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Oidio: predisposizione?

M

manoli

Guest
Mi aiutate a capire una cosa?

Allo stato attuale ho 2 minirose e una rosa che tratto periodicamente con fun 2 e 4. La rosa e una delle due minirose stanno benissimo e sono sane, la terza invece è costantemente invasa dal mal bianco.

Considerate che le due minirose sono nello stesso vaso quindi teoricamente la malattia dovrebbe propagarsi alla seconda invece nulla, nè nello scorso anno nè questo.

Da qui il mio dubbio: la rosa malata è in qualche modo "geneticamente" predisposta ad ammalarsi e nonostante le cure non riesco a venirne a capo? Due minirose trattate nella stessa identica maniera: una sana l'altra perennemente malata. Sono tentata di lasciar fare "alla natura" ma la poverina nonostante tutto si ostina a dare il meglio di sè e fiorire... vorrei salvarla :storto:

C'è qualcosa che posso fare o è una lotta inutile?
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
1) Da qui il mio dubbio: la rosa malata è in qualche modo "geneticamente" predisposta ad ammalarsi
2) C'è qualcosa che posso fare o è una lotta inutile?

1) La risposta è sì, tanto che negli opuscoletti dei produttori di rose spesso viene indicato il grado di resistenza delle varietà presentate rispetto al mal bianco e alla ticchiolatura.
Neppur è sbagliato il termine "geneticamente", considerato che esiste un modello teorico di interpretazione dell'interazione pianta-patogeno dovuto a H.H. Flor conosciuto come "un gene per un gene" (provo a riassumere se studi biologia: perchè ci sia incompatibilità/resistenza occorrono coppie complementari di geni dominanti nei due organismi, e la perdita di uno dei due, detti di 'resistenza' nella pianta e di 'avirulenza' nel patogeno, porta alla compatibilità/malattia)

2) Circa il da farsi contro l'oidio riporto ciò che ho appena postato nella sez. rose

Mezzi.
1) zolfo bagnabile impiegabile nei mesi primaverili (oltre i 30 °C risulta fitossico);
2) antioidici di sintesi appartenenti al gruppo degli I.B.E. (Inibitori della Sintesi degli Ergosteroli), che poi sono quelli commercialmente più diffusi per il gardening (penconazolo et simili), impiegabili non più di 2-3 volte all'anno causa rischio di selezione di popolazioni resistenti del fungo;
3) antioidici di sintesi tradizionali, in particolare dodemorf, da alterarsi ad es. con gli I.B.E. in quanto non dà luogo al fenomeno della resistenza incrociata;
4) nuovi principi attivi appartenenti alla famiglia delle strobilurine (in particolare azoxistrobin: non è registrato per le rose, io lo sto provando però sulle mie: l'ho dato pochi giorni fà e posso intanto dire che non ho osservato fitotossicità), le quali agiscono anche contro peronospora e ticchiolatura; altro ancor più nuovo p.a. testato su rosa, ma registrato per fruttiferi e vite, il boscalid; valgono le raccomandazione fatte per gli I.B.E.;
5) sali e prodotti naturali:
- fosfato monopotassico (dose max 0,5%);
- bicarbonato di potassio o di sodio (il secondo tende ad essere fitotossico e meno efficace; dose 3 mg/l)
-aceto di vino (efficace ma anch'esso alquanto fitotossico, dose max 5%);
-miscele di olii essenziali
-estratto idroalcolico secco di drupe di pepe (14 mg/l);
6) lotta biologica mediante il fungo iperparassita Ampelomyces quisqualis

Strategie
L'abbondanza e l'efficacia di prodotti alternativi consente il ricorso ad una lotta integrata. Laddove la pressione del mal bianco sia particolarmente forte, si può dunque intervenire in via preventiva con trattamenti a cadenza di 7-10 gg (almeno nei periodi più critici per l'insorgenza di questa malattia) ruotando un prodotto di sintesi con due o tre prodotti alternativi.

Bibliografia:
Pasini, D'Aquila, Curir, Gullino: Effectiveness of antifungal compounds against powdery mildew (Sphaerotheca pannosa var. rosae) in glasshouses, 1997
Pasini, D'Aquila, Curir, Sacco: Verifica dell'efficacia antioidica di alcuni nuovi prodotti su rosa in serra, 2005
Pasini, D'Aquila , Curir, Sacco, Amoretti: Contenimento del mal bianco della rosa con prodotti di sintesi e di origine naturale, 2006
 
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