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Per un mondo migliore

Upendo

Giardinauta
Ciao amici.
Sentite, mi piacerebbe iniziare con voi una discussione su che cosa si può e si dovrebbe fare per avere un mondo migliore.
Io pensavo soprattutto in relazione a povertà e ricchezza, ma se preferite si può spostare l'argomento su ambiente o altro ...
Inoltre pensavo di affrontare l'argomento da un punto di vista strettamente personale più che da quello politico o comunque degli "altri".
Mi spiego. La domanda che dovremmo porci è più o meno questa: "Noi piccoli e insignificanti esseri mortali, che cosa possiamo fare o modificare nella nostra vita quotidiana per cominciare ad essere protagonisti di un cambiamento radicale che porterà ad un miglioramento delle condizioni di vita per tutti?".
Poi se qualcuno ha delle esperienze di volontariato da raccontare che possono arricchire chi le legge, sarebbe bello che lo facesse.

Poichè l'argomento sarebbe sicuramente lungo e complesso e ognuno di noi dovrebbe metterci del suo perchè risulti una bella discussione... volevo prima sapere da voi se lo trovate interessante o no.

Attendo risposte (numerose possibilmente) al più presto

:Saluto: :Saluto:

upendo
 

Markino

Giardinauta Senior
La discussione puo' essere interessante ma puo' diventare facilmente anche banale. Forse perche' e' un tema complesso, sia dal punto di vista della grandezza che il tema tocca, sia dal punto di vista delle molteplici di risposte che si puo' dare.
Cosi' alla sveta senza dilungarsi troppo direi che e' necessario:
1. piu' altruismo;
2. meno egoismo;
3. piu' senso della comuita';
4. piu' rispetto della natura;

ma poi, mi viene da pensare, tra non molto finira' il petrolio.....
........che la natura mettera' a dura prova la vita dell'uomo....
..........e che l'uomo, da bravo parassita, ha un fortissimo senso della sopravvivenza, quindi che e' disposto a tutto pur di sopravvivere........

beh.... allora la conclusione che ho su questo tema e' la seguente:
E' un' utopia!
 

aseret

Florello Senior
I cambiamenti radicali sono possibili solo quando accadono fatti eccezionali che ti portano a considerare la realtà in modo diametralmente opposto,cosa che per fortuna avviene raramente. Invece tutti possono fare qualcosa per modificare le situazioni, senza avere fretta e partendo da quello che già è
presente: il fatto di aver posto questo problema è un inizio al cambiamento stesso.
 

Markino

Giardinauta Senior
aseret ha scritto:
il fatto di aver posto questo problema è un inizio al cambiamento stesso.

Hai ragione, gia' questo e' una buona cosa, pero' mi sembra una di quelle frasi fatte che hanno un significato profondo ma cghe in verita' non dicono nulla!

.......pensare non e' agire, se si pensa ad un problema, ma non si fa niente per cambiarlo, allora e' solo energia del nostro corpo che sprechiamo.....

Esempio banale, chissa' quanti di noi hanno pensato alla stessa cosa, e magari lo hanno fatto in casa in cui e' installato il condizionatore, senza pensare che il consumo di energia del condizionatore e' inquinamento che produciamo in piu' e che contribuisce ai cambiamenti climatici del nostro pianeta, e questi cambiamenti climatici non fanno altro che aumentare il divario tra paesi poveri e paesi ricchi.
 

elleboro

Florello
io penso che se partiamo da come risolvere i grandi problemi, non concluderemo che poco. Trovo che sia importante che ciascuno di noi faccia qualcosa, anche piccola, e che faccia qualcosa più di ieri. Su qualsiasi argomento non ha importanza quale.
Per esempio:
se ciascuno i noi desse in beneficenza l'1 per mille del suo introito annuo (con bonifico ripetitivo fisso), dedicasse al volontariato un pomeriggio alla settimana, mandasse un € con sms tutte le volte che ce lo richiedono... potrebbe già essere anche un "pacchetto minimo", al quale si può fare sostituzioni o aggiunte,o
anche eliminazioni, per chi fosse troppo. per esempio così:
- non lasciare la lucina rossa alla TV spenta
- chiudere l'acqua mentre ci si lava i denti.
- chiudere l'acqua mentre ci si insapona nella doccia.
- fare la lavatrice alla sera, dopo cena.
- tenersi una scorta di 50 cent. da dare ai bisognosi che si incontra per strada.
- non buttare via niente ma, per tutte le cose riutilizzabili, cercare un destinatario cui possa far piacere (dai vestiti, alla vecchia radio,al mobile che non interessa più).

