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Intervento di risanamento terreno

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
Visto che spesso mi capita di leggere di utenti che si trovano con piante non rinvasate ma con terreni infami, vi illustro un mio intervento su un faggetto che presenta problemi di terreno infame, poco drenante e radici marce.
visto che è ormai passato il periodo dei rinvaso da un pò e questo faggio non so se passava la stagione vegetativa indenne, ho deciso di intevenire in modo un pò anolmalo, ma efficace.
non volendo metterlo in un vaso più ampio, volevo però bonificare il terreno ugualmente.
quindi vi mostro cosa ho fatto.
la pianta prima

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particolare del terriccio pieno di erbacce infestanti

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usando un cacciavite, inizio a punzecchiare il terreno, cercando di estirpare più erbacce possibili

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questi i primi residui che ho tolto

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la superficie smossa e senza un bel pò di erbacce e aclune radici marce, riconoscibili perchè marroni e tenericce.
quelle sane sono dure e chiare

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francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
pulisco bene la base con una spazzola con setole in plastica morbida ed uno spazzolino da denti, imbevuto con acqua, avendo l'accortezza di sfregare sempre dalla base verso l'esterno mai trasversalmente le radici, per evitare di rovinarle

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questa è la base ora, bella bonificata, senza radici superficiali marce, erbacce e con il terreno smosso per farlo respirare

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metto un pò di lapillo

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poi pomice

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faccio penetrare bene il terriccio nuovo fra le radici, aiutandomi con un bastoncino da ristorante cinese, o di bambù.

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francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
aggiungo altro terriccio, la mia solita miscela di pomice, lapillo, torba ed un pò di zeolite e lo faccio penetrare bene fra le radici, sempre aiutandomi con il solito bastoncino

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questa la pianta dopo l'intervento di bonifica senza rinvaso
ora la terrò un pò all'ombra, innaffierò meno e fra 5-8 gg ritornerà a vegetare alla grande, risentendone in modo benefico dell'intervento alle radici non troppo invasivo

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questa è la spazzatura che ho tolto dal vaso, senza intervenire in modo drastico fuori stagione.

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ovvio che è un palliativo, per fare arrivare in modo indolore la pianta al prossimo rinvaso.
si può essere anche meno invasivi, punzecchiando solo il terreno con un cacciavite per smoverlo, ed integrarlo con della pomice, cercando di farla entrare fra le radici per dar loro modo di respirare ed evitare il soffocamento
cosa che succede in terreni ricchi di torba, vecchi o duri come cemento.

a voi le domande o critiche.
 
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Greenray

Esperto di Bonsai
Caro Franco,

complimenti per il lavoro, ma ancora di più per l'accurata esposizione di tutte le fasi di questa bonifica.
Penso che sia davvero una ottima soluzione nelle circostanze che hai esposto e che con buone probabilità permette di raggiungere lo scopo previsto.

L'unica cosa che mi lascia perplesso però è il fatto che questa operazione mi sentirei di eseguirla oggi, mentre un annetto fa, vale a dire ai miei primi approcci, avrei avuto molto timore nel farlo.
Non che oggi sia sempre sicuro di ciò che faccio, ma quando ero alle primissime armi credo che sarei stato terrorizzato di fare ad una pianta quello che descrivi.
Oggi mi rendo però conto che quando la situazione è tragica, arriva il momento di rischiare il tutto per tutto o quasi e se non un vero e proprio rinvaso, fare almeno ciò che tu descrivi.
Credo che i problemi che conducono con le spalle al muro capitino in prevalenza agli absolute beginners, proprio coloro i quali hanno maggiore timore di eseguire qualunque operaziione sui propri bonsai.
Quindi credo che quello che tu hai sopra descritto sia un utile aiuto per i "meno sicuri", come una mano sicura di un adulto a cui si stringe quella di chi muove i primi passi.
Naturalmente è difficile per un principiante stabilire quando si devono rompere gli indugi ed eseguire operazioni rischiose, magari in un periodo poco adatto.
La tentazione è di attendere oppure tentare di risolvere con dei "palliativi" poco efficaci. Ciò che tu invece suggerisci non credo che possa chiamarsi palliativo, ma semmai una cura sufficientemente energica, ma non risolutiva anche se la possibilità di risolvere non è esclusa.

Penso che la pratica che hai descritto sarà di aiuto a quei tanti che percorreranno la stessa strada che tanti hanno dovuto percorrere a causa del terriccio insano.
Anche chi non si sentirà di mettere in pratica i tuoi consigli, potrà rendersi conto meglio di come la seituazione della sua pianta si stia avvicinando al punto di "non ritorno" che fortunatamente è relativamente lontano, ma mai abbastanza.

