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Riassunto Sfagnoterapia

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marealto

Moderatore Sez. Orchidee
Membro dello Staff
Questo mio post vuole essere un riassunto di quello che ho imparato sulla sfagnoterapia, è necessario sottolineare che questa tecnica l'ho appresa tempo fa dal post della mia amica Piera.
Post che vi consiglio vivamente di leggere: http://www.orchidando.net/forum/viewtopic.php?t=2565
Questa tecnica viene usata per recuperare quelle orchidee che per marciumi o altre patologie hanno perso tutte o quasi tutte le radici

Personalmente l'ho messa in atto 2 volte, 2 phalaenopsis violacee acquistate a Padova 2007, ma che dopo 2 giorni dal rinvaso hanno perso tutte le radici una e l'altra più della metà.
Mi guidò passo passo Piera, e questo mi consentì di evitare moltissimi errori che altrimenti avrei commesso.

Nella sfagno terapia è necessario che l'ambiente nel quale viene posta la pianta resti umido.
Umido non significa bagnato e quindi sottolineo che è necessario che non ci sia acqua a contatto con la pianta.

---- Preparazione della Pianta ----
La prima cosa da fare è pulire alla perfezione la pianta.
bisogna eliminare tutto ciò che è marcio e secco.
Particolare attenzione va posto al colletto della pianta, infatti vanno rimosse tutte le eventuali parti della piante ormai morte quali: resti di vecchie foglie rinsecchite, spezzoni di radici.

Preparare ora una soluzione al 0,3% di previcur (è un fungicida sistemico contro il marciume), immergere la pianta in questa soluzione per non meno di un paio di ore, volendo la si può lasciare dentro anche tutta la notte.

Quando si toglie la pianta dal bagno in previcur, la si ripone a testa in giù su di un foglio di giornale e si lascia asciugare a fondo anche per tutta la giornata.

Se mentre abbiamo effettuato i tagli sono rimasti dei tagli vivi, è possibile spolverare questi tagli con del cicatrene o con della cannella in polvere, (meglio il cicatrene)



---- Preparazione dell'ambiente umido ----
Si mette in ammollo in acqua tiepida dello sfagno.
Dopo averlo fatto inzuppare per bene, si strizza a fondo in modo tale che resti umido ma non bagnato.
in altre parole se lo prendiamo in mano dopo la strizzatura non deve bagnarci le mani, ma si deve avvertire appena la sua umidità.
La quantità di sfagno da usare dipende da quanto è grande l'ambiente che andremo a realizzare.
Prendete un vaso possibilmente trasparente e riempitelo di sfagno per metà senza pressarlo, basta lasciarlo cadere e far si che resti soffice.


---- Fase finale ----
Riponete ora la pianta nel vaso facendo in modo che il fusto non affondi completamente nello sfagno, diciamo che deve appena toccare lo sfagno.
A questo punto ponete la pianta con il vaso in una busta trasparente, tanto grande da contenere pianta e vaso.
Prendere una busta enorme non serve a nulla poichè lo sfagno non basterebbe a garantire l'umidità necessaria.
Chiudere la busta ermeticamente, e riporre il tutto in ambiente luminoso (vicino ad una finestra) dove le temperature siano comprese tra 23 e 26 gradi.
Controllare i primi giorni se tutto procede bene, in genere dopo i primi giorni le foglie più vecchie potrebbero ingiallirsi e staccarsi da sole.
Tutto questo è normale, nel caso dovesse succedere apriamo la busta ed eliminiamo le foglie e puliamo il fusto dal peduncolo della foglia, spolveriamo i tagli con cicatrene e richiudiamo.
In genere se la temperatura e la luce è corretta dopo circa un mese cominceremo a vedere i primi movimenti.
In genere i movimenti esordiscono con la comparsa di una nuova foglia, e in seguito delle radici, ma accade anche l'inverso.

Questo è tutto, spero di non aver dimenticato nulla
:Saluto:
 
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flowerchild

Maestro Giardinauta
Questo mio post vuole essere un riassunto di quello che ho imparato sulla sfagnoterapia, è necessario sottolineare che questa tecnica l'ho appresa tempo fa dal post della mia amica Piera.
Post che vi consiglio vivamente di leggere: http://www.orchidando.net/forums/viewtopic.php?t=2565
Questa tecnica viene usata per recuperare quelle orchidee che per marciumi o altre patologie hanno perso tutte o quasi tutte le radici

Personalmente l'ho messa in atto 2 volte, 2 phalaenopsis violacee acquistate a Padova 2007, ma che dopo 2 giorni dal rinvaso hanno perso tutte le radici una e l'altra più della metà.
Mi guidò passo passo Piera, e questo mi consentì di evitare moltissimi errori che altrimenti avrei commesso.