Non occorre fare tutto o fare proprio queste cose dette. Ognuno può fare le piccole cose che gli sono più congeniali o che ritiene più importanti.
Voi, per esempio, cosa suggerireste su questo importante argomento?Quale pacchetto "minimo" riterreste adatto a Voi? o ad altri?
 
Ultima modifica:

aseret

Florello Senior
Il fatto di pensare a cosa si potrebbe fare per migliorare è già un passo avanti, è ovvio che a questo deve poi aggiungersi la pratica... e non sempre è facile. Oltre a quello che Elle ha elencato, si potrebbe:
- usare meno l'automobile,
-mostrarsi più disponibili ,
-regalare i settimanali ad altre persone, invece di buttarli,
e poi un'iniziativa che mi è molto piaciuta: quando si fa un favore ,non volere che venga restituito, ma chiedere all'altro di fare la stessa cosa con altre persone...una piccola catena di generosità.
 
A

ambapa

Guest
elleboro ha scritto:
...Voi, per esempio, cosa suggerireste su questo importante argomento?Quale pacchetto "minimo" riterreste adatto a Voi? o ad altri?
Sono d'accordo che i piccoli gesti quotidiani da parte di ciascuno di noi apporterebbero un piccolo contributo ma non credo alla beneficenza fine a se stessa, l'ho già detto e mi scuso per essere ancora una volta ripetitiva. Serve a tacitare le nostre coscienze ma è poco o nulla incisiva, in più rende la povertà ancora meno dignitosa. Le dame di carità, nelle forme più svariate, sono sempre esistite e non mi sembra che abbiano mai nemmeno sfiorato l'obiettivo di salvare il mondo. Credo nell'agire più che nel dare, nel dono del proprio tempo, delle proprie energie, della propria attenzione. Dobbiamo fare uno sforzo di conoscenza, di informazione, di consapevolezza. Delegare il meno possibile, saper discernere tra chi fa solo facile demagogia, abusando della buona fede dei semplici, e chi invece porta avanti azioni concrete, quasi sempre silenziose, coraggiose e controcorrente. Insomma...credere poco, obbedire ancora meno...combattere tanto.
 
R

riverviolet

Guest
Per portare qualche cambiamento occorrono due cose almeno:
Unione di interessi e di intento, ovvero raggiungere mete comuni che si considerano importanti.
E soprattutto, contano i numeri.
Sebbene fanno bene i piccoli cambiamenti di ognuno di noi, e la convinzione in quello che si fà, senza altre teste, non si produrrà nessun cambiamento significativo.

E presa di coscienza, senso critico e ricerca del diritto all'informazione, più ce n'è meglio è.

IL blog di Beppe Grillo senza voler a lui direttamente fare pubblicità, è un esempio di quando i numeri contano, della gente che si unisce su pensieri comuni e mete comuni e poi lancia sfide alle istituzioni o protesta, firma di petizioni in grossi numeri.
Quantomeno sentono lassù che le sensibilità sono cambiate e come sempre, in democrazia, contano le percentuali di chi ha cambiato rotta.

Però, finchè per la gente conta più il telefonino delle truffe che ci stanno sotto (e sono un esempio, non è detto che sia così), quando nella realtà l'indifferenza e la vaccinazione all'orrore è ormai la norma, è assai utopico e quantomeno stoico, formare un individuale resistenza.
 
A

ambapa

Guest
riverviolet ha scritto:
Per portare qualche cambiamento occorrono due cose almeno:...Unione di interessi e di intento, ovvero raggiungere mete comuni che si considerano importanti...E soprattutto, contano i numeri.

