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Una frase di Adam Smith-a proposito di certi eventi ad alto quoziente di gossip

garofano

Maestro Giardinauta
Ciao a tutti,ho letto sul sito "come don chisciotte" un articolo sul mostrimonio di George Clooney con la sedicente avvocata dei diritti umani Amal Comesichiama.Purtroppo non so likare,ma merita,anche perchè è scritto da un economista di livello.L'autore dell'articolo ha riportato una frase di Adam Smith,padre delle teorie economiche,mica pizza e fichi,che vi riporto e sottopongo alla vostra attenzione e al vostro pensiero:<La propensione ad ammirare e quasi venerare il ricco ed il potente,e a disprezzare,o per lo meno,a rifiutare le persone in condizioni di povertà,anche se necessaria per stabilire e mantenere la distinzione dei ranghi e l'ordine nella società(qui non sono mica tanto d'accordo)è al tempo stesso la maggiore e universale causa della corruzione dei nostri sentimenti morali>Adesso,a voi la parola:)
 

Olmo60

Guru Master Florello
Ciao a tutti,ho letto sul sito "come don chisciotte" un articolo sul mostrimonio di George Clooney con la sedicente avvocata dei diritti umani Amal Comesichiama.Purtroppo non so likare,ma merita,anche perchè è scritto da un economista di livello.L'autore dell'articolo ha riportato una frase di Adam Smith,padre delle teorie economiche,mica pizza e fichi,che vi riporto e sottopongo alla vostra attenzione e al vostro pensiero:<La propensione ad ammirare e quasi venerare il ricco ed il potente,e a disprezzare,o per lo meno,a rifiutare le persone in condizioni di povertà,anche se necessaria per stabilire e mantenere la distinzione dei ranghi e l'ordine nella società(qui non sono mica tanto d'accordo)è al tempo stesso la maggiore e universale causa della corruzione dei nostri sentimenti morali>Adesso,a voi la parola:)
boh....avècceli i sentimenti morali...più facile mortadellari....Adam è superato..:crazy::eek:k07:
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
io sono più in linea con JMK
seconda fase

capitalismo con correzioni governative senza speculare troppo sulle classi sociali,

la differenza serve, ma il "povero" moderno non è il povero di Smith, ha un sostegno da parte dello stato sociale che gli permette una vita dignitosa, soprattutto se si evita di dare sostegni a chi non ne ha necessità
cosa che ai tempi di Smith non era previsto
:Saluto:
 
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Olmo60

Guru Master Florello
il povero moderno è messo peggio del povero del passato,sia nel nostro paese che in generale, nel mondo..in primis perchè il povero una volta era accettato come parte inscindibile della società (era più tutelato di adesso dagli organismi religiosi, per es...pratica che oggi si è assottigliata) mentre oggi vive ai margini ed è vittima spesso di razzismo classista. in secundis, perchè nelle società contadine un pezzo di pane si trovava. non fosse altro che l'elemosina era pratica comune. Questo nell'occidente. Nel resto del mondo la povertà (della terra) si è trasformata in povertà delle bidonville (250 mila circa in tutto il mondo e decisamente in crescita)
Dal mio punto di vista stanno peggio gli abitanti della perferia di S. Paolo che gli indigeni Guarani-Kaiowà (in estinzione). Lo stato sociale, per altro, sta diminuendo per ragioni economiche oggettive ma siamo sempre di più....
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
il povero moderno è messo peggio del povero del passato,....

ci credi davvero? io no i poveri di Smith non avevano il medico pagato, i poveri di Smith non avevano la pensione e tante altre cose

