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La potatura delle rose

Stato
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Noor.

Giardinauta Senior
Discussione originale: http://forum.giardinaggio.it/rose/9795-potatura-delle-rose.html

Nessun altro argomento quanto questo, credo, suscita una tale molteplicità e disparità di opinioni a riguardo, nonché molte amichevoli "querelles" ;). Per questo sono sicuro che molti aggrotteranno le sopracciglia o storceranno il naso quando riporterò le mie opinioni, derivate dalla mia personalissima esperienza, ma questo è quanto meno normale. La potatura è forse un' arte, ma non è accademia: è di fondamentale importanza la pratica e soprattutto la conoscenza delle proprie piante, per poterle potare nel migliore dei modi, che non sempre è quello cosiddetto "canonico". Osservare, provare, e, perché no, sbagliare. Allora….

Innanzitutto gli strumenti: per potare le Rose occorrono un paio di guanti robusti, specie per le varietà più agguerrite; questi non dovranno essere larghi, altrimenti potrebbe essere compromessa l'agilità delle manovre, specie con arbusti intricati, e sarebbe difficile effettuare le legature. Io, personalmente, non li uso perché mi impacciano troppo, ed infatti quando termino di potare le mie mani sembrano un tronchetto per gatti…. Poi le cesoie: ce ne sono di vari tipi, ma quelle che vi consiglio sono quelle con una sola lama di taglio e contro-lama fissa; quelle "ad incudine" o a doppia lama di taglio spesso rovinano i rami teneri. Per potare le Rampicanti, le Arbustive e le Botaniche servono anche delle cesoie a manici lunghi ed un seghetto a denti sottili per i rami più vecchi e legnosi. Tutti gli attrezzi da taglio dovranno essere perfettamente affilati; meglio se verranno anche disinfettati con fiamma o una soluzione di ipoclorito di sodio (candeggina) quando ci si sposta da una pianta all'altra.Infine, per le legature, sono ottimi i lacci in gomma per viticoltura, nei diversi spessori o anche la rafia naturale, che ha però l'inconveniente di degradarsi rapidamente, quindi non è adatta per legare, ad esempio, i rami principali di un rampicante. Inoltre è poco elastica. Men che mai sono adatti i vari legacci con anima in metallo, che spesso causano gravi strozzature ai rami.

A questo punto, un altro dubbio atroce ci assale :) : quando potare le nostre Rose? Sir Christopher Lloyd asseriva di poter riconoscere un giardiniere principiante dalla risposta che dava a questa domanda… speriamo di passare l'esame! :D Diciamo allora che non c'è un periodo stretto e rigidamente determinato, per farlo, a meno di alcune regole suggerite dal buon senso e dalle caratteristiche delle diverse Classi di Rose. Eh, sì, perché ciò che rende tutto più complicato, per le nostre beniamine, è la presenza all'interno del medesimo Genere, di Classi con caratteristiche e necessità assai varie, spesso in contraddizione tra loro. Ritengo che comunque si possa dire che le Moderne (Bourbon, Ibride Perenni, HT, Floribunda, Polyantha, ecc.), nonché le Rampicanti Climbing, le Noisettes e le Ground Cover, le Tè e le Cinesi, tutte quelle cioè, che rifioriscono in maniera più o meno accentuata, possono essere potate in un periodo variabile tra Novembre e Febbraio. Prima, è possibile che rialzi di temperatura, anche lievi, incoraggino le piante a vegetare anzitempo. Dopo, invece, si corre il rischio di eliminare una certa parte dei nuovi germogli, specie sulla porzione apicale dei rami, indebolendo la pianta e ritardando la vegetazione.

Una potatura precoce è sempre consigliabile, in quanto le piante sono molto avvantaggiate nella ripresa primaverile, cosa che significa fioriture precoci ed una più lunga stagione di fioritura, per le rifiorenti. Alcuni sollevano obiezioni, a tale riguardo, sui danni provocati dal gelo: testimonianze di coltivatori di tutta America affermano che tale "problema" è inesistente per la maggior parte delle Rose coltivate, eccezion fatta, certo, per le aree veramente gelide o per alcune delle varietà più delicate. Ma restiamo nel generale… se poi uno vuol coltivare "Maréchal Niel" in alta montagna, non potrà certo pretendere di potarla a Novembre, ma neanche a Febbraio, dovrà aspettare almeno metà Marzo, se non Aprile. Anche David Austin consiglia di effettuare le potature i primi giorni d'Inverno. Ma non angustiatevi troppo, le Rose sono piante accomodanti, e vi potrà essere di grande aiuto osservare come si comportano nei giardini vicini.

Le Rose Antiche non rifiorenti (Galliche, Alba, Damascene, Centifolia…), invece, come le Botaniche, molte Arbustive e le Rampicanti Rambler, devono essere potate con mano assai leggera, preferibilmente immediatamente dopo la fioritura per quanto riguarda la potatura di formazione e di mantenimento. La potatura di produzione, invece, viene effettuata nello stesso periodo delle Classi precedenti.

La potatura di formazione riguarda la definizione, attraverso la potatura dei getti, della forma dell'arbusto, specie nei primi anni, definendo i rami principali, accorciando quelli che squilibrano la chioma e distribuendo la vegetazione in maniera consona, secondo l'habitus vegetativo della varietà.

La potatura di mantenimento riguarda invece piante già adulte e stabilizzate, e consiste nell'eliminazione dei rami più vecchi o indeboliti, per favorire l'emissione di nuovi getti ed il ciclico rinnovamento delle ramificazioni dell'arbusto.

La potatura di produzione, invece, investe tutte quelle pratiche (curvatura dei getti, Pegging Down, potatura dei rametti laterali, ecc.) tese ad ottenere la maggior, e migliore, produzione di fiori dalle nostre piante. Al contrario delle Antiche, in cui queste diverse fasi sono ben distinte tra loro, nelle Classi citate per prime queste si confondono sfociando spesso l'una nell'altra.



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Noor.

Giardinauta Senior
Un'altra cosa fondamentale è la potatura d'impianto. Le rose a radice nuda vengono solitamente vendute tra la fine di Ottobre e metà Marzo. Specie quelle vendute in Autunno hanno i rami e le radici piuttosto lunghi, non potati, mentre nelle piante vendute in Primavera potrebbe essere stata effettuata una certa potatura. Un inconveniente delle Rose nelle tante confezioni "di pronta piantagione" (Paramotte, Prontoplanta, Tantop, ecc.) è che, per far rientrare le radici nella misura delle piccole confezioni con la terra (spesso non più di 1-1,5 litri), queste vengono indiscriminatamente recise, a discapito dello sviluppo futuro della pianta.