River mi pare proprio che siamo in perfetta sintonia, abbiamo espresso con parole diverse lo stesso concetto. In conclusione l'azione NON PUO' essere individuale ma politica, nel senso lato e più nobile del termine.
 

daria

Master Florello
ambapa ha scritto:
River mi pare proprio che siamo in perfetta sintonia, abbiamo espresso con parole diverse lo stesso concetto. In conclusione l'azione NON PUO' essere individuale ma politica, nel senso lato e più nobile del termine.
Purtroppo, per quel cge mi riguarda, ho grandi perplessità sul binomio- politica-nobile- enormi perplessità:storto: sono sempre più portata ad agire come individuo...
 
A

ambapa

Guest
daria ha scritto:
Purtroppo, per quel cge mi riguarda, ho grandi perplessità sul binomio- politica-nobile- enormi perplessità:storto: sono sempre più portata ad agire come individuo...

Secondo me invece la politica nobile ancora esiste. Cosa mi dici di gruppi di persone che si uniscono in cerca di una sinergia, del tutto disinteressatamente? Sentono di dover portare avanti una battaglia, magari su un tema specifico, spendendo il proprio tempo, le proprie energie, spesso anche il proprio denaro per combattere una cosa che ritengono profondamente ingiusta. Non è politica questa? Certo il rischio di essere strumentalizzati sta sempre dietro l'angolo, ma bisogna essere abbastanza scaltri e intelligenti da invertire le regole del gioco...dobbiamo essere noi a saper utilizzare la politica dei "palazzi" e non viceversa. Ove questo non sia possibile per ottusità dei mestieranti della politica ufficiale, peggio per loro. La cosiddetta "società civile" ha trovato ormai mille forme di far sentire la propria voce, vanno percorse tutte...anche se costa tanta fatica.
 

daria

Master Florello
ambapa ha scritto:
Secondo me invece la politica nobile ancora esiste. Cosa mi dici di gruppi di persone che si uniscono in cerca di una sinergia, del tutto disinteressatamente? Sentono di dover portare avanti una battaglia, magari su un tema specifico, spendendo il proprio tempo, le proprie energie, spesso anche il proprio denaro per combattere una cosa che ritengono profondamente ingiusta. Non è politica questa? Certo il rischio di essere strumentalizzati sta sempre dietro l'angolo, ma bisogna essere abbastanza scaltri e intelligenti da invertire le regole del gioco...dobbiamo essere noi a saper utilizzare la politica dei "palazzi" e non viceversa. Ove questo non sia possibile per ottusità dei mestieranti della politica ufficiale, peggio per loro. La cosiddetta "società civile" ha trovato ormai mille forme di far sentire la propria voce, vanno percorse tutte...anche se costa tanta fatica.
Se questo fosse il posto giusto mi piacerebbe parlarne, cara Cinzia ed aproffondire, ma non lo è, ti dirò che non me ne rammarico più di tanto, ho verificato che in tante occasioni, l'argomento politica tira fuori il peggio dalle persone. Tu sei un'idealista e quel che è bene anche una persona battagliera e con un grande senso della realtà, io al contrario sono una grande scettica, ma se parti per qualche crociata dimmelo che ti seguo:eek:k07: :D :D
 

rossl

Giardinauta Senior
non volevo proprio entrare in questa discussione, ma non ce l'ho fatta!

Vorrei aggiungere a ciò che è stato detto finora che per incidere davvero sulla realtà è indispensabile sia l'azione politica o collettiva, che quella individuale, l'una non esclude l'altra, anzi: i cosiddetti 'comportamenti virtuosi' (tipo non lasciare scorrere l'acqua quando ci si lavano i denti) da soli non bastano; ma non basta neppure impegnarsi politicamente e pensare così di aver esaurito le proprie responsabilità nei confronti della società civile (anche se penso che chi mostra sensibilità e impegno verso questi temi, difficilmente sarà una persona che inquina e spreca tranquillamente le risorse collettive)
 

rossl

Giardinauta Senior
una volta tanto mi trovo d'accordo con Daria: la politica tira fuori il peggio dalle persone, è difficile discuterne e rimanere calmi perfino con gli amici più cari.
E poi è un argomento davvero complesso
 

elleboro

Florello
dissento da quasi tutto.

Quello che conta è l'individuo.
Ma soprattutto smetterla di dare la colpa o la responsabilità agli altri.
E agire in proprio. ognuno al suo livello e secondo le sue possibilità e capacità.
 