....
sia nel nostro paese che in generale, nel mondo..in primis perchè il povero una volta era accettato come parte inscindibile della società (era più tutelato di adesso dagli organismi religiosi, per es...pratica che oggi si è assottigliata) mentre oggi vive ai margini ed è vittima spesso di razzismo classista. in secundis, perchè nelle società contadine un pezzo di pane si trovava. non fosse altro che l'elemosina era pratica comune. Questo nell'occidente. Nel resto del mondo la povertà (della terra) si è trasformata in povertà delle bidonville (250 mila circa in tutto il mondo e decisamente in crescita)
Dal mio punto di vista stanno peggio gli abitanti della perferia di S. Paolo che gli indigeni Guarani-Kaiowà (in estinzione). Lo stato sociale, per altro, sta diminuendo per ragioni economiche oggettive ma siamo sempre di più....
sta diminuendo perché si è dato troppo a chi non ne aveva diritto. e non dico a chi li rubava, ma semplicemente servizi gratuiti per prestazioni che se uno vuole potrebbe anche pagarsi perché non sono di prima necessità
se si media la distribuzione di servizi, evitando alcuni non necessari, vedrai che si trovano le risorse per i necessari

i poveri delle città stanno peggio dei poveri in campagna
semplicemente perché in città sono abituati ad utilizzare servizi mentre in campagna i servizi la gente se li costruisce, quindi sopravvivi con meno

e nota il dettaglio "sopravvivi"

io ho il terrore di vivere in città
mentre sono più tranquilla a vivere in campagna

male male 3 patate e un pollo li rimedio in autonomia, in caso di crisi nera
in città che faccio?

quello che in campagna è un difetto in tempo di eccessivo benessere
diventa un pregio in tempo di crisi
 

Olmo60

Guru Master Florello
bè, per "moderno" intendo il povero della società industriale, e i poveri di Adam sono già poveri moderni, cioè per me già loro cominciavano a stare peggio.
ammetto che la mia valutazione si riferisce ai secoli, non ai decenni..forse vado troppo indietro, ma più o meno è dalla fine del 1600 che siamo entrati in un altro ordine di idee. Leggendo la frase di Adam si chiarisce che alla fine del 1700 i poveri erano percepiti come una classe sociale addirittura "necessaria", ma la necessità non può essere riferita che a un capitale nascente. solo dalla fine del 1600 si è iniziata la pratica di imprigionare i poveri, insieme ai pazzi, ma anche ai tipi "strani" di qualunque genere. quello che voglio dire è che i poveri sono diventati poveri (come li intendiamo noi) solo nel momento in cui sono stati percepiti come un "problema".
il discorso dell'assistenza si è posto solo al momento della nascita della fabbrica: prima niente fabbrica niente bisogno: ..era già tanto chi poteva lavorare a mezzadria e arrivare a quarant'anni.
sul fatto che si sono spese male, malissimo, le risorse concordo con te, peggio non potevano fare, e mi sembra che il sistema degli sperperi continui con nessuna volontà di cambiar rotta, però una domanda mi sembra necessaria: quando scrivi che i poveri delle città stanno peggio

semplicemente perché in città sono abituati ad utilizzare servizi mentre in campagna i servizi la gente se li costruisce, quindi sopravvivi con meno


di quali servizi parli? cioè, da come ho capito io, dici che si abituano a qualcosa che poi venendo a mancare crea il bisogno/disagio?
non lo trovo calzante con l'esempio delle bidonville, perchè chi nasce e muore in una bidonville non è che -prima- si fosse abituato a qualche altra cosa...altra cosa che mi sfugge:
quello che in campagna è un difetto in tempo di eccessivo benessere
diventa un pregio in tempo di crisi​


cosa è "difetto" in campagna in tempo di eccessivo benessere?:confuso:
 
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Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
In città utilizzi servizi, pagando
Spese condominiali, autobus sotto casa ecc
In campagna ti arrangi a gestire il tuo riscaldamento il tuo giardino ecc

In tempo di crisi mantenere il condominio è un problema,
In tempo di crisi gestirsi la casa razionalizzando le spese per mantenerla è meno complesso

In campagna quando comperi casa o vendi hai i parametri ribassati per lontananza dal negozio dal ristorante dal treno ecc ecc, difetto
I città hai tutti i pregi di avere tutti i servizi a portata