Per quelle non confezionate, al momento dell'impianto dovranno essere tagliate tutte le radici morte, rotte o danneggiate, sino al tessuto sano, accorciati i fittoni molto spessi sino alla ramificazione con una radice secondaria più sottile, mantenendo tutte le radici sottili che sono quelle che daranno la più immediata risposta vegetativa dopo l'impianto.

A questo punto si accorciano tutte le radici a circa 30/35 cm di lunghezza dalla loro inserzione sul fusto. Un'altra regola d'oro riguarda invece la potatura della parte aerea. Non importa quanto possiate esser tentati dal trattare le vostre nuove piante con mano leggera, tutte le Rose di nuovo impianto vanno potate a fondo, eliminando tutti i rametti secondari, quelli troppo sottili o mal disposti, e riducendo i rimanenti a tre-quattro gemme.

Quest'operazione è importantissima per promuovere lo sviluppo iniziale della pianta, stimolando la crescita di getti dalla base, che poi creeranno la struttura dell'arbusto. In caso contrario, la crescita inizierà dall'alto, risulterà indebolita e sarà molto difficile incoraggiare in seguito la formazione di nuovi getti basali. Come dire, "chi ben comincia…" ;).



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Noor.

Giardinauta Senior
Parliamo ora del taglio. E' molto importante, per la vigoria e la salute delle nostre Rose, che questa semplice operazione sia eseguita nel modo giusto e …sulla gemma giusta!

Innanzitutto il taglio deve essere obliquo, questo l'avrete sentito una milionata di volte: ma obliquo rispetto al terreno, cioè all'orizzontale, non rispetto al ramo, comunque sempre in verso opposto alla gemma. Lo scopo dell'inclinazione nel taglio è infatti quello di far scorrere l'acqua piovana, evitando che ristagni sulla superficie recisa.
Inoltre deve essere eseguito circa 6-7 mm al di sopra della gemma, deve essere preciso, netto e non sfilacciato: si favorirebbe un ristagno di umidità e la comparsa di alterazioni dovute a crittogame e batteri.
Tagli eseguiti più vicini o più distanti sono sconsigliabili per vari motivi; nel primo caso, c'è il rischio di ledere i tessuti sub-corticali di pertinenza della gemma, inibendone lo sviluppo, ed inoltre i nuovi giovani getti sarebbero più soggetti a danni dovuti a torsione operata dal vento, non avendo sufficiente "ancoraggio" nella parte sovrastante.
Nel secondo caso, invece, si avrà quasi sicuramente il disseccamento della porzione in eccesso: potrebbe anche andar bene, basterebbe poi accorciare il moncone rimasto. Il guaio è che purtroppo molto spesso il disseccamento non si arresta, e prosegue, interessando talvolta molte altre gemme oltre a quella apicale.

Una delle regole che troverete sempre esposta quando si tratta di potatura delle Rose è che il taglio deve essere sempre effettuato sopra una gemma rivolta all'esterno. Ora, benché ciò non sia privo di una certa logica, e valga come buona regola in generale, non vuol dire che vada sempre e comunque accettata e messa in pratica. Se lo scopo del taglio su una gemma rivolta verso l'esterno del cespuglio è di garantire che il futuro germoglio si sviluppi verso l'esterno del "vaso" formato dai rami della pianta, ricevendo maggiore luce ed aria, e senza andare ad infittire il centro del cespuglio in modo tale che l'aria e la luce lo raggiungano con facilità, questo può essere ben vero se parliamo di Rose isolate e con una armonica struttura consolidata ed equilibrata. Ma delle altre, che dire? Quanti di noi hanno Rose sbilenche, che crescono magari tutte da un lato e si rifiutano di crescere dall'altro, o inesorabilmente vuote al centro? O che ancora, ed è il caso delle Rose coltivate nelle Bordure, hanno intorno a sé altre piante rigogliose e di folta crescita, con le quali competono per lo spazio, oltre che per la luce, l'acqua e la pappa? Noi potremo potare nel modo scolasticamente migliore, assolutamente ineccepibile, ma alla fine la nostra pianta farà come pare e piace a lei, nel 90% dei casi :D!!

Ecco perché è importantissimo osservare le condizioni al contorno: se non abbiamo lo spazio per coltivare, ad esempio, tre o più esemplari per varietà, come viene solitamente consigliato per le bordure (al fine di ottenere piante più fitte e fioriture più incisive), bene, potiamo la nostra pianta in modo che occupi meno spazio, concentrandone la crescita in una zona definita.
Cosa che poi, abitualmente, facciamo quando assiepiamo i tralci di una Rosa Rampicante su un arco o su un pilastro invece di allargarli su una parete. In questo modo il nostro cespuglio sembrerà più fitto, produrrà un effetto sicuramente migliore, e non avrà problemi derivanti dalla presenza di altre piante nei dintorni (che dovranno comunque essere trattate allo stesso modo).

Bisogna poi imparare a riconoscere le gemme più promettenti, quelle che già danno l'impressione di essere lì lì per svilupparsi: se potiamo sulla gemma sbagliata, quasi sicuramente una gemma sottostante meglio disposta prenderà il sopravvento, costringendoci ad intervenire successivamente. Diffidate anche dalle gemme "doppie" o con le perule (le piccole scaglie che ricoprono la gemma) rovinate o non ben aderenti tra loro: le prime produrranno quasi sicuramente germogli deboli, le seconde stanno soffrendo per una qualche causa e potrebbero anche non svilupparsi affatto.



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Noor.

Giardinauta Senior
A questo punto possiamo iniziare a parlare della potatura generale. A qualunque Classe appartenga la nostra Rosa, ciò che primariamente dobbiamo fare è: osservarla. Poi ci chiederemo: cosa vogliamo da lei? Un bel cespuglio fitto piuttosto che uno più ampio e naturale, oppure un cespuglio basso invece che alto… Rose con differenti caratteristiche e differenti portamenti potranno essere potate in modi diversi a seconda delle situazioni e necessità particolari. Rose che si sviluppano molto, ad esempio, potranno essere lasciate libere di svilupparsi a volontà, se poste sullo sfondo; in posizioni più avanzate verranno potate più drasticamente, per contenerne la crescita. E' comunque sempre più facile assecondare il portamento di una varietà, piuttosto che stravolgerlo. Conoscere le caratteristiche delle varietà che abbiamo in giardino è di grande aiuto, per cui è bene informarsi da più fonti, visitando Giardini e Roseti, cercando sul WEB, dove in molti riportano le proprie impressioni su una gran quantità di varietà diverse.

Poi, come al solito, faremo gli anarchici ed agiremo di testa nostra :D :D Molti preferiscono vedere le proprie Rose ben tosate, rammentando il detto "fammi corta e mi farò bella", ma questo, oltre ad essere deleterio per tutte le Antiche, non è sempre indicato, nemmeno per le Ibride di Tè (HT). Questo non vuol dire che la potatura sia un qualcosa di assolutamente necessario o, viceversa, di accessorio: senza potatura le nostre piante invecchieranno rapidamente, non daranno fioriture di qualità, né avranno una buona rifiorenza. Viceversa, sentendoci obbligati a potarle a fondo "perché si fa così" , non faremmo altro che perdere gran parte di ciò che hanno da darci.