Nella sfagno terapia è necessario che l'ambiente nel quale viene posta la pianta resti umido.
Umido non significa bagnato e quindi sottolineo che è necessario che non ci sia acqua a contatto con la pianta.

---- Preparazione della Pianta ----
La prima cosa da fare è pulire alla perfezione la pianta.
bisogna eliminare tutto ciò che è marcio e secco.
Particolare attenzione va posto al colletto della pianta, infatti vanno rimosse tutte le eventuali parti della piante ormai morte quali: resti di vecchie foglie rinsecchite, spezzoni di radici.

Preparare ora una soluzione al 3% di previcur (è un fungicida sistemico contro il marciume), immergere la pianta in questa soluzione per non meno di un paio di ore, volendo la si può lasciare dentro anche tutta la notte.

Quando si toglie la pianta dal bagno in previcur, la si ripone a testa in giù su di un foglio di giornale e si lascia asciugare a fondo anche per tutta la giornata.

Se mentre abbiamo effettuato i tagli sono rimasti dei tagli vivi, è possibile spolverare questi tagli con del cicatrene o con della cannella in polvere, (meglio il cicatrene)



---- Preparazione dell'ambiente umido ----
Si mette in ammollo in acqua tiepida dello sfagno.
Dopo averlo fatto inzuppare per bene, si strizza a fondo in modo tale che resti umido ma non bagnato.
in altre parole se lo prendiamo in mano dopo la strizzatura non deve bagnarci le mani, ma si deve avvertire appena la sua umidità.
La quantità di sfagno da usare dipende da quanto è grande l'ambiente che andremo a realizzare.
Prendete un vaso possibilmente trasparente e riempitelo di sfagno per metà senza pressarlo, basta lasciarlo cadere e far si che resti soffice.


---- Fase finale ----
Riponete ora la pianta nel vaso facendo in modo che il fusto non affondi completamente nello sfagno, diciamo che deve appena toccare lo sfagno.
A questo punto ponete la pianta con il vaso in una busta trasparente, tanto grande da contenere pianta e vaso.
Prendere una busta enorme non serve a nulla poichè lo sfagno non basterebbe a garantire l'umidità necessaria.
Chiudere la busta ermeticamente, e riporre il tutto in ambiente luminoso (vicino ad una finestra) dove le temperature siano comprese tra 23 e 26 gradi.
Controllare i primi giorni se tutto procede bene, in genere dopo i primi giorni le foglie più vecchie potrebbero ingiallirsi e staccarsi da sole.
Tutto questo è normale, nel caso dovesse succedere apriamo la busta ed eliminiamo le foglie e puliamo il fusto dal peduncolo della foglia, spolveriamo i tagli con cicatrene e richiudiamo.
In genere se la temperatura e la luce è corretta dopo circa un mese cominceremo a vedere i primi movimenti.
In genere i movimenti esordiscono con la comparsa di una nuova foglia, e in seguito delle radici, ma accade anche l'inverso.

Questo è tutto, spero di non aver dimenticato nulla
:Saluto:


Ma vai!!!!! :hands13:
 

Aussie

Guru Giardinauta
Informazioni utilissime per poter affrontare nel migliore dei modi la sfagnoterapia. Grazie Roberto per il servizio reso a chi, prima o poi, dovrà cercare di salvare un'orchidea. Io ne ho due in sfagnoterapia ma, leggendo attentamente quello che hai scritto, ho capito che lo sfagno utilizzato potrebbe essere insufficiente rapportandolo alla dimensione del sacchetto. Domani ne aggiungerò dell'altro.
:Saluto::Saluto::Saluto:
 

zeug49

Florello Senior
Questo mio post vuole essere un riassunto di quello che ho imparato sulla sfagnoterapia, è necessario sottolineare che questa tecnica l'ho appresa tempo fa dal post della mia amica Piera.
Post che vi consiglio vivamente di leggere: http://www.orchidando.net/forums/viewtopic.php?t=2565
Questa tecnica viene usata per recuperare quelle orchidee che per marciumi o altre patologie hanno perso tutte o quasi tutte le radici

Personalmente l'ho messa in atto 2 volte, 2 phalaenopsis violacee acquistate a Padova 2007, ma che dopo 2 giorni dal rinvaso hanno perso tutte le radici una e l'altra più della metà.
Mi guidò passo passo Piera, e questo mi consentì di evitare moltissimi errori che altrimenti avrei commesso.