R

riverviolet

Guest
Bon secondo me, anche quì tiriamo avanti insieme, una certa politica, che è più un unione di interessi e le sensibilità crescono e poi ci ritroviamo insieme, a firmare una petizione per evitare l'abbattimento delle Magnolie che Kiwo aveva portato all'attenzione.

La passione, è nata in ognuno di noi, con le propie differenze, ma poi ci riuniamo quì e portiamo avanti qualcosa che ci stà a cuore e spesso, coinvolgiamo, riusciamo a far vedere ciò che prima non si riusciva.

Altri gruppi nel mondo fanno questo in altri settori, io faccio parte di altri gruppi che d'altro di preoccupano.
Eppure sebbene completamente differente, abbracciano anche il settore che trattiamo quì.

La politica quella dei palazzi, c'entra poco o niente con tutto questo.
E' vero, la presa di consapevolezza è individuale, ma occorre anche sapere, venire a conoscenza di cosa accade e se è possibile dei perchè.
E poi, ci si unisce, senza reale desiderio di fare politica di palazzo, ma lanciando il NO, proprio verso di loro.

Che poi, è la base per cui si và a votare, individualmente non si cambierebbe nulla o quantomeno con tempi lunghini.
Pensiamo solo alla condizione animale, c'è molto da fare, ma le sensibilità e il diniego alla brutalizzazione stanno crescendo.
Le barriere sono diverse, la più pericolosa a mio modo di vedere è proprio non sapere, ed i gruppi servono a questo.
Per lo meno, si affilano le armi, si può almeno tentare e forse, dai e dai...
 
Ultima modifica di un moderatore:

elleboro

Florello
CERTO. ma è sempre l'uomo il centro di ogni cosa.
In quanto all'informazione, direi che siamo nell'era ad esso dedicata. Quello che conta è ancora la voglia di conoscere di ciascuno.

Dopodichè, laddove gli individui si uniscono nel gruppo, c'è un gradiente in più. Ma vorrei tornare a cercare di suggerire una palestra virtuale entro la quale ciascuno di noi possa farsi "un pacchetto minimale" di attività, semplici, non troppo impegnative, ma concrete e continue, con le quali
dare il nostro apporto al miglioramento del mondo.
Vi sembra possa essere utile?

E' poi scontato che se i bimbi e gli adolescenti ripetessero l'invito alla propria classe, le Mamme alle Amiche o alla parrocchia, i Papà al proprio Ufficio, si potrebbe anche giungere, in seconda battuta, alla "quantità"
degli interventi. E ad altri "pacchetti" secondo gli interessi di ciascuno di voi.

A Voi la parola.
 
T

teresatita

Guest
elleboro ha scritto:
dissento da quasi tutto.

Quello che conta è l'individuo.
Ma soprattutto smetterla di dare la colpa o la responsabilità agli altri.
E agire in proprio. ognuno al suo livello e secondo le sue possibilità e capacità.



"...sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo."
Gandhi


non è per fare una citazione, ma questa frase secondo me esprime molto bene e con parole ridotte all'essenziale, che il cambiamento deve avvenire innanzitutto dentro di noi.Tutto quello che noi vorremmo vedere diverso deve iniziare da noi stessi. Vorremmo un mondo più generoso? Iniziamo noi ad essere generosi.
Ci piacerebbe la fratellanza fra i popoli? Iniziamo noi nel nostro piccolo quotidiano ad avere rapporti fraterni con tutti. Che non ci siano sprechi di risorse? QUante volte ne abbiamo abusato noi stessi. E queso solo per dirne qualcuna.
E' molto difficile perchè alcuni comportamenti sono così radicati in noi da sembrarci giusti e quindi sono molto daccordo con Bruna nel pensare che debba essere l'individuo a farsi carico nel suo piccolo per poter migliorare il mondo.

"Dalla giustizia di ciascuno nasce la Pace dei popoli"
Papa Giovanni Paolo II^ alla giornata dei giovani di Parigi
 
Ultima modifica di un moderatore:

daria

Master Florello
riprendo: "sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo"
Questo era Gandhi signori, ho i brividi solo a scrivere il suo nome
Non un guru imbonitore radiotelevisivo.
 
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