Ancora una volta, sarà la nostra esperienza a dirci come agire, e saremo liberissimi di conservare un ramo, se lo riteniamo utile alla forma generale dell'arbusto. Quello che dovremo fare, senza lasciarci fuorviare da regole strette (né da quello che sto scrivendo io, eh! ;) sono solo dei consigli!!), è immaginare quella che sarà l'aspetto primaverile del cespuglio o dell'arbusto o rampicante, mirando ad ottenere un buon equilibrio tra forma della pianta, vigoria e bontà della fioritura.

Torniamo a bomba! La potatura generale riguarda l'eliminazione di tutti i rami malati, danneggiati dalle intemperie, che sfregano con quelli vicini o che ci sembrano decisamente mal posizionati.
Poi c'è la celebre "eliminazione dei rami deboli e sottili". E qui nascono delle complicazioni. Perché non è sempre vero che i rami sottili siano deboli, e viceversa. Alcune varietà di Rose hanno rami molto sottili, o riescono a fiorire su rametti più simili a fil di ferro, come nel caso di molte Tè e delle Cinesi. Ragion per cui questi non dovranno essere eliminati. Capiterà invece, ad esempio, specie con le Moderne, di trovarci a che fare con getti molto vigorosi (spesso estivi o autunnali) che si sviluppano, da una gemma laterale, a fianco del ramo nato a Primavera al di sotto del taglio di potatura.

Per quanto possano sembrarci vigorosi questi vecchi getti, è bene lasciare un solo ramo, dei due: quello nuovo, che quasi sicuramente sarebbe andato a soppiantare il primo. In altri casi, rami apparentemente vigorosi sono in realtà in via di decadenza: spesso sono rami vecchi o sostituiti da altri nuovi rami cresciuti più in basso. In generale, in questi casi, regolatevi in base alla "forza vegetativa" che mostra il getto: se non ha prodotto, nella stagione, che poche foglioline e nessuna crescita nuova, sicuramente non riuscirà a far di meglio nella prossima.



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Noor.

Giardinauta Senior
A questo punto credo che si possa iniziare ad individuare le differenti categorie d'intervento, a seconda della Classe di appartenenza delle Rose, e quindi delle loro peculiarità.

Direi che una suddivisione potrebbe essere:
-Rose Botaniche ad arbusto e rampicanti;
-Rose Antiche I : Galliche, Alba, Damascene, Centifolia, Muscose;
-Rose Antiche II: Ibridi di Cinesi, Ibridi Perenni, Bourbon, Portland;
-Rose Ibride di Moschata o Pemberton;
-Rose Moderne a cespuglio: Floribunda, Polyantha, Ibride di Tè;
-Rose Arbustive Moderne;
-Rose Rampicanti Climbing e Pillar: Floribunde, HT, Rampicanti Moderne;
-Rose Sarmentose o Rambler: Wichuraiana, Multiflora, Sempervirens;
-Rosai Striscianti o Ground Cover;
-Rose Tè e Cinesi;
-Rose Noisettes;
-Rose Inglesi.

E parlare anche di:
-Rose su sostegni: pali, tripodi, archi…
-Rose e "Pegging Down";
-Potatura "verde" o estiva.
-Rose per fiori recisi;

Vorrei a questo punto spendere due parole su un argomento di molto interesse, specie per la potatura di alcune Classi: la dominanza apicale.
Questa è una caratteristica che si riscontra, in modo più o meno marcato, in tutte le specie vegetali e ovviamente anche nelle diverse varietà di Rose. E' poco marcata nelle varietà che ramificano spontaneamente, secondo un portamento arbustivo più o meno fitto, come ad esempio le Cinesi, Le Arbustive Moderne e le Ground Cover, mentre è elevata in quelle che, crescendo, tendono a spogliarsi nella parte inferiore, producendo pochi fusti eretti, come le Rampicanti Climber.

Il fenomeno lo possiamo riscontrare non solo sulle ramificazioni principali, ma anche in quelle secondarie. Quando si recide un ramo, la gemma prossima al taglio si risveglia ed emette un germoglio: tale razione viene spiegata con la soppressione o anche il semplice indebolimento della gemma apicale, situata all'estremità, che, a seconda del grado di dominanza, appunto, esercitava sulle sottostanti un'influenza negativa, ritardandone o inibendone completamente lo sviluppo. Nelle varietà con forte dominanza apicale, l'azione inibitrice è molto marcata, ed è dovuta alla mancata permanenza, nelle porzioni basali dei rami, della linfa, che va a nutrire solo le gemme della sommità.

Attraverso varie tecniche di potatura, ma anche di curvatura e piegatura dei rami, la dominanza apicale può essere contrastata, favorendo la ramificazione dei fusti e un maggior sviluppo di getti fioriferi, e donando alla pianta un aspetto più ricco.


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Noor.

Giardinauta Senior
Eccomi qui! :D con la potatura delle Rose Botaniche arbustive e rampicanti.
Tutte le Rose spontanee ed i loro ibridi hanno bisogno di una potatura minima. Ciò cui si deve mirare è la completezza dell'arbusto, e l'armonia della forma e del portamento.

Molte specie hanno un portamento ad arbusto ampio ed arcuato, con rami lunghi e sottili che si coprono di fiori per tutta la loro lunghezza senza necessità di interventi manuali esterni. Ad esempio, la Rosa hugonis, la R. xanthina ed i suoi ibridi, come "Canary Bird", R. primula, R. moyesii ecc. Sono questi veri e propri arbusti di oltre 2 m di altezza ed ampiezza: la regola fondamentale per loro è l'impianto in luoghi dove possano espandersi a piacimento in tutta la loro bellezza, senza dover essere recise perché non vadano ad occupare lo spazio destinato ad altre piante. Non sono quindi adatte a spazi ristretti nei quali, fortemente potate, perderebbero le belle proporzioni crescendo rozze e sgraziate. Per tutte queste ci si limiterà alla sola eliminazione dei fusti morti o di quelli molto vecchi, senza toccare in alcun modo i sottili rametti che porteranno fiori.

I fusti da eliminare andranno tagliati alla base o anche più in alto, se è presente un giovane e vigoroso getto che vada a sostituire la ramificazione da asportare. Eventuali rami "fuori sagoma" andranno recisi all'inserzione con una ramificazione secondaria tramite un intervento di "potatura di ritorno"*. Altre, invece, hanno un portamento più basso e raccolto, spesso molto fitto ed intricato, ma sempre con steli sottili ed eleganti che danno un'impressione di grande leggerezza. Come tutti gli ibridi di R. pimpinellifolia, R. glauca (R. rubrifolia) ecc. Per queste valgono le medesime indicazioni date per le precedenti. Alcune varietà hanno un sviluppo molto intricato, ad esempio R. californica o "Stanwell Perpetual": per queste è indicata una leggera sfoltitura specie delle zone centrali del cespuglio. Per tutte la potatura è autunnale.

