Salve a tutti, sono iscritto da pochissimo e non sono molto esperto in materia di prati.
Ho già postato qualcosa sullo stenotaphrum secundatum in altre discussioni ma, onde evitare inutili dispersioni del medesimo argomento, avrei deciso aprire un’apposita discussione tutta incentrata su questa singola tipologia di prato, per chi fosse ad esso interessato.
Come ho già avuto modo di scrivere in qualche altra discussione, io quest’anno nel mese di giugno ho acquistato, a rotoli, tale prato e l’ho messo a dimora in un giardino di circa 60 mq.
La località a Tor San Lorenzo Lido, comune di Ardea (RM).
Inserisco le prime domande che mi vengono in mente:
Tipologia:
Che sia una macroterma siamo tutti d’accordo.
Ho però letto su questo forum che lo stenotaphrum secundatum viene detto volgarmente “gramignone” (il che mi fa pensare che molti lo ritengono appartenere alla famiglia delle graminacee). Il botanico dell’azienda agricola che però mi ha messo a dimora i rotoli mi ha detto che lo stenotaphrum secundatum “non” è una gramigna e non appartiene neanche lontanamente alla famiglia delle graminacee pur riproducendosi, come queste ultime, tramite “stoloni”. Come stanno le cose ? Solo per curiosità …
Irrigazione:
quanto mm di acqua conviene dare a questo prato nel periodo estivo per ogni ciclo di irrigazione ?
quanti giorni deve rimanere all’asciutto fra un ciclo di irrigazione e quello successivo ?
Capacità infestante:
Ho letto da qualche parte che bisogna stare attenti, laddove sia stato messo in prossimità di siepi, a che non invada le stesse. Se vedete la foto che ho postato il mio prato è completamente circondato da siepi di pitosforo (anzi il pitosforo esisteva ben prima che ci piantassi il prato). Come potete vedere lo stenotaphrum secundatum circonda completamente ogni singola pianta di pitosforo. Quello che non ho ben capito è: c’è il rischio che gli stoloni dello stenotaphrum secundatum entrino all’interno delle zolle delle piante di pitosforo e uccidano quest’ultimo ? Se è così, sono rovinato …. Spero di aver capito male !
Infestanti:
Al momento non mi sembra di intravedere infestanti particolarmente invasive. Nel seguito posto le opzioni sulle quali gradirei avere l’opinione dei più esperti:
è opportuno attendere l’arrivo delle infestanti e poi agire con disserbanti selettivi ? E, se si, quali ?
è al contrario opportuno “non” attendere l’arrivo delle infestanti ed agire con prodotti che “prevengono” le infestanti (sempre se esistono). E, se si, quali ?
poiché immagino che il periodo in cui le macroterme sono più soggette alle infestanti è quello autunnale ed invernale, conviene attendere che lo stenotaphrum secundatum vada in totale dormienza (immagino gennaio) e spruzzare su tutto il prato un disserbante “generico” che verrà assorbito solo dalle infestanti senza uccidere lo stenotaphrum secundatum ?
Concimazione:
Sul sito dell’azienda agricola da cui ho acquistato i rotoli c’è scritto che le macroterme come lo stenotaphrum secundatum necessitano di pochissimi cicli di concimazione (2/3 l’anno: marzo-maggio-settembre). Il dosaggio N-P-K consigliato viene indifferentemente riportato come segue: 17-6-12, 15-9-15, 20-5-8.
Mi farebbe piacere capire:
se per lo stenotaphrum secundatum i mesi di marzo-maggio e settembre sono effettivamente quelli giusti, magari comprendendo meglio se per marzo si intende l’inizio, la metà o la fine (stesso dicasi per settembre);
se per lo stenotaphrum secundatum esiste un prodotto unico che possa andar bene per tutte e 3 i mesi in questione (onde evitare di dover comprare 2 o 3 prodotti diversi): quale ?
se è corretta una dose di 25/30 grammi per metro quadrato
Funghi:
Sul sito dell’azienda agricola da cui ho acquistato i rotoli c’è scritto che conviene prevenire i funghi anziché curare il prato dopo che se lo è “beccato” effettuando 3 trattamenti preventivi: uno a giugno, uno a luglio e uno ad agosto. E’ corretto ed esiste un prodotto “preventivo” che “copra” la gran parte della tipologia di funghi che possono colpire stenotaphrum secundatum. Immagino che attendere l’insorgenza del fungo e poi curarlo sia pura follia perché c’è il rischio di rovinarsi gran parte del periodo in cui ci si vuol godere il prato.