Ciao
 

GORLA

Florello Senior
io non dico nulla ............................bocca chiusa ....se lo facevo io era morta il giorno stesso ciao bravo bello , ma la zeolite ma io faccio fatica a trovare tutti i terreni .figuriamoci la zeolite anna
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
grazie Green, io con questo post, cerco di far capire ai novizi che i nostro bonsai, non sono delicati come si dice, anzi...
anche oggi ho fatto la stesa cosa con 2 ulivi, un fico...è un'operazione che eseguo spesso, per togliere le erbacce che con un tempo come ora, sguazzano e per cercare di rendere la vita migliore alle mie piante.
se non si vuole essere così drastici come ho esposto qui ( ovvio che sembra drastico ma come predico sempre io prima la salute della pianta poi il resto ), basta punzecchiare il terreno per smuoverlo, aggiungere sulla superficie pomice e continuare a punzecchiare per farla penetrare fra le radici.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
cara Anna, non devi dire così.
basta crederci, avere fiducia, conoscere la pianta e l'essenza.
per la zeolite, non è un materiale che solitamente uso, è che un amico me ne ha data in prova e così la sto usando.
però costa troppo, e secondo me ..il gioco non vale la candela!!
meglio pomice.
 

Vicuswik

Aspirante Giardinauta
La maggior parte delle persone ( giustamente ) ha timore a intervenire drasticamente su piante, specialmente bonsai. Perchè? perchè ci si affeziona, perchè li si vede cosi piccoli e quindi cosi deboli e indifesi. Ma attenzione! io sn sempre del parere che prima di intervenire su una pianta bisognerebbe osservarla in natura. E si scoprirà invece di quanto siano forti, resistenti e sempre pronte a reagire a qualsiasi ( o quasi ) intervento! Basti pensare a tutte quelle piante di fico che non si sa come spuntano dai muri!! Oppure come mi è capitato a me vedere addirittura un melograno spuntare in un cantiere dopo 2 anni che è stato sradicato!
Bisogna avere coraggio, un po' di esperienza e poi il lavoro lo farà la pianta! non sono cosi vulnerabili come lo danno a pensare!
Comunque Francobet, ottimo lavoro! =)
 

Greenray

Esperto di Bonsai
La maggior parte delle persone ( giustamente ) ha timore a intervenire drasticamente su piante, specialmente bonsai. Perchè? perchè ci si affeziona, perchè li si vede cosi piccoli e quindi cosi deboli e indifesi. Ma attenzione! io sn sempre del parere che prima di intervenire su una pianta bisognerebbe osservarla in natura. E si scoprirà invece di quanto siano forti, resistenti e sempre pronte a reagire a qualsiasi ( o quasi ) intervento! Basti pensare a tutte quelle piante di fico che non si sa come spuntano dai muri!! Oppure come mi è capitato a me vedere addirittura un melograno spuntare in un cantiere dopo 2 anni che è stato sradicato!
Bisogna avere coraggio, un po' di esperienza e poi il lavoro lo farà la pianta! non sono cosi vulnerabili come lo danno a pensare!
Comunque Francobet, ottimo lavoro! =)

Ti do ragione, sostengo il tuo ragionamento.
Volendo fare un po' il pignolo però aggiungo che un'altro motivo per cui si ha timore ad intervenire sulle piante è la scarsa fiducia che logicamente hanno i principianti verso le loro azioni verso le piante.
Pur essendo bravissimo ad imparare, un principiante rimane un principiante per un tempo maggiore a quello in cui la prima pianta comperata inizia ad esigere ciò che le manca.

Sottoscrivo e condivido l'importanza di osservare le piante che abbiamo in natura, ma quelle che noi teniamo in vaso, non hanno altrettanta autonomia, altrettante riserve di energia, sono molto soggette a come noi modifichiamo l'ambiente nel quale esse vivono, quindi secondo me corrono più rischi, non perché son piccole (come anche tu osservi), ma perché sono molto meno ......libere.
Prova a confrontare due piante seminate e germinate asieme, una in un vaso grande quanto vuoi, l'altra in terra piena: la prima difficilmente crescerà più della seconda.
Ti anticipo una eccezione: io ho in casa una pianta in vaso che cresce più rapidamente di sua "sorella" in giardino (condominiale), perché sul mio balcone prende più sole e non posso permettermi il lusso di farle mancare l'acqua, mentre quella nel giardino essendo ancora bassina, è prevalentemente all'ombra della siepe ed il sistema di irrigazione non è ancora attivo.
Se però fornissi alla mia pianta in vaso la stessa quantità d'acqua data a quella in giardino (cioè niente), sarebbe morta e stramorta da un pezzo.
Questo esempio è solo per evitare di esaminare i casi limite.

Ciao
 
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francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
aggiorno il post con le foto di come è ora, per farvi vedere che non ha per nulla sofferto dell'operazione.

mi sembra doveroso dimostrare, con foto in sequenza, che quello che faccio e consiglio, non sono copse buttate al vento.
io opero sempre in rispetto della salute della pianta, bella o ciofeca che sia.
se non sono convinto dell'operazione,parlo della salute del vegetale, non eseguo.

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AndreSimo85

Aspirante Giardinauta
Ok, Franco, ma a volte il "non intervenire" è più fatale dell'intervenire drasticamente. Secondo me, la bravura (che ahimè è data dall'esperienza) del bonsaista sta proprio nel capire quando un intervento è essenziale per la sopravvivenza della pianta o meno.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
e lo riaggiorno ora, per dimostrare che ne ha beneficiato della bonifica che ho effettuato.
aggiungo che l'ho anche potato.

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