Un caso particolare è quello della R. sericea var. omeyensis f. pteracantha: la caratteristica più apprezzata di questa specie (e di altre affini) è la presenza di grandi spine alate e traslucide, di colore rosso brillante. Poiché queste sono presenti quasi esclusivamente sui giovani getti basali, si praticherà un forte potatura che ne stimoli la produzione. Si può quindi o tagliare ciclicamente parte delle ramificazioni, alla base, oppure recidere completamente il cespuglio a circa 50/70 cm di altezza tutti gli anni, a seconda dell'effetto che si vuole ottenere e della posizione della Rosa nel giardino. Ovviamente tali pratiche vanno a completo discapito della fioritura, benché tagliando solo una parte delle ramificazioni si riesca a salvare "capra e cavoli" ;).
La R. rugosa ed i suoi ibridi possono essere lasciate svilupparsi a proprio piacimento, finché non rischino di "prender la mano" ed allora potranno essere recise drasticamente vicino alla base.

Le rampicanti devono invece essere potate in estate, immediatamente dopo la fioritura, ed in modo ancor più leggero delle arbustive.
La R. banksiae e cultivar si lascia libera di svilupparsi a piacimento,e la corteccia che si sfalda in pellicole sottili, nei rami vecchi, è un pregio in più. Va potata anche lei dopo la fioritura (piuttosto precoce, spesso ad Aprile), eliminando i rami secchi. Quando viene coltivata contro una parete o su una pergola, questa specie tende ad insinuare i propri rami sottilissimi in ogni dove. Abbiate cura pertanto di tenere liberi grondaie, serramenti, ecc. Se dovesse svilupparsi in modo eccessivo, recidete alcuni dei fusti più vecchi in corrispondenza di una ramificazione laterale.

La R. bracteata e la R. laevigata sono altre due creature assai …selvagge, ed anche piuttosto feroci :eek:!! Lasciatele libere di crescere a proprio piacimento in una zona dela giardino in cui possano essere lasciate a se stesse. La R. bracteata è sconsigliabile da far crescere sugli alberi, perché sarebbe quasi impossibile controllarne la crescita: quando potate questa Rosa, e la sua varietà "Mermaid", munitevi di una grossa dose di pazienza e di guanti molto robusti. L'incontro con le loro spine uncinate ed affilate non è dei più gradevoli: ma consoliamoci pensando al fatto che non richiedono niente più che la rimozione dei rami secchi.
Altre Rose, come la R. filipes "Kifsgate" e simili ("Treasure Trove", R. mulliganii,ecc.) hanno uno sviluppo velocissimo ed assai esuberante: possono raggiungere velocemente i 10 m di altezza e tendono a sommergere qualunque cosa (pergole, alberi, capanni…) trovino sulla loro strada: è più semplice indirizzarne la i rami durante la crescita, piuttosto che intervenire con interventi cesori limitanti, in seguito. Sono comunque piante per grandi spazi.
R. gigantea, R. brunonii, ed altre ("La Mortola", "La Follette"), sono piante poco resistenti ai geli, con una crescita spesso disordinata : una gran quantità di rami spesso muore anche con temperature non proprio gelide. Pertanto bisognerà aver cura di rimuovere la vegetazione danneggiata dal freddo, prima della fioritura.

*La potatura di ritorno è una pratica che consiste nell'accorciamento di una ramificazione principale sino all'inserzione con una secondaria, che sia in grado di riassumere la funzione di "freccia", cioè di apice del ramo, riprendendone la crescita. E' molto importante che gli interventi drastici sulle R. Botaniche siano effettuati in questo modo. Abbiamo visto come la "dominanza apicale" regoli lo sviluppo delle piante: bene, la potatura di ritorno serve a ripristinare tale dominanza, in modo tale che l'intervento sia il più discreto e "naturale" possibile. Se il taglio venisse effettuato a casaccio, si avrebbe lo sviluppo incontrollato di numerose gemme latenti sottostanti, che darebbero origine ad una formazione detta "scopazzo": un fascio di rami affastellati e disordinati molto brutto da vedersi, ma soprattutto dannoso per l'arbusto e che ci costringe ad intervenire successivamente con operazioni di sfoltimento, reindirizzo, ecc.



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Noor.

Giardinauta Senior
Parliamo adesso della potatura delle Rose Antiche I. In questo gruppo do comodo ho inserito tutte le Rose Antiche non rifiorenti e che presentano caratteristiche simili di crescita e di comportamento, quindi Rose Alba, Galliche, Damascene, Centifolia. Si tratta delle Classi più antiche di Rose, alcune coltivate già in epoca classica, e derivanti da specie originarie dell'Asia Minore e dell'Europa. Non sono rifiorenti, lo abbiamo già detto, e la fioritura si presenta sul legno maturato nell'Estate precedente, che deve essere quindi attentamente preservato. Anche per Le Rose Antiche I, come per le Botaniche, la potatura richiesta è minima: queste Rose sembrano soffrire di più per il taglio dei propri fiori in boccio piuttosto che per l'esser completamente trascurate. Ciononostante, se alcune sono vere e proprie creature dei boschi, e fanno tutto da sé, altre invece hanno bisogno del nostro intervento per mostrarsi in tutta la loro bellezza.

La potatura viene eseguita solitamente in due fasi, una estiva, l'altra autunnale.
Durante l'Estate, immediatamente dopo la fioritura, si procede con la potatura di formazione e con la potatura di mantenimento: si agisce sul solo legno vecchio, eliminando i fusti esausti o "fuori sagoma", accorciandoli sino all'inserzione con un nuovo getto vigoroso. Qualora il vecchio fusto non ne avesse prodotti, andrà reciso alla base, stimolando la cacciata di nuovi getti basali. Ma operando sempre con mano leggera, mi raccomando!! Sono comunque piante molto vigorose che solitamente provvedono a d un'abbondante produzione di nuova vegetazione. Se le vostre Rose sono piantate in località molto fredde, agite ancora con maggiore discrezione, altrimenti le nuove crescite non riusciranno a maturare prima dei geli precoci.

In Autunno, invece, si procede spuntando tutti i rametti che hanno portato fiori la stagione precedente, a due/tre gemme dalla base. Tutti i nuovi getti andranno accuratamente conservati, spuntandoli per un breve tratto apicale e cercando di disporli, anche mediante l'uso di sostegni (ne parleremo diffusamente in seguito), il più omogeneamente possibile. Tutti i rami morti, spezzati, malati vanno eliminati tagliandoli a filo con la branca principale o sopra una gemma sana e vigorosa. Se i cespugli sono molto fitti si può anche procedere ad una sfoltitura delle ramificazioni che ingombrano il centro della pianta.