Spero dio aver postato quesiti che non interessino solo il sottoscritto e che possano stimolare interessanti risposte degli “esperti”
Ho già postato qualcosa sullo stenotaphrum secundatum in altre discussioni ma, onde evitare inutili dispersioni del medesimo argomento, avrei deciso aprire un’apposita discussione tutta incentrata su questa singola tipologia di prato, per chi fosse ad esso interessato.
Come ho già avuto modo di scrivere in qualche altra discussione, io quest’anno nel mese di giugno ho acquistato, a rotoli, tale prato e l’ho messo a dimora in un giardino di circa 60 mq.
La località a Tor San Lorenzo Lido, comune di Ardea (RM).
Inserisco le prime domande che mi vengono in mente:
Tipologia:
Che sia una macroterma siamo tutti d’accordo.
Ho però letto su questo forum che lo stenotaphrum secundatum viene detto volgarmente “gramignone” (il che mi fa pensare che molti lo ritengono appartenere alla famiglia delle graminacee). Il botanico dell’azienda agricola che però mi ha messo a dimora i rotoli mi ha detto che lo stenotaphrum secundatum “non” è una gramigna e non appartiene neanche lontanamente alla famiglia delle graminacee pur riproducendosi, come queste ultime, tramite “stoloni”. Come stanno le cose ? Solo per curiosità …
Irrigazione:
quanto mm di acqua conviene dare a questo prato nel periodo estivo per ogni ciclo di irrigazione ?
quanti giorni deve rimanere all’asciutto fra un ciclo di irrigazione e quello successivo ?
Capacità infestante:
Ho letto da qualche parte che bisogna stare attenti, laddove sia stato messo in prossimità di siepi, a che non invada le stesse. Se vedete la foto che ho postato il mio prato è completamente circondato da siepi di pitosforo (anzi il pitosforo esisteva ben prima che ci piantassi il prato). Come potete vedere lo stenotaphrum secundatum circonda completamente ogni singola pianta di pitosforo. Quello che non ho ben capito è: c’è il rischio che gli stoloni dello stenotaphrum secundatum entrino all’interno delle zolle delle piante di pitosforo e uccidano quest’ultimo ? Se è così, sono rovinato …. Spero di aver capito male !
Infestanti:
Al momento non mi sembra di intravedere infestanti particolarmente invasive. Nel seguito posto le opzioni sulle quali gradirei avere l’opinione dei più esperti:
è opportuno attendere l’arrivo delle infestanti e poi agire con disserbanti selettivi ? E, se si, quali ?
è al contrario opportuno “non” attendere l’arrivo delle infestanti ed agire con prodotti che “prevengono” le infestanti (sempre se esistono). E, se si, quali ?
poiché immagino che il periodo in cui le macroterme sono più soggette alle infestanti è quello autunnale ed invernale, conviene attendere che lo stenotaphrum secundatum vada in totale dormienza (immagino gennaio) e spruzzare su tutto il prato un disserbante “generico” che verrà assorbito solo dalle infestanti senza uccidere lo stenotaphrum secundatum ?
Concimazione:
Sul sito dell’azienda agricola da cui ho acquistato i rotoli c’è scritto che le macroterme come lo stenotaphrum secundatum necessitano di pochissimi cicli di concimazione (2/3 l’anno: marzo-maggio-settembre). Il dosaggio N-P-K consigliato viene indifferentemente riportato come segue: 17-6-12, 15-9-15, 20-5-8.
Mi farebbe piacere capire:
se per lo stenotaphrum secundatum i mesi di marzo-maggio e settembre sono effettivamente quelli giusti, magari comprendendo meglio se per marzo si intende l’inizio, la metà o la fine (stesso dicasi per settembre);
se per lo stenotaphrum secundatum esiste un prodotto unico che possa andar bene per tutte e 3 i mesi in questione (onde evitare di dover comprare 2 o 3 prodotti diversi): quale ?
se è corretta una dose di 25/30 grammi per metro quadrato
Funghi:
Sul sito dell’azienda agricola da cui ho acquistato i rotoli c’è scritto che conviene prevenire i funghi anziché curare il prato dopo che se lo è “beccato” effettuando 3 trattamenti preventivi: uno a giugno, uno a luglio e uno ad agosto. E’ corretto ed esiste un prodotto “preventivo” che “copra” la gran parte della tipologia di funghi che possono colpire stenotaphrum secundatum. Immagino che attendere l’insorgenza del fungo e poi curarlo sia pura follia perché c’è il rischio di rovinarsi gran parte del periodo in cui ci si vuol godere il prato.
Spero dio aver postato quesiti che non interessino solo il sottoscritto e che possano stimolare interessanti risposte degli “esperti”