sventrandola e ristrutturandola), facendo muratore, piastrellista, imbianchino, elettricista, idraulico, giardiniere, etc....di conseguenza conosco bene i materiali e le loro proprietà.

Prima la chiamavo esperienza...adesso, vicino ai 50, comincio a chiamarla vecchiaia :laugh::laugh::laugh::laugh:

Ste
 
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Davide N.

Guest
@Stefano-34666, affettuosamente, ha il carattere di mio padre: vuole sempre avere l'ultima parola. Adesso vediamo se @Davide N. ribatte ancora o si arrende. Bel dibattito comunque! In pratica avete entrambi ragione.
Giardinieri e edili possono andare d'accordo, al massimo vola qualche coccio o qualche frammento di Ghiaia spaccata.
Figurati, io ho lo stesso difetto! :laugh:
Stefano ti risponderò volentieri più tardi! Adesso tra Natale e vacanze mi sa che mi prendo una pausa dal forum ;)
 
D

Davide N.

Guest
Ciao,

io uso la ghiaia spaccata proprio per la sua forma irregolare.
Quella tonda crea "effetto tappo" come l'argilla espansa.

Negli esempi fatti prima il peso è relativo. Sono vasi talmente capienti che non credo vengano movimentati spesso, di conseguenza pochi centimetri di ghiaia o di argilla non incidono un granché sul peso finale.
Se i vasi sono al 5° piano il peso fa differenza. Esistono parecchie vasche di questo tipo sulle terrazze degli attici di moltissimi palazzi.
Da figlio di edili ho visto molto spesso il comportamento dell'argilla espansa (Leca) a contatto con l'acqua stagnate. Dapprima perde il suo color marrone diventando scura poi si ricopre di un leggero strato di muschio che tende ad ammuffire (questo si vede spesso svasando alcuni vasi con uno spesso strato di argilla sul fondo. L'argilla si presenta viscida).
Avere 10 cm di palline ammuffite sul fondo di un vaso non mi pare una grande idea.
Preferisco quindi avere un'uscita di acqua diretta e bagnare quando serve.
Qualsiasi materiale a contatto costante con l'acqua può diventare viscido, qualsiasi materiale in condizione di umidità persistente vede la proliferazione di muffe sulla superficie, pure sui sassi.
Discorso simile per il geotessile. Il TNT, che noi oggi usiamo per coprire le piante dal freddo o come telo pacciamante, nasce, tra le altre cose, come copertura filtrante per proteggere i cosiddetti microforati. In pratica, per far defluire l'acqua, vengono stesi a terra una serie di tubi con molti fori che, ricoperti dal TNT, permettono all'acqua di scolare via senza riempirsi di terra (è la stessa funzione che dovrebbe avere il tessuto nei vasi).
Andando però a scavare dopo alcuni anni si nota come anche il TNT perde la sua efficacia. La terra fine, spinta verso i fori del tubo, finisce per impregnare il tessuto che diventa idrorepellente. Questo TNT deve quindi essere sostituito con una certa regolarità cosa che diventa impossibile in ambiente edile e molto difficile in vasi di grandi dimensioni (che spesso vengono svasati molto poco per non dire mai).

Si potrebbe optare per tessuti a maglia più grande ma si perde l'effetto filtrante. Una "via di mezzo" è difficile.

Con queste considerazioni il in geotessile non lo metto mai.
Qualsiasi coltivazione in vaso non dura in eterno senza operazioni di manutenzione. Il problema di cui parli e che non avevo mai sentito, e che probabilmente dipende pure dalla tipologia di TNT usato, forse sopraggiunge dopo svariate decine d'anni, lasso di tempo in cui si rende comunque necessario rinvasare le piante per preservarne la salute.
Sul discorso progettuale dei vasi lasciamo perdere. Ci sono in commercio dei veri e propri abomini. Esteticamente bellissimi meritano di essere presi e buttati quando ci si accorge che, se non gestiti bene, creano molti più danni che vantaggi.

Ste
Se non gestiti bene... appunto. Responsabilità del giardiniere, non dell'argilla espansa.
 
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