Ovviamente, anche in questo caso, sarà l'osservazione del comportamento delle vostre piante che vi dirà se magari si poteva potare meno o se invece era necessaria una potatura più drastica. Ma vediamo ora qualche consiglio in più per le diverse Classi! ;)
Rose Alba: molto robuste, specie in climi freschi, hanno un naturale portamento ad arbusto ben equilibrato ed una propensione a ramificare senza interventi di sorta. Per questa Classe la potatura è pertanto veramente minima: l'unico intervento realmente necessario è l'eliminazione delle corolle appassite per quelle varietà che, avendo fiori molto doppi , non lasciano cadere i petali, trattenendoli anche una volta appassiti.

Rose Galliche: tutti gli esponenti di questa Classe hanno ramificazioni molto sottili, fitte, assai ramificate, con pochissime spine. A questo aggiungiamo una forte tendenza alla formazione di numerosi polloni, qualora siano piantate in profondità: il che ne accentua la naturale propensione ad assumere un portamento più largo che alto. Formano cespugli solitamente intorno al metro d'altezza (con delle eccezioni, quali "Gloire de France" e poche altre). Sono Rose adatte alla formazione di fitte siepi (in particolare "Officinalis" e "Rosa Mundi"). La sottigliezza delle ramificazioni conferisce loro un portamento tendenzialmente rilassato, e spesso i fusti sottili non sono in grado di sostenere il peso dei fiori: a questo "difetto" si può ovviare con forti potature nel corso degli anni, mirate all'ottenimento di una struttura di rami principali sufficientemente rigida, o con l'utilizzo di sostegni di vario tipo.

Queste Rose hanno bisogno di un'attenta potatura., mirata a mantenerne il carattere essenzialmente compatto e raccolto. Alcune varietà, bellissime quanto deboli e capricciose ("Hippolyte", "Cardinal de Richélieu"…) necessitano di essere sfoltite ed accorciate molto, pena una miserevole produzione di fiori ed una crescita delle peggiori. Questo con diversi interventi cadenzati sia in Autunno-Inverno che in Primavera-Estate.
Rose Damascene: anche per queste Rose, come per le Alba, la potatura sarà minima. Ma mentre le Alba hanno un portamento praticamente perfetto, lo stesso non si può proprio dire per le Damasco, che producono sovente ("Marie Louise", "La Ville de Bruxelles"…) lunghi rami robustissimi dal piede. Tali getti non vanno assolutamente accorciati, ma vanno piegato e curvati in modo da provocarne la ramificazione. Per alcune varietà molto vigorose, inoltre, il mio consiglio è di procedere con successive operazioni di cimatura durante l'estate, per migliorare il portamento del cespuglio. Come per le Alba, si rende spesso necessaria la potatura di rimonda dei fiori appassiti. Alcune varietà ("Leda") talvolta rifioriscono, con questo semplice trattamento.

Questo discorso fatto per le Damasco è valido anche per le Centifolia, che sono spesso molto disordinate, anzi, forse sono le Rose più disordinate in assoluto! :) Ma anche in questo caso la potatura può esserci d'aiuto nel ridurre a più miti consigli queste scapestrate. Tanto più che le Centifolie hanno la tendenza ad avere piccioli molto deboli, specie in relazione al peso delle corolle sempre molto piene e doppie: il che ci obbliga a guardarle dal basso verso l'alto o a girare i fiori con la mano. Dando all'arbusto una corretta struttura sin dall'inizio, questi inconvenienti dovrebbero essere ridotti. Il che significherà certo potare un po' più drasticamente i primi anni, ma ne avremo certo grande ricompensa.



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Noor.

Giardinauta Senior
Parliamo della potatura delle Rose Antiche II e delle Rose Ibride di Moschata o Pemberton. Nel primo gruppo sono inserite tutte le varietà di Rose create per lo più tra il XIX secolo ed i primi anni del XX. Sono varietà appartenenti a Classi con caratteristiche morfologiche talvolta assai marcate, ma tutte, chi più chi meno, capaci di rifiorire: Bourbon, Portland, Ibridi Perenni (o Perpetui) e Ibridi di Cinesi. Tutte hanno nel proprio sangue geni di R. chinensis, che conferiscono loro la rifiorenza, caratteristica assente (eccetto che per R. damascena "Bifera") nelle Rose Antiche europee.

Poiché tale gene è recessivo rispetto a quello della fioritura unica, capita spesso che, incrociando una varietà rifiorente con una non rifiorente, le nuove pianticelle non siano rifiorenti: è il caso della splendida "Fantin Latour" e di "Juno", spesso classificate tra le Centifolie, ma in realtà appartenenti all'esigua classe delle Ibride di Cinesi. Al secondo gruppo, invece, appartengono varietà create dal Rev. John Pemberton intorno ai primi anni del XX secolo. Hanno caratteristiche particolari e pertanto vale la pena di trattarle come sezione a sé.
Le Rose di questi due gruppi hanno fogliame e crescita che si differenziano sempre più da quelli delle Rose Antiche I, proprio a causa dell'influenza delle nuove varietà importate dall'Oriente. Il loro diverso comportamento vegetativo influenza di conseguenza le pratiche di potatura.

Sempre tenendo presenti le regole generali viste sopra, possiamo dire che, rispetto alle Rose Antiche I, le Rose Antiche II necessitano di potature più decise, mirate ad ottenere non solo una bella fioritura primaverile, ma tendenti ad assicurare la rifiorenza e che stimolino il rinnovamento della vegetazione, particolarmente importante per queste Rose. Una volta effettuata la potatura generale, possiamo operare nel seguente modo: per tutte le Classi, si procede con l'accorciamento a 3-4 gemme dei rametti che hanno portato fiori la stagione precedente (a seconda della vigoria di questi), mentre i nuovi getti prodotti dalla base della pianta possono essere accorciati di 1/3 o 1/2 per incoraggiarne la ramificazione e stimolare la produzione di getti fioriferi, ma solo nel caso delle Portland e degli Ibridi Perenni a bassa vegetazione ("Empereur du Maroc", ad esempio), mentre nel caso delle Bourbon e degli I. Perpetui più vigorosi tali ramificazioni andranno accuratamente conservate e trattate (con maggior profitto! ;) ) secondo la tecnica del Pegging Down, che spiegheremo più avanti.

