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Gommosi del pesco

alex

Giardinauta Senior
Ciao Antonella, sono d'accordo con Mariangela e con Mirco riguardo la malattia del tuo pesco, se le foglie si accartocciano si tratta di bolla del pesco(EXOASCUS DEFORMANS).
Vorrei darti invece, se mi consenti alcune info sul Corineo(Coryneum beijrinkii) o Vaiolatura o Impallinatura( per l'aspetto bucherellato delle foglie colpite) o Gommosi parassitaria delle drupacee( pesco, albicocco, mandorlo, ciliegio, susino) è una malattia che può comparire su quasi tutte le specie coltivate e spontanee del genere Prunus.
I sintomi sono abbastanza simili sui diversi ospiti e cioè, sulle foglie compaiono, all'inizio dell'infezione, piccole macchie che in seguito si estendono, sono di color rosso-violaceo, circondate da un alone clorotico.
In seguito avviene il distacco dei tessuti, ormai necrotizzati, della macchia, che conferisce al lembo un aspetto bucherellato.
Sui rami compaiono delle macchie rotondeggianti, depresse, che poi si evolvono in piccoli cancri, da cui può fuoriuscire gomma.
La parte del rametto sovrastante queste lesioni può dissecare.
La lotta contro questa malattia consiste, in due interventi obbligatori:
-uno effetuato in autunno( alla caduta delle foglie),
-l'altro in primavera( alla ripresa vegetativa), con l'impiego di Ossicloruro di rame alla dose di 0,5-1Kg per quintale di acqua.
IN caso di decorso stagionale umido e piovoso, quindi favorevole alla malattia, in cui non sia stato possibile contenere l'infezione con gli interventi autunnali o primaverili, si possono eseguire trattamenti " al verde " , cioè in piena vegetazione, per combattere le infezioni in atto, diminuendo la dose di Ossicloruro di rame a 200g per quintale di acqua.
L'intervento sarà ripetuto a distanza di 15-20gg.
Questo modo di intervenire vale anche per la lotta contro la bolla del pesco.
Spero che queste info possano esserti di aiuto.
Un saluto CIAO!
 
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