Nella sfagno terapia è necessario che l'ambiente nel quale viene posta la pianta resti umido.
Umido non significa bagnato e quindi sottolineo che è necessario che non ci sia acqua a contatto con la pianta.

---- Preparazione della Pianta ----
La prima cosa da fare è pulire alla perfezione la pianta.
bisogna eliminare tutto ciò che è marcio e secco.
Particolare attenzione va posto al colletto della pianta, infatti vanno rimosse tutte le eventuali parti della piante ormai morte quali: resti di vecchie foglie rinsecchite, spezzoni di radici.

Preparare ora una soluzione al 3% di previcur (è un fungicida sistemico contro il marciume), immergere la pianta in questa soluzione per non meno di un paio di ore, volendo la si può lasciare dentro anche tutta la notte.

Quando si toglie la pianta dal bagno in previcur, la si ripone a testa in giù su di un foglio di giornale e si lascia asciugare a fondo anche per tutta la giornata.

Se mentre abbiamo effettuato i tagli sono rimasti dei tagli vivi, è possibile spolverare questi tagli con del cicatrene o con della cannella in polvere, (meglio il cicatrene)



---- Preparazione dell'ambiente umido ----
Si mette in ammollo in acqua tiepida dello sfagno.
Dopo averlo fatto inzuppare per bene, si strizza a fondo in modo tale che resti umido ma non bagnato.
in altre parole se lo prendiamo in mano dopo la strizzatura non deve bagnarci le mani, ma si deve avvertire appena la sua umidità.
La quantità di sfagno da usare dipende da quanto è grande l'ambiente che andremo a realizzare.
Prendete un vaso possibilmente trasparente e riempitelo di sfagno per metà senza pressarlo, basta lasciarlo cadere e far si che resti soffice.


---- Fase finale ----
Riponete ora la pianta nel vaso facendo in modo che il fusto non affondi completamente nello sfagno, diciamo che deve appena toccare lo sfagno.
A questo punto ponete la pianta con il vaso in una busta trasparente, tanto grande da contenere pianta e vaso.
Prendere una busta enorme non serve a nulla poichè lo sfagno non basterebbe a garantire l'umidità necessaria.
Chiudere la busta ermeticamente, e riporre il tutto in ambiente luminoso (vicino ad una finestra) dove le temperature siano comprese tra 23 e 26 gradi.
Controllare i primi giorni se tutto procede bene, in genere dopo i primi giorni le foglie più vecchie potrebbero ingiallirsi e staccarsi da sole.
Tutto questo è normale, nel caso dovesse succedere apriamo la busta ed eliminiamo le foglie e puliamo il fusto dal peduncolo della foglia, spolveriamo i tagli con cicatrene e richiudiamo.
In genere se la temperatura e la luce è corretta dopo circa un mese cominceremo a vedere i primi movimenti.
In genere i movimenti esordiscono con la comparsa di una nuova foglia, e in seguito delle radici, ma accade anche l'inverso.

Questo è tutto, spero di non aver dimenticato nulla
:Saluto:

Perfetto !!!!:froggie_r GRAZIE !!!!:hands13::hands13::hands13:
zeug
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
puoi farne a meno, ma il rischio ammuffimento aumenta
se consideriamo che la sfagnoterapia è già di per se un intervento con bassa % di riuscita, visto che è la classica "ultima spiaggia", meglio se lo usi
va bene anche un prodotto analogo
 

elisam

Aspirante Giardinauta
Grazie! è che, sinceramente, non avevo voglia di spendere dodici euro...
ora medito sul da farsi! Anche perchè non so se la mia orchidea necessita di sfagnoterapia, è una mini con ancora due piccole radici, il problema è che sono mezze marce... non credo che durranno ancora! Ha preso troppa acqua in vivaio, la poveretta!
Comunque grazie, ora penso a cosa fare e poi decido!!!
 
Stato
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