Le Portland sono solitamente cespugli eretti compatti e con ramificazioni abbastanza robuste, e questa loro tendenza naturale deve essere incoraggiata, cercando di non eliminare troppi rametti laterali e potando piuttosto corto i rametti laterali, e ponendo molta cura nel rinnovamento della vegetazione. Specie nelle piante vecchie, che tendono a diradare le proprie fioriture: cosa che si riscontra in particolar modo nella varietà"Rose de Rescht". Un'attenzione particolare va posta nell'eliminazione delle corolle sfiorite: infatti nellle componenti di questa Classe le foglie arrivano a ridosso delle corolle, dove si trova sovente una "coroncina" formata da tre o più foglie di dimensioni normali proprio sotto al calice. Il mio consiglio è di tagliare i fiori con un minimo di peduncolo, lasciando intatta la rosetta di foglie, se la pianta è giovane o debilitata, così da non asportare una quantità eccessiva di fogliame.

Su piante adulte e forti è meglio invece tagliare al di sotto di tale rosetta, sopra una buona gemma che garantisca una più rapida ripresa della crescita ed una pronta rifiorenza (resterebbero altrimenti le2-4 gemme della "corona" apicale che anche se si sviluppassero darebbero origine a getti deboli).
Le Bourbon invece possono essere divise, dal punto di vista dello sviluppo, in due sottogruppi. Il primo comprende piante molto vigorose, spesso poco o per nulla rifiorenti, che possono essere trattate alla stregua delle Antiche propriamente dette: come "Bourbon Queen", ad esempio. Sono le varietà che più mostrano, nel loro aspetto e comportamento, l'influenza della R. damascena "Bifera" da cui discendono.

Il secondo gruppo, invece, comprende piante d'aspetto assai più delicato, con foglie di tipo spiccatamente "moderno", fusti più sottili e crescita spesso arcuata, come "Louise Odier", "La Reine Victoria", "Mme Pierre Oger". Mostrano tutta l'influenza della R. chinensis, specie nella forma più a coppa delle corolle e nel modo in cui queste sono portate dagli steli. Occorre una potatura che non elimini troppo legno sottile, che in queste piante è sempre abbondante: devono essere più sfoltite che accorciate. Molte sono perfette come rampicanti di piccole o medie dimensioni, o trattate col Pegging Down. Nelle rappresentanti di questo sottogruppo la rifiorenza è spesso una questione assai elusiva. Per alcuni autori sono rifiorenti, per altri lo sono poco o per nulla. A parte le dovute pratiche colturali - di irrigazione, concimazione, ecc- che possono essere di grande aiuto nell'incoraggiare la formazione di nuovi getti da fiore, sembra avere gran peso nella faccenda la modalità di eliminazione delle corolle appassite. Diversamente da quanto detto prima per le Portland, infatti sembra che in queste bourbon le gemme migliori per assicurare un pronta rifiorenza siano proprio quelle che si trovano immediatamente al di sotto del fiore, probabilmente appunto perché più deboli rispetto alle sottostanti. Quindi più "propense" alla formazione di nuovi fiori. Sarà dunque più che sufficiente limitarsi all'eliminazione del solo fiore col calice, lasciando la base del peduncolo che cadrà da sé. Potare più in basso sembra invece stimolare la sola crescita di getti ciechi, che fioriranno al più la stagione successiva.

Le Ibride Perenni sono invece piante con una crescita tipicamente sgraziata e piuttosto rozza: hanno una forte tendenza a svilupparsi molto in altezza e formano ogni estate numerosi getti dal piede. Questa loro scarsa qualità da punto di vista del portamento è attribuibile soprattutto al fatto che tali Rose erano essenzialmente piante selezionate e coltivate per le Esposizioni, in cui ciò che contava più di tutto erano la grandezza e la perfezione delle corolle, non certo l'armoniosità dell'arbusto. Probabilmente è anche per questo che molte non sono sopravvissute alla loro epoca, nella quale erano tuttavia assai apprezzate e per le quali si studiarono una gran varietà di sostegni e di sistemi per incoraggiarne ed incrementarne la fioritura, tra i quali appunto il Pegging Down, come vedremo.

Le Ibride di Moschata sono delle creature assai affascinanti e con una spiccata personalità. Derivano essenzialmente da incroci di "Trier", che aveva come lontana parente la R. moschata, con varie cultivar di Rose Ibride di Tè, di Polyantha, di Tè e di altre. Sono caratterizzare da una crescita ampia ed aggraziata, con lunghi rami arcuati che portano grandi mazzi di fiori. Questi rami, una volta adulti, producono fiori per tutta la loro lunghezza, mentre i rami nuovi che si sviluppano nel corso della stagione portano fiori in cima a fusti lunghetti. Cosa che non sempre risulta gradevole a tutti. Non ci si può fare niente. Questa è la loro natura. Ricordando che le Moschata sono comunque creature un poco selvagge (e talvolta feroci... vedeste la mia "Buff Beauty"...) non si può pretendere da loro che siano ordinate e accondiscendenti come altre. Per Orietta Sala "...Le Pemberton non sono piante compatte ed ordinate, da aiuola, dove sembrerebbero giraffe in un pollaio". Possono, certo, ricevere potature drastiche al piede, come fossero Floribunde o Ibride di tè destinate alle aiuole, ed in questo caso produrranno dalla base lunghi rami che porteranno grandi mazzi, ma è certamente preferibile applicare modalità di potatura che ne esaltino le peculiarità, invece di snaturarle.

Come vedremo ampiamente quando si parlerà di sostegni, sono perfette per il Pegging Down o per essere trattate in modo tale che i rami, sorretti alla base, possano poi ricadere con grazia all'esterno, coprendosi di fiori su tutta la lunghezza. In queste rose i rametti laterali vanno accorciati come nelle Classi precedenti, mentre non conviene potare i lunghi rami nuovi accorciandoli, in quanto si formano facilmente degli "scopazzi" sotto al punto di recisione: è meglio lasciare ai più forti tutta la loro lunghezza (sopprimendo quelli più sottili che ingombrano il centro dell'arbusto) e sostituendo via via quelli più maturi e sfruttati.



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Discussione originale: http://forum.giardinaggio.it/rose/9819-potatura-delle-rose-ii.html


Finalmente siamo giunti a parlare di quello che con ogni probabilità è il gruppo di Rose più coltivato. Ovviamente si tratta delle Rose Moderne a cespuglio: Floribunda, Polyantha, Ibride di Tè, e Miniatura. Praticamente non esiste giardino che non ne ospiti una o più varietà.

Queste Classi di Rose (impropriamente, Classi: sono state proposte numerose revisioni della classificazione, ma ai nostri fini è più che adatta la più vecchia e conosciuta) sono tutte caratterizzate da una spiccata attitudine alla produzione continua di fiori, per una stagione molto lunga dalla tarda Primavera ai primi geli. Tale apprezzatissima caratteristica deriva dall'incrocio delle specie europee con le cinesi, che attraverso una lunga serie di incroci e selezioni, ci ha portato alle varietà attuali.
Molte caratteristiche delle Rose Moderne a cespuglio sono mutuate proprio dalla parentela con le Cinesi: la tendenza a produrre in continuazione nuovi getti fioriferi, la colorazione ramata o porporina della nuova vegetazione, lo scurire del colore che possiamo notare in molte varietà ("Impératrice Farah", "Peace", ecc.). D'altro canto l'influenza delle altre Classi entrate in gioco nella selezione delle nuove varietà ha determinato la presenza di altre peculiarità.