Ma se sei senza entrate in campagna zappi un po' coltivi qualcosa ti allevi 3 conigli 2 polli sopravvivi, in città non lo puoi fare

Le bidonville
Ma per quale cavolo di motivo uno va a mettersi li?
Un minimo di amor proprio e cercare di vivere altrove?
Magari si fa più fatica ma almeno ha un senso

Non capisco l'immobilismo di certe situazioni
O ci stai perché per qualche motivo hai un tornaconto o sinceramente non capisco
 

xst84

Giardinauta Senior
la frase è salomonica e anche sottilmente pilatesca (i concetti di luciferino e machiavellico, come i soprusi, sono stati abilmente superati, o spostati ogni giorno sempre più fuori dal Parlamento):
noi a differenza di Smith pensiamo che il comportamento in società non è determinabile come equilibrio imponibile aggiustandi così, con colpi di fionda, minacce, ricompense
mi fa pensare a tempo fa quando ho scoperto che un personaggio che fa l'opinionista in tv, tra reti pubbliche, private e digitali, è parente di uno dei mammasantissima che determinano le sorti politiche dell'Italia con chiacchiere quotidiane (altro che gossip) su tutti i media. Lo dico a mia madre e lei mi dice: speriamo che lo scoprono. Ma, come mamma, le rispondo, non hai capito che non fanno niente per nascondersi e anzi la gente disprezzerebbe questo personaggio se non ci spuntasse (è il caso di dire, letterale) fin dentro la minestra ?
 

Olmo60

Guru Master Florello
Le bidonville
Ma per quale cavolo di motivo uno va a mettersi li?
Un minimo di amor proprio e cercare di vivere altrove?
Magari si fa più fatica ma almeno ha un senso

Non capisco l'immobilismo di certe situazioni
O ci stai perché per qualche motivo hai un tornaconto o sinceramente non capisco

pensi davvero che uno si vada a "mettere li" per un cavolo di motivo? mai sentito parlare di abbandono delle terre per cercare lavoro in città? e se le terre vengono abbandonate, ci saranno delle cause..non certo perchè lo desiderino..credo..vabbè...problema troppo complicato da trattare con dei post...:Saluto:
 

garofano

Maestro Giardinauta
Effettivamente mia mamma,parlando dei tempi della Seconda guerra mondiale,che lei ha vissuto in quanto era ragazzina,mi diceva che chi viveva in campagna moriva meno di fame rispetto a chi viveva in città.Lei,purtroppo,fu una sfollata da Roma,mi ha raccontato della fame nera che aveva in città perchè il cibo,razionato con le famose tessere annonarie era scarso,al limite della sopravvivenza.Mi raccontava che addirittura era punita se mangiava un cucchiaino di zucchero più del dovuto.Mi raccontava della fame perenne,specialmente per lei che in quel periodo era in piena crescita,che era una sensazione dolorosa di vuoto e di sfinimento.Nelle sue peregrinazioni ando' a finire in campagna e lì,pur essendo bambina,lavorava come bracciante,e in questo modo pote' garantire la sopravvivenza a se' e alla sua famiglia. Purtroppo è vero,la città ti dà i servizi,ma in caso di difficoltà è molto penalizzante, troppe regole,troppi vincoli ti impediscono o ti rendono assai difficile renderti autonomo.Fra l'altro,se succedesse qualcosa di tale gravità da impedire l'approvvigionarsi di cibo e risorse di prima necessità,credo che la maggior parte della gente,purtroppo, perderebbe ogni rispetto umano e di se' stessa,si comporterebbe peggio delle bestie.
Circa le bidonville,sono d'accordo sul principio che si debba fare di tutto per salvaguardare la propria dignità,ma non penso,posso però sbagliare nelle valutazioni,che la maggior parte della gente che vive in quelle condizioni abbia avuto possibilità di scelta
 
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