Così le Rose Ibride Perenni hanno conferito alle Ibride di Tè i loro fusti rigidi ed eretti e l'attitudine a produrre nuovi vigorosi getti alla base, la R. multiflora polyantha ha trasferito nelle Polyantha le sue ricche infiorescenze a mazzi, la R. chinensis minima ha fatto ereditare alle sue discendenti la sua perfezione miniaturizzata. Ovviamente, ci mancherebbe altro!, il tutto è stato ulteriormente complicato da continui incroci tra queste Classi al fine di trasferire i "vantaggi" delle une sulle altre.
Così, insieme alle caratteristiche delle corolle, anche vegetazione, portamento e "habitus" vegetativo si sono ulteriormente fuse. Ancor più importante, sotto questo punto di vista, è l'analisi delle caratteristiche di ogni singola varietà, cercando di assecondare la sua natura senza stravolgerla con una potatura "teoricamente" perfetta. Resta comunque il grande vantaggio della capacità di queste Rose di fiorire anche sui rami dell'anno, per cui, anche rasando a zero la nostra pianta, il nostro bisogno di fiori sarà ugualmente soddisfatto.

Mentre le Floribunda e le Polyantha possono, a buon titolo, essere annoverate tra le Rose a portamento cespuglioso-arbustivo, le Ibride di Tè devono essere trattate in modo del tutto particolare rispetto a queste, ed il loro comportamento è spesso assai frustrante, a meno che non ci si rifaccia ovviamente al classico detto "fammi corta e mi farò bella". Questo sembra infatti l'adagio ricorrente su tutti i testi: potatura delle Rose Moderne (genericamente tali) con taglio alla base a due-tre gemme. Cosa che, se la varietà lo consente, dovrebbe essere attuata solo in casi particolarissimi, come le Rose coltivate in aiuole formali. Dico "se la varietà lo consente", perché purtroppo, ahinoi, le HT sono piante selezionate principalmente per la bellezza squisita delle corolle in boccio, assai meno apprezzabile nel fiore aperto, e per la rifiorenza e floribundità. Non certo per il loro valore come piante "da giardino". Sotto questo aspetto, una comune Spirea o un Viburno sono di gran lunga superiori a questo tipo di Rose. Allora avremo a che fare quasi certamente con piante assai riluttanti rispetto ai nostri tentativi di dare loro una forma consona, che crescono sbilenche o producono rami robustissimi che si inspessiscono rapidamente formando dei veri e propri "tronchi" legnosi, rigidi e assai poco gradevoli alla vista.

Altre, viceversa, hanno una vegetazione molto equilibrata e possiedono sufficiente personalità per farne esemplari isolati. Una delle caratteristiche più evidenti delle HT, come dicevo, è la propensione a formare getti moto vigorosi che tendono a squilibrare il cespuglio. A ciò si deve aggiungere che non sempre i nuovi getti hanno vita lunga, per quanto possano sembrare robusti al loro apparire: è sufficiente la comparsa di un nuovo germoglio più vicino alla base per causarne un grave indebolimento. In parole povere, la tendenza all'invecchiamento delle ramificazioni, in queste piante, è almeno pari alla velocità con cui producono nuovi germogli. Una corretta potatura non potrà pertanto prescindere da ciò, e particolare cura dovrà essere posta nel continuo ringiovanimento del cespuglio. Che tuttavia non avrà una vita utile pari a quella di altre Classi, e pertanto sarà più suscettibile di una relativamente rapida decadenza, a seguito della quale è probabilmente meglio sostituire con piante nuove, o derivate da talee o innesto se la stessa varietà non fosse più disponibile. Ma comunque si parla di svariati decenni, non vi preoccupate ;) !

La potatura generale è la stessa riferita alle altre Classi, con solo un maggior rigore nell'individuazione dei fusti deboli o eccessivamente sottili: nelle HT, i corti rametti laterali non fioriferi non danno alcun affidamento. In più, la spiccata tendenza ad una crescita eretta e quasi "colonnare" della maggior parte delle varietà, rende assai difficoltosa la creazione di una ramificazione accettabile. Se la potatura è troppo lunga, quasi sicuramente non si svilupperà che un unico germoglio in cima ad un lungo ramo spoglio. Per questo la tendenza principale è verso una potatura molto corta, che stimoli la produzione di nuovi getti dal piede. Ma, negli anni, si può comunque operare al fine di creare una struttura di base equilibrata e ben definita. Come abbiamo già detto, anche l'eliminazione dei vecchi fusti deve essere effettuata con maggiore costanza: fortunatamente non sono piante che si facciano pregare per produrre nuovi getti.

A seconda del vigore delle piante e del tipo di corolle che c'interessa avere (più piccole e numerose piuttosto che grandi e perfette, ma in minor numero) si ridurranno i fusti dell'anno ad una lunghezza pari a due terzi della loro lunghezza, solitamente dalle tre alle cinque gemme dalla base, o meno. Per promuovere una crescita più compatta e ramificata, i fusti più vigorosi dovranno essere accorciati con più severità, altrimenti rischieremmo di trovarci a che fare con ….un alberello!
Di notevole importanza, per questa Classe, ma anche per le Floribunda, è la Potatura verde, o estiva, di cui parleremo oltre.

Le Floribunda invece possiedono un portamento naturalmente più ramificato ed allargato, ed alcune di loro, come "Iceberg", "Mountbatten", "Chinatown", possono essere trattate come veri e propri arbusti e ricevere solo leggere potature. Solitamente è consigliabile un accorciamento dei fusti dell'anno di un terzo o metà. Ma, dato l'alto grado di ibridazione di questa Classe, come della precedente, il comportamento delle singole varietà è molto variabile e solo l'esperienza potrà darci indicazioni precise sul da farsi ;).

Le Polyantha, e con loro le Patio, sono squisite piante da giardino e da vaso, compatti cuscini di vegetazione ricchi di rametti e di foglie, che si ricoprono di corolle. La potatura è semplicissima, e sfrutta a vantaggio la tendenza alla ramificazione dei fusti di queste varietà. Una volta proceduto nell'ormai consueto modo generale, si procede con la speronatura dei rametti laterali a poche gemme a seconda del loro vigore, e con l'accorciamento dei nuovi getti eccessivamente vigorosi che uscissero dalla sagoma del cespuglio. Eventualmente potranno essere ulteriormente sfoltite, sopprimendo una certa parte dei rametti ove fossero più densi, nel caso si trattasse di varietà particolarmente folte. Se destinate alla coltura nelle aiuole, potranno tranquillamente essere potate molto corto, producendo una vegetazione sicuramente più compatta ed ordinata, anche se con un minor numero di fiori.

Ed eccoci infine alle Miniatura! Le rappresentanti di questa Classe, relativamente recente (molto si deve al gran lavoro di Moore negli anni '60), mutuano le loro caratteristiche dalla R. chinensis minima e dalla "Roulettii", forma di quest'ultima specie. In queste rose tutto è perfettamente miniaturizzato, non solo i fiori ma tutto, in queste deliziose piante, è in perfetta proporzione. Dalla R. chinensis hanno ereditato la ricca (anche troppo) vegetazione e la sottigliezza -spesso estrema- dei rami. Oltretutto questi si presentano come piuttosto erbacei, ed il loro sviluppo si sussegue senza sosta per tutta la stagione, e, cosa ancor più degna di nota, procede da qualsiasi punto della pianta. Anche ramificazioni estremamente sottili sono capaci di portare fiori e spesso danno origine e nuovi getti ben più vigorosi di quel che ci si aspetterebbe. Per le più piccole e sottili vi consiglio, in antitesi rispetto a quanto detto in generale, l'uso di un paio di forbicine affilatissime con le lame sottili: data l'esiguità dei rami e la loro consistenza semi-erbacea, le cesoie sono decisamente sovradimensionate e sovente dannose.

Anche per le Miniatura la potatura è assai leggera, di alleggerimento piuttosto che di vero e proprio accorciamento, e va fatta ponderando attentamente le condizioni climatiche locali, dato che si tratta spesso di piante poco resistenti ai geli, ed assai sensibili all'umidità stagnante (sono le uniche Rose a soffrire in modo praticamente ubiquitario di attacchi di Botrite). Meglio rimandare a fine Inverno, anche perché resterebbero margini di intervento assai ridotti, se le ramificazioni dovessero esser colpite dal gelo!!
Quindi, una volta eliminati i getti debolini alla base del cespuglio ed al centro dello stesso, si sfoltiscono appena le parti più fitte e si spuntano i rametti per un breve tratto apicale, sino ad una gemma che dia l'impressione di star per svilupparsi: non dovrete certo andare a cercarle, comunque! :D



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Noor.

Giardinauta Senior
Ma continuiamo a parlare, visto che ci siamo, di Rose Rampicanti Climbing e Pillar: Floribunde, HT, Rampicanti Moderne. Le ho raggruppate insieme perché le loro caratteristiche sono simili, ma nel contempo ben differenziate, ed è utile forse per riconoscere se le piante dei vostri giardini appartengono all'una piuttosto che all'altra categoria. Inoltre le tecniche di potatura da applicare sono assai simili.

E' assai facile notare come, quando si pensa ad un rampicante per rivestire una parete, il pensiero corra ad una Rosa! Cos'altro ci permette di avere una parete riccamente fiorita per lungo periodo, e per di più profumata? Non vorremmo certo avere una parte spoglia di fiori (o di foglie!), specie se è una delle poche che abbiamo a disposizione…. ;)
Parto da questo presupposto proprio perché il grado di rifiorenza delle nostre Rose Rampicanti dipende essenzialmente da alcuni fattori, tra i quali la potatura. Innanzitutto il "tipo" di Rosa: alcune, senza del resto sconfinare tra i Rambler, non hanno che una sola fioritura. E non ci è possibile in alcun modo convincerle a comportarsi diversamente! Altre ripetono magari dopo l'Estate, con corolle spesso più belle ancora, anche se in minor numero, e possono produrre fiori sparsi nei mesi intermedi, ed altre, per la verità assai poche, che possono vantare una fioritura ininterrotta. Gli altri fattori sono ovviamente il tipo di pratiche colturali e la potatura (invernale ed estiva) praticata. Inutile dire, credo, che i tre fattori siano strettamente interrelati, ed è necessaria un' ottimale combinazione per ottenere il meglio (possibile) dalle nostre piante.

Credo che sia utile a questo punto spiegare alcune cose sulla tendenza delle nostre beniamine ad "arrampicarsi"….. Nessuna Rosa è "rampicante" in senso stretto, non possiede cioè viticci o radici aeree, né ventose che consentano loro di salire autonomamente. Creature delle boscaglie e della macchia, si limitano ad emettere lunghi rami più o meno sarmentosi e flessibili, ma sempre fornite di "artigli" che permettano la presa su sostegni vicini. Questo vuol dire che nessuna Rosa Rampicante se ne sta buona nelle immediate vicinanze del proprio sostegno come fa l'Edera o un Caprifoglio. Giammai!! :D Quindi vedrete di certo la vostra pianta proiettare in ogni direzione possibile i suoi rami, che possono contare su una certa capacità di autosostenersi, perlomeno sinché il peso -o il vento- non li facciano cedere. Quindi, dovremo seguirne noi la crescita ed assicurare i nuovi getti ai sostegni mediante legature. Ed è un bel lavoretto!!

Poi: il carattere "rampicante" nel patrimonio genetico delle Rose è dominante rispetto a quello del "cespuglio". Capita sovente infatti che una varietà a cespuglio subisca una reversione al carattere "rampicante" e produca rami con tale carattere, che, se individuati e propagati per talee o innesto, daranno origine a "versioni" rampicanti delle relative forme a cespuglio: tutte le Rose Rampicanti Ibride di Tè o Floribunda non sono altro che mutazione delle forme originarie ad arbusto, di cui conservano il nome, seguito dalla sigla "Climbing", cioè appunto rampicante (abbreviato Clg.).

Tale è il caso di "Iceberg Clg.", "Ena Harkness Clg", ecc. Ma non bisogna dimenticare che è possibile che avvenga anche il processo inverso: e se talvolta ne siamo ben contenti, come nel caso di "Little White Pet", mutazione nana a cespuglio del Rambler "Félicité et Perpétue", in altri casi assai meno, perché ci ritroveremo con rosai che non mostrano alcuna velleità arrampicatrice. In tal caso, meglio procedere alla loro sostituzione.

C'è tuttavia un'altra caratteristica legata a questo fenomeno di mutazione genetica, che ci spiega alcune cosette. Il carattere "cespuglio" sembra essere associato al carattere "rifiorente", mentre il "rampicante" pare portar con sé la "non rifiorenza": ed infatti la stragrande maggioranza delle Rampicanti Climbing sono assai meno rifiorenti delle corrispondenti forme a cespuglio, e talvolta non lo sono affatto.

Le Rampicanti HT e Floribunda (Clg.) sono caratterizzate dalla produzione di getti molto robusti e relativamente rigidi nel corso dell'Estate, che dovranno essere accuratamente conservati per la fioritura della Primavera successiva, mentre le nuove corolle si formano solitamente sui corti rametti laterali che hanno già fiorito.



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